Charles Leclerc ha conquistato la pole position delle qualifiche del GP di Las Vegas. Il monegasco ha battuto di 44 millesimi il compagno di squadra Carlos Sainz e di oltre 3 decimi Max Verstappen. Una Ferrari che, al contrario di altre occasioni, non parte battuta nemmeno in gara nonostante la leggera superiorità sul passo mostrata da Verstappen venerdì. Mettiamo tutto in ordine in questa analisi delle qualifiche e del passo gara del GP di Las Vegas di F1.
Partiamo dalla qualifica dove Ferrari si è mostrata chiaramente superiore a tutti gli altri. Molto bene anche la Williams, che si adatta alla perfezione alle piste da basso carico. Disastro invece per McLaren che, nonostante abbia quasi del tutto risolto i problemi di drag con le configurazioni da alto carico, fatica ancora tantissimo in quelle da basso.
Analisi qualifiche GP Las Vegas F1: Leclerc imprendibile per tutti
I lunghi rettilinei e le forti frenate del circuito di Las Vegas si adattano bene alle caratteristiche della Ferrari SF-23, tanto che il primo degli inseguitori, Verstappen, ha chiuso a quasi quattro decimi dai due piloti del team di Maranello. Guardando le differenze tra Sainz e Leclerc si nota come lo spagnolo sia stato più veloce in quasi tutte le curve mentre il #16 abbia guadagnato molto nelle fasi di frenata. Nelle cinque frenate del circuito, ovvero nelle curve 1-5-7-12-14, si vede come la pendenza della linea rossa (Leclerc) nel grafico delle velocità sia maggiore rispetto a quella bianca (Sainz). Un Leclerc che è quindi stato in grado di esaltare i punti di forza della sua monoposto più del compagno di squadra. Sainz invece è riuscito a portare qualche km/h in più in percorrenza curva, specialmente in curva 3, ovvero l’unica vera curva veloce del circuito, e in curva 14. Il #55 quindi dovrà accontentarsi delle dodicesima posizione in griglia per via della penalità di 10 posizioni comminata per la sostituzione della batteria danneggiata dal tombino colpito nel corso delle FP1.
Passando al giro di Verstappen invece si nota una differenza nelle fasi di accelerazione e frenata, specialmente in uscita da curva 14, dove il monegasco riesce a tornare al 100% dell’acceleratore prima del tre volte campione del mondo olandese, e in curva 1, dove il pilota della Ferrari riesce a frenare dopo senza compromettere la percorrenza di curva.
Altro team, altre caratteristiche. La Mercedes, dopo le pessime prestazioni in Brasile, è tornata nelle posizioni che le competono (almeno con Russell). La monoposto di Stoccarda riesce a raggiungere la velocità massima nei rettilinei molto prima dei rivali e in tal modo riesce ad essere la più veloce di tutti nel terzo settore. Notiamo dal grafico della velocità come dopo i 260-270 km/h Mercedes acceleri maggiormente rispetto a Ferrari. Questa caratteristica, probabilmente derivante da una diversa gestione dell’ibrido, aiuterà i due piloti della casa tedesca nei lunghi rettilinei dove è possibile effettuare sorpassi. Ricordiamo che Mercedes nelle scorse gare era stata una delle monoposto con le velocità sul dritto più basse in assoluto, quindi questa diversa gestione dell’ibrido è servita anche a compensare questa mancanza.
Passando alla Williams, la monoposto inglese ha sfruttato alla grande il basso drag della FW45 per ottenere la terza fila con Albon e Sargeant. I due piloti del team di Grove saranno difficili da sorpassare domani a causa delle altissime velocità in rettilineo che riescono a raggiungere le loro monoposto.
Dal grafico sottostante vediamo le buone velocità massime della Williams, superiori a quelle di Mercedes, Aston Martin e Perez, ovvero i rivali che dovranno provare a superala in gara. Notiamo anche le disastrose velocità di punta della McLaren: per loro si preannuncia una gara in salita.
Dalla telemetria si notano tutte le difficoltà del team di Woking. Il giro di Norris è stato fatto in Q1, quindi con pista meno gommata, ma nonostante questo appaiono evidenti le lacune della monoposto inglese: non solo è la più lenta in rettilineo, ma perde un’eternità in frenata. Già dalle prove libere infatti avevamo visto Norris andare lungo in curva 7, segno delle grandi difficoltà in frenata della McLaren in questa pista.
Analisi passo gara: Verstappen di poco superiore a Leclerc
Passiamo ora alle simulazioni effettuate in configurazione da gara nel corso delle FP2. Ferrari e Red Bull hanno girato su tempi simili, partendo sopra all’1:40 per arrivare intorno all1:39 basso dopo 7-8 passaggi. Dalla simulazione gara Verstappen ha mostrato un degrado leggermente minore rispetto a Ferrari, ci si aspetta quindi una lotta per la vittoria tra Verstappen e Leclerc con l’olandese leggermente favorito. Le Mercedes dovrebbero essere la terza forza: i loro tempi, inizialmente a livello di Ferrari e Red Bull, non sono scesi come quelli dei rivali man mano che si allungava lo stint. La sfida per tutti sarà gestire in graining e soprattutto vedere come si adatta la monoposto alla gomma hard, dal momento che molti hanno portato due hard nuove per la gara senza provarle.
Subito dietro c’è grande equilibrio: Williams con le hard ha fatto segnare tempi poco superiori a quelli di Mercedes con gomma media: i tempi hanno iniziato ad alzarsi intorno al 14° giro, ma il run è stato molto buono. Aston Martin e Alpine hanno girato su tempi tra l’1:40 e l’1:41 con le medie mentre McLaren rimane un’incognita: Piastri ha girato sull’1:40 alto con le soft mentre Norris, tradizionalmente più forte del compagno di team sul passo gara, ha alternato giri lenti a giri più veloci con le medie.
Nella zona bassa della classifica AlphaTauri ha mostrato un ottimo passo girando sull’1:40 basso per una decina di giri. Ok Alfa Romeo, ma niente di strepitoso mentre Haas, come sempre, ha visto i suoi tempi salire vertiginosamente dopo pochi giri.