Nelle scorse ore, varie indiscrezioni trapelate da più parti hanno dato vita ad una notizia che ha già fatto parlare parecchio di sé: la Scuderia Ferrari, prima ancora che questa sciagurata stagione 2020 si schieri ai blocchi di partenza, avrebbe già approntato un nuovo motore per mettere a tacere chi – in quel dei test di Barcellona – evidenziava il deficit di top speed avuto nei confronti dei suoi principali competitors. Tentiamo quindi di vedere più nel dettaglio le aree che sono state toccate dai tecnici di Maranello.
Partiamo da un presupposto: all’indomani dei test pre-stagionali svoltisi sull’asfalto del Circuit de Catalunya, entrambi i piloti del Cavallino Rampante si sono detti soddisfatti del comportamento della SF1000. Visibilmente migliorata in inserimento ed a centro curva grazie anche all’aumento di downforce apportato dagli aerodinamici – reparto che si è tornato ad avvalere dallo scorso anno dell’importante presenza di Simone Resta, di rientro dall’Alfa Romeo Racing -, la monoposto di Maranello aveva avuto modo di convincere tanto Sebastian Vettel quanto Charles Leclerc. Entrambi gli alfieri della Scuderia Ferrari parevano però essere concordi anche su un altro aspetto: la mancanza di velocità di punta. Per bocca di Mattia Binotto, questa carenza velocistica della SF1000 sarebbe stata quasi totalmente riconducibile ad un eccessivo drag, fattore con cui ci si può facilmente scontrare nel momento in cui si vada a cercare – e a trovare – un maggior carico aerodinamico.
Secondo quanto riportato da Motorsport.com, per ovviare a questo problema avrebbe già visto la luce un’EVO2 del motore, siglato 065, che equipaggia la Ferrari SF1000. Il motore, stando alle indiscrezioni che circolano in queste ore, dovrebbe disporre di una testata “più calda”. Ma ciò cosa significa nello specifico?
La testata, volendo definirla nel più semplice dei modi, è la parte superiore del motore, la zona sotto – o dentro – la quale avviene la combustione durante la fase attiva del ciclo Otto. Con una testata “più calda” si va ad aumentare la pressione in camera di combustione, ovvero si ha più comburente (ossigeno) e quindi uno scoppio dal potere energetico più alto.
L’aumento di temperatura media della testata può essere stato ottenuto mediante un aumento di spessori (cosa vagamente probabile vista la ricerca continua del peso minimo della monoposto) tramite una lega metallica di composizione differente, oppure grazie all’apporto tecnico del partner Shell: l’azienda petrolifera che ormai da anni fornisce il combustibile alla scuderia, specialmente in questi ultimi anni dove la guerra tra le case petrolifere in F1 è diventata spietata e dove ognuno cerca in ogni modo possibile di trovare cavalli extra potrebbe aver trovato un modo per ottenere un simile effetto tramite i propri prodotti.
Si vocifera che tutto ciò dovrebbe portare a 20/25 cavalli extra. Verosimilmente viene però da pensare che il guadagno possa essere leggermente inferiore rispetto a questa stima, dal momento che devono essere ancora affrontate le prove di durata al banco da svolgere solamente quando verranno finalmente riaperti gli stabilimenti.
Per vedere in azione la SF1000 dovremo però con ogni probabilità attendere ancora più a lungo: per il momento l’esordio in un weekend di gara della monoposto del Cavallino Rampante – e delle sue colleghe – è previsto in occasione del GP di Francia, in programma per il 28 giugno ma a forte rischio rinvio. Più credibile (pur parlando sempre di ipotesi) che si possa tentare di scendere in pista – e a porte chiuse – sull’asfalto del Red Bull Ring, nel weekend dell’8 luglio.