Nel weekend appena trascorso a Budapest hanno corso anche la F2 e la F3. Ecco cos’è successo nelle due categorie minori.
Formula 2
Il weekend di Budapest per la categoria cadetta è stato caratterizzato dalla pista asciutta, con la pioggia che ha risparmiato i giovani piloti della seconda classe. Nella Sprint Race del sabato a vincere è stato Doohan che, dopo essere stato beffato al via da Fittipaldi, si è subito ripreso la leadership, non mollandola più fino alla fine. Ottima prova di forza del (semi) figlio d’arte, che nella sua prima stagione in F2 sta dimostrando ottimi sprazzi di velocità, anche se non ha ancora la costanza per essere un top driver della categoria. Alle sue spalle ha concluso Vips, che ha superato Fittipaldi al primo giro, mentre terzo è proprio il brasiliano: il pilota della Charouz fino a questo momento sta facendo un campionato stellare, nonostante una vettura con evidenti mancanze rispetto ai rivali, e merita decisamente più attenzione di quanto non abbia. Alle loro spalle, intanto, nel corso del primo giro si è scatenato un piccolo patatrac, con protagonisti Drugovich, Sargeant e Hauger: il brasiliano è entrato in maniera un po’ troppo arrembante, forse, all’interno della prima curva, toccandosi con Sargeant, che a sua volta è rimbalzato prendendo il norvegese della Prema. Il risultato è che entrambi sono stati costretti al ritiro, mentre Drugovich, che è riuscito a continuare senza essere penalizzato, ha chiuso in una comoda posizione. Non solo; per evitare la carambola ne ha fatto le spese anche Pourchiare, che ha dovuto girare larghissimo finendo in quindicesima posizione. Il francese ha poi chiuso solo nono. Certo, Drugovich non l’ha fatto a posta: però bisogna dire che dal suo punto di vista è stato un bel colpo di fortuna. Alle spalle del brasiliano ha chiuso Vesti, nella sua scia, mentre hanno conquistato la zona punti anche Lawson, Armstrong e il vincitore della Feature Race francese Iwasa.
In gara 2, invece, Pourchaire ha messo in scena tutto il suo talento, tornando finalmente ai livelli che c’aspettavamo da lui. Il francese della ART al via si è fatto freddare da Armstrong, ma i sogni di gloria del pilota Hitech sono durati poco: nel corso del suo pit stop all’ottavo giro, il neozelandese è rimasto fermo sulla piazzola, facendosi così infilare dal francese e da Iwasa. A sorprendere però è stato Fittipaldi che, rimasto in pista più a lungo, è riuscito a balzare davanti alla DAMS di Iwasa. Il vero protagonista del weekend, più di Pourchaire che ha vinto, è stato forse proprio lui, secondo, autore di un weekend solido e arrembante. E quest’anno non è stato certo il primo, segno di una buona crescita del pilota brasiliano. E, a proposito di Brasile, se da un lato può sorridere, dall’altro si piange: la gara di Drugovich è stata un calvario. Entrato per primo ai box nel corso del settimo giro, non è riuscito a gestire bene le gomme (cosa in cui lui è molto bravo solitamente), venendo risucchiato nel gruppo e chiudendo in un’anonima posizione. Davanti a lui, oltre a Pourchaire e Fittipaldi, hanno chiuso Iwasa (in ottima crescita), Vesti, Vips, Armstrong, Lawson e Verschoor, mentre decimo è Sargeant, dietro di un soffio. Ora il brasiliano comanda ancora la classifica con 180 punti, ma alle sue spalle Pourchaire si è fatto sotto, salendo a 159; la sensazione è che a questo punto i limiti della MP stiano venendo a galla (Novalak è quindicesimo a 26 punti), e non è chiaro se e quanto il brasiliano riuscirà a metterci ancora una pezza. Terzo è ancora Sargeant, scivolato però a 61 lunghezze di distacco (119), mentre sale di gran carriera al quarto posto Fittipaldi con 100 punti, che scavalca Daruvala fermo a 94.
Formula 3
Se la Formula 2 era stata risparmiata dalla pioggia magiara, la classe minore non ha avuto la stessa fortuna, e in entrambe le corse le condizioni sono state umide. Nella Feature Race, intervallata da ben tre Safety Car, ad imporsi è stato Caio Collet, altro gioiellino brasiliano dopo Fittipaldi e Drugovich, che ha preso la testa della corsa al decimo giro superando Colapinto. Alle spalle del duo sudamericano sale sul podio anche Kush Maini, il primo in carriera, con la MP che può quindi celebrare un doppio podio (al contrario che in F2). Alle loro spalle succede il dramma, proprio nell’ultimo giro: Leclerc, visibilmente più veloce, prova ad attaccare Crawford in curva 12, ma lo tampona, eliminandolo dalla gara, in una frittata tutta Prema. Tornato in pista, il monegasco viene toccato anche da Martins, uscendo così anche lui di scena. Ne approfitta così il terzo incomodo, Hadjar, che con il quarto posto si porta momentaneamente in testa al campionato; solo sesto è Martins, che chiude dietro anche Bearman. Settimo è Saucy, ma applausi per Goethe, ottavo: il tedesco, all’esordio assoluto in questo weekend, aveva ottenuto un’ottima dodicesima posizione in qualifica con la Campos, che, per effetto dell’inversione di griglia, è diventata una clamorosa pole position. In gara non ha avuto il passo per rimanere con i primi, ma si è fatto saggiamente da parte evitando i danni, cogliendo così l’occasione quando si è presentata, in condizioni decisamente difficili per un debuttante. Alla fine è stato premiato con i primi punti, e ci auguriamo che possa continuare su questa strada. Chiudono la zona punti Stanek e Maloney.
Nella Feature Race domenicale, invece, le prime tre posizioni non sono cambiate per tutta la gara, con Smolyar che ha dominato davanti a Maloney e Bearman. Alle loro spalle è però arrivato quarto, ad un soffio dal podio, Zak O’Sullivan, che ha rischiato la carta di passare sulle slick mentre era diciassettesimo; la mossa del pilota Carlin è stata perfetta e, girando anche dieci secondi più veloce del leader Smolyar, ha risalito la china passando gli avversari come birilli, passando quattro piloti nel corso dell’ultimo giro (anche se, purtroppo, nessuno di questi sorpassi è stato inquadrato). Un altro che ha seguito la sua stessa strategia è stato Correa, che ha chiuso sesto, dietro anche Crawford e davanti a Maini. Ottavo Leclerc, che dopo la manovra nel finale di gara 1 era stato penalizzato di cinque posizioni in griglia; può comunque essere leggermente soddisfatto, perché Martins ha chiuso solo decimo, mentre Hadjar (che ha tentato anche lui la carta delle slick, fallendo) è finito solo diciottesimo. Nono ha chiuso il vincitore di gara 1 Collet. In classifica adesso Hadjar e Martins sono appaiati a 104 punti in testa alla classifica, mentre Leclerc è a quota 95, ancora in piena lotta, anche se deve iniziare a ragionare. Zitti zitti, Crawford e Bearman guadagnano punti, portandosi entrambi a 80 lunghezze alle loro spalle.
Il prossimo appuntamento con entrambe le categorie sarà tra tre settimane, al termine della pausa estiva, sul circuito di Spa Francorchamps, a contorno del Gran Premio del Belgio.