La Formula 1 cambia tonalità: dal blu artificiale del Paul Ricard al verde acceso e naturale delle colline di Spielberg, nelle quali questo weekend risuonerà il rombo delle vetture che prenderanno il via al GP d’Austria.
Non mi va di parlare subito di scuderie di Formula 1, per cui parlerò della Ferrari. In Francia niente rivoluzione, in Austria si spera di conquistare qualcosa di più e guadagnare terreno nei confronti dei dominatori tedeschi, ma i mezzi messi a disposizione dagli italiani sono davvero scarsi. Parlando di scuderie, invece, è utile agli animi dei tifosi della Rossa ricordare che quella del 2018 non fu proprio un’edizione fortunata per la Mercedes; la casa di Stoccarda infatti lasciò l’Austria con un pesantissimo zero dovuto ai ritiri di Bottas ed Hamilton; i tifosi Ferrari più pessimisti ricordano con nostalgia quei momenti così lontani che paiono destinati a non tornare mai più, mentre i più ottimisti ricordano l’episodio come l’ultima doppietta delle Rosse di Maranello. Che soddisfazione.
Non mi sento nemmeno di parlare di circuiti divertenti, tecnici, che possano intrattenere gli spettatori con gare combattute: tratterei dunque del Red Bull Ring. Ci pensiamo noi a spiegarvi alcune cose a riguardo: e come promesso, ecco “le 10 cose che nessuno vi ha mai detto sul GP d’Austria”
- Pur essendo di Spielberg, non è affatto un capolavoro;
- La curva 5 è cieca, ma molti dicono che finga per ottenere l’invalidità;
- La nascita delle “Palle di Mozart” è stata fatta risalire ad un GP d’Austria particolarmente noioso a cui assistette il famoso compositore;
- L’edizione 2016 fu caratterizzata dalla scellerata manovra di Nico Rosberg che, ispirato dalla cultura tipica di quella zona alpina, tirò una staccata al limite alla curva 3, danneggiando la sua vettura ed il compagno di squadra Hamilton. Riassumendo: tirò, lese;
- In questo GP, che si svolge in un paese che ha visto nascere numerosi compositori, sarà proprio un tipo di musica classica a dare una sintetica risposta all’interrogativo riguardante il valore della SF-90 nei cambi di direzione. Quindi, quanto vale la Ferrari a danzare sui cordoli? Val zer;
- Il circuito è immerso tra le splendide colline austriache, dove si accampano moltissimi tifosi della RedBull: i campeggia – tori;
- Si tiene nella patria che ha visto nascere quello sport in cui si raggiungono le vette più alte a bordo di una Nissan: l’alpi – Nismo;
- Le tribune poste di fronte al toro gigante non sono mai assegnate ai tifosi della Rossa per ragioni di sicurezza;
- È ricco di curve davvero entusiasmanti: tra le tante, ricordiamo
- Per la Ferrari questo primo terzo di stagione è stato arido di evoluzioni, ma la scuderia di Maranello punta a migliorare proprio al Red Bull Ring ispirandosi a quel primate, evolutosi appunto dall’Homo Sapiens, che viveva nei dintorni del circuito: l’Austrialopiteco.