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Dove Nico Hulkenberg e la Haas sono stati più veloci di Carlos Sainz e della Ferrari





171 millesimi. A tanto ammonta il distacco che la Ferrari SF-24 di Carlos Sainz, l’unica a essere approdata nel Q3 delle qualifiche del GP di Gran Bretagna, ha patito nei confronti della Haas VF-24 di Nico Hulkenberg durante la terza e ultima manche delle prove ufficiali disputate a Silverstone.

confronto haas ferrari

Il #27, ottimo 6°, grazie al suo 1’26”338 è riuscito a strappare dalle mani del #55 – autore invece di un 1’26”509 – la terza fila dello schieramento: la prima delle Ferrari scatterà quindi per il GP di Gran Bretagna, dopo avere pagato un distacco di quasi 7 decimi dal poleman George Russell. Lasciando volutamente da parte il confronto diretto con la misteriosamente rediviva Mercedes W15, dov’è che la Haas VF-24 e Nico Hulkenberg sono riusciti a fare la differenza nei confronti della Ferrari SF-24 e Carlos Sainz?

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© F1-Tempo.com | La “track dominance” nel confronto tra Hulkenberg e Sainz

I più disillusi tra i Ferraristi, probabilmente, a questa domanda risponderebbero con un laconico e triste “Dappertutto”. Sfortuna vuole che, almeno questa volta, il loro pessimismo si riveli parente strettissimo della realtà. La mappa che mostra la cosiddetta “track dominance”, la predominanza avuta da questa o quella monoposto nell’arco del giro di pista, non lascia d’altronde adito a dubbi: i segmenti grigi, in quel di Silverstone, sono decisamente più estesi rispetto a quelli rossi.

Sin dall’inizio del giro si può notare infatti come la Haas VF-24, nei tratti veloci del tracciato inglese, sia stata più efficace della Ferrari SF-24. Nico Hulkenberg è in grado di affrontare la sequenza delle prime due curve con una maggiore velocità di percorrenza, scavando da subito un piccolo solco che, per fortuna degli uomini di Maranello, Sainz riesce ampiamente a colmare tra Curva 3 e Curva 4. Nonostante lo spagnolo abbia ammesso di avere dovuto effettuare il proprio ultimo tentativo con degli pneumatici che non erano nella corretta finestra di utilizzo, infatti, il #55 riesce a percorrere la terza curva con ben 19 km/h di velocità in più rispetto a Hulkenberg, che infatti esce dalla sequenza di curve lente con oltre 4 decimi di ritardo nei confronti della Ferrari. 

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© F1-Tempo.com | La differenza di velocità tra Sainz e Hulkenberg

Le cose sembrerebbero dunque mettersi molto bene per il #55, se non fosse che l’intero gruzzolo di millesimi messo da parte in questa fase iniziale venga sperperato sin dai metri immediatamente successivi. Complice probabilmente l’errata finestra di utilizzo degli pneumatici – causata ancora una volta da un out lap percorso in fretta e nel traffico in ossequio a una strategia tanto diffusa quanto apparentemente superflua -, la Ferrari viene sbranata dalla Haas sia in accelerazione sia lungo tutto il Wellington Straight, al termine del quale la VF-24 precede la SF-24 di ben 106 millesimi. No, la matematica non vi inganna: in quel tratto Carlos Sainz ha davvero perso oltre mezzo secondo nei confronti di Nico Hulkenberg.

Il distacco del #55 nei confronti del #27 lievita ancora in percorrenza di Curva 6 toccando i 294 millesimi, scendendo fino a poco più di due decimi in ingresso di Curva 7 e tornando poi a salire dall’uscita di Curva 8 in avanti, lì dove secondo la telemetria sono 310 i millesimi che separano Nico Hulkenberg da Carlos Sainz. Una nota estremamente dolente per la SF-24 si rivela però essere Copse: lì infatti, a differenza del #27 che riesce a percorrere praticamente in pieno la velocissima piega destrorsa di Silverstone, il #55 è costretto ad alzare il piede dall’acceleratore. A causa di questo “lift”, figlio probabilmente anche del minore carico aerodinamico di cui dispone la SF-24 nella configurazione “Imola”, la Ferrari percorre Copse con in media 10 km/h in meno rispetto alla Haas. Una vera e propria enormità, avete detto bene. E una enormità che spiega anche perché, a dispetto di quanto si possa leggere in giro, in Formula 1 è sempre controproducente regredire a configurazioni aerodinamiche che in fasi precedenti della stagione avevano funzionato in modo dignitoso: arretrare sul fronte degli sviluppi vuol dire infatti non solo scoprire il fianco nei confronti delle monoposto con le quali si lottava diversi mesi fa, ma addirittura subire i colpi rifilati dalle squadre che – sempre negli stessi mesi – hanno portato degli aggiornamenti che hanno migliorato le prestazioni della monoposto. Chi sosteneva a gran voce che per tornare a battagliare con i primi sarebbe bastato tornare alla configurazione aerodinamica vista a Imola, bypassando a piè pari quanto introdotto a Barcellona, è stato accontentato nel sabato di Silverstone: quello in cui una Ferrari è stata esclusa dal Q3 per mano di un’Aston Martin e un’altra Ferrari è finita alle spalle di una Haas.

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© F1-Tempo.com | L’andamento del gap tra Hulkenberg e Sainz nel corso del giro

Torniamo a noi, a Carlos Sainz e a Nico Hulkenberg. La situazione della Ferrari, come potete bene immaginare, non migliora neppure nella arcinota sequenza Maggotts – Becketts – Chapel. Hulkenberg e Sainz lavorano in maniera differente con acceleratore e freno, ma cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia: la Haas VF-24 continua a essere più veloce in percorrenza di curva, con la SF-24 che paga diversi km/h di velocità in meno fino all’uscita della Chapel, lì dove il distacco di Sainz nei confronti di Hulkenberg è cresciuto fino a toccare la preoccupante soglia dei 379 millesimi. La migliore uscita del #55 dall’ultima delle tre curve veloci consente allo spagnolo di ricucire lievemente il gap nei confronti del #27, che per gran parte dell’Hangar Straight risulta più lento del suo diretto avversario, e nonostante lo spagnolo entri in Curva 15 con diversi km/h di velocità in meno – dovuti o a una diversa gestione dell’ibrido o a fastidiosi fenomeni di bouncing – una migliore percorrenza della Stowe permette a Sainz di portare a 294 millesimi il proprio distacco da Hulkenberg.

Per fortuna di Ferrari, sono le ultime curve a dare un po’ di respiro alla SF-24. La migliore interpretazione di Curva 15 avuta da Sainz consente allo spagnolo di arrivare all’ingresso di Curva 16 con 8 km/h di velocità in più rispetto al tedesco, che alla Vale si ritrova tra le mani un margine di “appena” 155 millesimi. In Curva 17 il ritardo di Sainz torna a salire per via di un ingresso in curva più aggressivo da  parte di Hulkenberg, che riesce così a riportare a quasi due decimi il proprio vantaggio, ma la maggiore velocità di inserimento avuta dal tedesco gli gioca un brutto scherzo in uscita: il margine del #27 passa infatti da 201 millesimi a 148 millesimi, e solamente qualche km/h di differenza a favore di Hulkenberg in fase di allungo riesce a regalare un’altra manciata di centesimi alla Haas, probabilmente ancora in possesso di gomme più pronte in quella parte del circuito.

© F1-Tempo.com | Il diverso utilizzo di acceleratore e freno tra Sainz e Hulkenberg

Se è vero che quest’ultimo fattore – ovvero l’essere riusciti o meno a portare gli pneumatici nella giusta finestra di utilizzo – ha sicuramente avuto un ruolo nel peggiorare la prestazione cronometrica di Carlos Sainz, è altrettanto vero che imputare solo a ciò la sofferenza patita dalla SF-24 tra i cordoli di Silverstone è quantomeno riduttivo. Un corretto out lap avrebbe forse potuto permettere al #55 di colmare quei 171 millesimi che lo separano dal #27, non di certo di ricucire i quasi 7 decimi che dividono il crono di Carlos Sainz da quello che è valso a George Russell la pole position. Quella posizione, insomma, a cui la Scuderia Ferrari dovrebbe puntare ogni volta. 





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Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow