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F1 analisi prove libere GP Monaco: quanti in lotta per la pole?





Ieri sono andate in scena le prime due sessioni di prove libere sul circuito di Montecarlo. Quali sono i valori in campo emersi? Proviamo a scoprirlo in questa breve analisi delle prove libere di F1 del venerdì.

Il circuito di Montecarlo

Nonostante un avvio difficile nel corso della prima sessione di prove libere, Max Verstappen è riuscito a ristabilire le gerarchie nel corso delle prove libere 2 del tardo pomeriggio grazie a un 1:12.462, 65 millesimi più veloce del primo dei rivali Charles Leclerc. Guardando la telemetria delle simulazioni di qualifica dei due protagonisti notiamo grande equilibrio. Le maggiori differenze si hanno in corrispondenza della curva Casino, dove Verstappen transita più velocemente, e nella staccata della Rascasse, nella quale è Leclerc che riesce a fare la differenza. Nel resto del giro si notano differenze minime in termini assoluti nelle velocità massime (+2 km/h per Leclerc nel corso della sessione) e in quelle minime (sia Verstappen che Leclerc fanno segnare 46 km/h al tornantino), ma la Red Bull in media riesce ad essere più rapida nei tratti più lenti della pista. Un’altra differenza di nota è il leggero tocco sul pedale del freno di Leclerc nel percorrere le curve 13-14, azione che Verstappen con la sua Red Bull può permettersi di non fare.

analisi prove libere f1

Situazione simile per la Ferrari #55 di Carlos Sainz: al contrario del monegasco però lo spagnolo percorre il Casino alla stessa velocità di Verstappen ma nel fare ciò è costretto a sacrificare l’uscita, segno che la macchina con questo particolare assetto e in questo specifico punto non riesce a replicare le prestazione della Red Bull. Al contrario alla staccata della Rascasse entrambe le Ferrari riescono ad essere più efficaci delle Red Bull, segno che non c’è una squadra chiaramente più forte lungo tutto il tracciato. Nelle curve 13-14 Sainz invece di dare un colpettino sul freno si limita ad alzare il piede dall’acceleratore di un 20% circa. Piccole differenze nello stile di guida dei piloti che però evidenziano, per entrambi, la necessità di rallentare in quel tratto al contrario dei due piloti Red Bull che percorrono le stesse curve con il gas spalancato al 100%.

L’altro grande protagonista di questo fine settimana potrebbe essere Fernando Alonso con la sua Aston Martin Aramco Cognizant F1 Team . In questo caso le differenze tra Red Bull e Aston sono meno marcate: Alonso perde tempo in modo uniforme in tutti e tre i settori del circuito senza mostrare marcati punti di forza o di debolezza. Il carico della monoposto inglese permette allo spagnolo di percorrere a gran velocità le curve da media percorrenza senza alzare il piede come i suoi colleghi in Ferrari, ma in quelle più lente forse ad Aston manca un po’ di grip meccanico. Nonostante questo Alonso non sembra lontanissimo dai tempi della pole.

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Passiamo ora ad Hamilton e la sua nuova Mercedes. Il distacco di 5 decimi dalla vetta non deve ingannare: nonostante possa sembrare tanto in realtà esso deriva tutto da una bassissima velocità di percorrenza del Tabaccaio, probabilmente a causa del traffico. Nel resto del giro il sette volte campione del mondo inglese ha tenuto il passo, dimostrandosi a tratti il più veloce di tutti come ad esempio al Casino. Per la Mercedes non sarà per niente facile trovare l’assetto giusto con una macchina rivoluzionata, ma una piccola chance di fare l’impresa c’è, quindi OCIO.

Passiamo infine a chi invece non ha possibilità di fare la pole: la McLaren. Finalmente su un circuito dove i rettilinei sono talmente corti che la differenza di 20 km/h di velocità massima rispetto alla Red Bull non fa in tempo ad emergere, il team inglese ha bilanciato questo vantaggio perdendo prestazione nelle curve lente, suo unico punto di forza in questo inizio di stagione disastroso. A parte gli scherzi il team inglese dovrebbe essere molto più a suo agio su questo lento e tortuoso tracciato, tanto da puntare a una comoda Q3 con Norris.

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Chiudiamo con i grafici delle velocità: tutti racchiusi in 4 km/h per quanto riguarda le velocità massime fatte segnare nel corso della seconda sessione di prove libere.

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Nelle velocità di percorrenza minime del Loews fatte segnare durante il giro più veloce si nota la difficoltà della McLaren nel mantenere una buona velocità di percorrenza in un tratto di pista così estremo.

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Analisi prove libere F1

Sotto invece una galleria con le varie velocità registrate in vari settori del circuito perché sì.





Tags : Analisi Tecnicaf1ferrarimonacoprove libereverstappen
Fabio Catalano

The author Fabio Catalano

Appassionato di motorsport e dinosauri, motivo per cui provo a inserire riferimenti a questi ultimi negli articoli di Formula 1. D’altronde se lo fa AO Racing posso farlo anche io