L’annuncio dell’esordio di Cadillac in F1 a partire dal 2026 apre le porte a nuove possibilità per i piloti debuttanti, che potrebbero usufruire di due sedili in più: uno di questi potrebbe essere Colton Herta, pilota di Andretti in Indycar e definito da Mario Andretti come il favorito per un sedile nella squadra statunitense. Il pilota californiano già due anni fa aveva tentato l’approdo in F1, ma aveva avuto qualche guaio con la Superlicenza: quali sono le sue possibilità di debuttare in F1 al momento?
Di Herta, come detto, si parla in chiave F1 già dal 2022. Californiano, classe 2000, è figlio di Bryan Herta, pilota attivo in Indycar e in Champ Car tra gli atti 90 e 2000 (in Italia è più famoso per essere stato il pilota superato da Alex Zanardi a Laguna Seca nel 1996). Dopo una breve parentesi in Europa nel 2016, dove chiude terzo in Euroformula Open, nel 2017 torna a correre negli Stati Uniti, partecipando alle serie propedeutiche alla Indycar: nelle successive due stagioni chiude rispettivamente terzo e secondo in Indy Lights con Andretti, guadagnandosi un posto in Indycar con lo stesso team per il 2019. Nella seconda gara a Austin ottiene la sua prima vittoria, divenendo il più giovane di sempre a vincere in Indycar, ripetendosi poi a fine anno a Laguna Seca, e chiudendo l’annata in un’ottima settima posizione finale. Nel 2020 addirittura si migliora, finendo terzo in campionato con una vittoria a Mid Ohio, mentre nel 2021, dopo un successo nel secondo appuntamento a St Petersburg, ha una stagione piuttosto complicata tra strategie sbagliate, problemi di affidabilità e errori suoi, riuscendo a chiudere quinto in campionato solo grazie a due vittorie nelle ultime due gare a Laguna Seca e a Long Beach.
I buoni risultati di Herta, parallelamente ai tentativi di Andretti di entrare in Formula 1, iniziano a metterlo in luce per un posto nella categoria regina: nel 2021 la squadra americana prova ad acquistare la Sauber per farne un proprio team, e Herta viene dichiarato come prima scelta per un sedile, ma alla fine la squadra svizzera resta in mano ad Alfa Romeo. All’inizio del 2022 entra poi, insieme ai suoi colleghi in Indycar Alex Palou e Pato O’Ward, nel programma di test di McLaren, provando la vettura del 2021 in una sessione a Portimao e ottenendo buoni risultati. Nell’estate Alpha Tauri decide quindi di ingaggiarlo per la stagione 2023 al posto di Pierre Gasly: tuttavia, a questo punto la FIA si mette di traverso, poiché all’americano mancano i punti necessari per la Superlicenza FIA, necessaria per correre in F1.
La stagione 2022 in Indycar, infatti, è un disastro: Herta ottiene una strabiliante vittoria a Indianapolis sotto la pioggia, ma il resto dell’anno è incolore, tra errori suoi, prestazioni scialbe e qualche sfortuna di troppo. Chiude l’annata solo al decimo posto, e non riesce quindi ad ottenere i punti che gli mancavano per la Superlicenza. Red Bull insiste chiedendo un’eccezione, ma la FIA rifiuta, e alla fine, complice anche il buon debutto di Nyck De Vries a Monza con la Williams, l’Alpha Tauri vira sull’olandese.
Probabilmente la mancata promozione in F1 è un duro colpo per Herta, che nel 2023 è protagonista di una stagione ancora peggiore della precedente: conquista un solo podio, a Toronto, e chiude ancora una volta decimo in campionato. Anche la prima parte del 2024 non è esaltante, ma da metà stagione in poi lo statunitense inizia ad ingranare, vincendo a Toronto e a Nashville, e riuscendo a chiudere in extremis al secondo posto in campionato grazie ai guai dei piloti Penske.
I punti per la Superlicenza
Per ottenere la Superlicenza è necessario conseguire almeno 40 punti nei tre anni precedenti all’esordio in F1: nel caso di Herta, per la stagione 2026, verrà quindi preso in considerazione il triennio 2023-2025. Il secondo posto nel 2024 in Indycar ha dato un boost alle sue possibilità di esordire in F1, visto che gli è valso 30 punti; tuttavia, il decimo posto del 2023 gli ha permesso di guadagnare un solo punto, e pertanto al momento il suo totale è di 31 punti.
Gliene servono nove per arrivare al traguardo. Basandoci sui risultati in Indycar, avrebbe bisogno di chiudere almeno al quarto posto in campionato (posizione che vale 10 punti): obiettivo non impossibile (è pur sempre il vicecampione in carica), ma neanche scontato, poiché in una serie equilibrata come la Indycar passare dal vincere il titolo a chiudere fuori dalla top 5 a volte è un attimo. Potenzialmente, ci sono almeno 5-6 piloti, oltre a lui, che potrebbero lottare per il titolo per il prossimo anno.
Qualora Herta non dovesse riuscire a ottenere la Superlicenza tramite la Indycar avrebbe due alternative: la prima sarebbe quella di correre un secondo campionato in inverno, magari la Asian Le Mans Series o la Formula Regional Middle East, per conquistare punti per la Superlicenza. Ipotesi questa che sembra in realtà abbastanza irrealistica, anche perché non è detto comunque che riuscirebbe ad ottenere l’obiettivo. L’altra ipotesi riguarda la possibilità di disputare delle sessioni di prove libere in Formula 1: è possibile infatti ottenere un punto per ogni sessione di FP1 disputata, purché si disputino almeno 100 km, fino ad un massimo di 10. Da un lato è uno scenario plausibile, anche perché dal prossimo anno i team saranno obbligati a far scendere in pista dei rookie almeno quattro volte all’anno invece di due; dall’altro, invece, viene da chiedersi quale team potrebbe cedergli il sedile, visto che ognuno di questi ha i propri collaudatori e terzi piloti provenienti dalle academy. Senza contare che inoltre, visto l’ostracismo dimostrato dai team di F1 all’ingresso di Andretti-Cadillac, non è detto che uno di questi offra al pilota californiano un sedile su cui girare, sapendo che poi andrà a rinforzare le fila della squadra americana.
Le possibilità di Herta di esordire in F1 sono quindi certamente più alte di quelle che aveva due anni fa, ma non è certo che possa farcela. Avrà bisogno di una stagione ad altissimo livello in Indycar, non solo per la Superlicenza, ma anche per zittire le critiche di chi lo considera non pronto per debuttare nella massima serie.