Le saracinesche dei garage si abbassano, il rombo sommesso dei motori scompare, le luci di Sakhir iniziano a spegnersi. La fine del Day 3 manda definitivamente in archivio la sessione di test della F1 in Bahrain, portando con sé – com’è naturale che sia – incognite e interrogativi di vario tipo.
Il mondo della Formula 1, ad esempio, si domanda se qualcuno sarà capace di contrastare una Red Bull parsa in forma a dir poco smagliante. La RB19 è una monoposto nata indubitabilmente benissimo, veloce e costante com’è in tutte le condizioni e con qualsiasi mescola decida di scendere in pista. A dare ulteriore prova della forza degli uomini di Milton Keynes ha provveduto nel Day 3 dei test Sergio Perez: il messicano, che nei 133 giri percorsi ha evidenziato come la RB19 riesca anche a gestire perfettamente le gomme, sfruttando un treno di Pirelli C4 ha fermato il cronometro sull’1’30”305.
Alle spalle del messicano, staccato di 359 millesimi pur avendo utilizzato la più morbida mescola C5 per la propria “simulazione di qualifica” effettuata in uno dei 65 giri percorsi, si è invece messo Lewis Hamilton. In casa Mercedes, soprattutto nel corso della seconda e terza giornata di test, sembrano essere ricomparsi i fantasmi visti all’inizio del 2022: la W14 è parsa bizzosa, non risponde come gli uomini e i piloti di Brackley vorrebbero, e più di qualcuno crede che possa faticare non poco nelle primissime uscite stagionali. In 1’30”827 ha invece concluso i test Valtteri Bottas: il finlandese è riuscito a tornare a bordo della C43 che lo aveva appiedato in mattinata senza particolari problemi, e l’essere riusciti a chiudere la terza e ultima giornata di test con 131 giri all’attivo non può che avere lasciato soddisfatti gli uomini di Hinwil.
Chiude 4° – e con i riferimenti del mattino – Charles Leclerc, mentre Carlos Sainz si issa fino alla 5ª posizione grazie all’1’31”036 messo a segno in uno dei 75 passaggi completati. Il #55 ha portato avanti un programma di lavoro molto simile a quello svolto dal monegasco nei giorni passati, con la Ferrari SF-23 che nei long run ha confermato di essere molto a proprio agio con la mescola C2 e invece un po’ in difficoltà con la mescola C3. 6° è Yuki Tsunoda, che mette insieme 79 giri fermando il cronometro sull’1’31”261, mentre Kevin Magnussen – 7° in 1’31”381 e con 94 passaggi all’attivo – chiude davanti a George Russell, sceso in 8ª posizione ma non sceso in pista nel pomeriggio per fare spazio a Lewis Hamilton.
Chiude invece 9° – e con 80 giri percorsi – Fernando Alonso che, forse inaspettatamente, si presenterà al via del GP del Bahrain vestendo gli scintillanti panni del potenziale outsider. L’Aston Martin AMR23 si è infatti confermata la vera sorpresa di questa sessione di test anche nel Day 3, con l’asturiano che si è reso autore di un long run che ha impressionato per costanza e velocità. Allo stato attuale delle cose sembra che dopo Red Bull e Ferrari possa davvero esserci il team di Lawrence Stroll: alzi la mano chi, vista la stagione 2022, avrebbe mai scommesso di vedere un simile scenario. In 10ª piazza c’è Felipe Drugovich, allertato in vista del GP del Bahrain data la frattura del polso in cui è incappato Lance Stroll, mentre Lando Norris e la sua McLaren MCL60 non vanno oltre l’11ª posizione: il #4 mette insieme solamente 37 giri, confermando forse così i sospetti di chi vede la scuderia di Woking piuttosto attardata rispetto alle dirette rivali.
A condividere il destino del britannico potrebbe essere Pierre Gasly, 12° al volante di una Alpine A523 che si è fatta vedere davvero molto poco nel corso di questa sessione di test, mentre Alexander Albon chiude 13° con 136 passaggi complessivi e una migliore prestazione in 1’32”793. 76 sono poi i giri completati da Esteban Ocon, 14° in 1’33”257, mentre chiudono in 15ª, 16ª e 17ª posizione Nico Hulkenberg, Oscar Piastri e Nyck De Vries: i tre nel corso di questa giornata sono scesi in pista solamente al mattino, dovendo cedere il volante ai rispettivi compagni di squadra nel corso della sessione pomeridiana.