Nel weekend di Sakhir, tra F2 e F3, c’è stato un importante ritorno della Campos, la conferma di Pourchaire e diversi errori dei team, che hanno condizionato la lotta per la vittoria. Buona comunque la prestazione di Minì, che getta una luce di speranza sul futuro del motorsport italiano. Ecco le nostre considerazioni e valutazioni sul round del Bahrain.
La sorpresa Campos
La squadra spagnola è probabilmente la vera grande sorpresa del weekend. Sia in F2 che in F3 la Campos ha conquistato le due Sprint Race, rispettivamente con Boschung e Marti. Lo svizzero in particolare si è dimostrato estremamente competitivo, chiudendo anche al secondo posto nella Feature domenicale e portandosi al secondo posto in classifica piloti. La chiave del successo della squadra spagnola è stata sicuramente la gestione delle gomme, con i piloti che riuscivano ad essere molto veloci senza particolari cali di prestazione, in un circuito in cui l’usura è molto elevata. Buona anche la prestazione di Maini, con un settimo e un quarto posto, molto al di sopra delle aspettative, salendo al quarto posto della classifica. L’indiano ha perso il podio in gara 2 al penultimo giro, a vantaggio di un ottimo Maloney, ma potrebbe essere la vera sorpresa in positivo della stagione.
Problemi di Mecachrome
Un’altra chiave di lettura riguarda gli ormai cronici problemi di Mecachrome. Sia in F2 che in F3 i meccanici si sono dovuti attardare sulle macchine in griglia per far ripartire le vetture, e in altri casi invece le vetture sono rimaste ferme in griglia. Chi ne ha pagato maggiormente le conseguenze è stato Gabriele Minì: il palermitano, dopo un’ottima pole al venerdì, nella Sprint Race è rimasto fermo in griglia, riuscendo comunque a rimontare fino alla diciottesima posizione, mentre la domenica i suoi meccanici sono rimasti troppo sulla sua vettura. Penalizzato di cinque secondi mentre era in testa, avrebbe potuto comunque chiudere sul podio, ma una Safety nel finale l’ha fatto precipitare all’ottavo posto. L’italiano ha comunque mostrato ottime qualità (di cui comunque vi avevamo già parlato QUI, QUI e QUI), e ci si augura che già a Melbourne possa riscattarsi.
Anche altri sono stati condizionati dai problemi del propulsore Mecachrome: in F3, in gara 1, la Florsch e Wisnicki sono partiti dai box, mentre Tsolov ha ricevuto uno stop and go per lo stesso motivo di Minì, mentre in gara 2 Villagomez ha stallato. In F2 invece Benavides sabato e Coordel domenica sono partiti dai box, mentre Leclerc e Hadjar sono stati penalizzati. Ancora una volta ci troviamo quindi a parlare di un motore, pezzo unico per tutti, che fa l’ago della bilancia del campionato, e in tutti questi anni (per la F2 il sesto, per la F3 il quinto), i problemi non sono ancora stati risolti.
Il dominio di Pourchaire e il bellissimo caos della F3
Era il protagonista annunciato, e almeno in questo primo round non ha deluso le aspettative: Theo Pourchaire ha distrutto la concorrenza in qualifica, conquistando la pole con ben 751 millesimi di vantaggio sul secondo, Martins, e nella Feature ha vinto con quasi venti secondi su Boschung. È il favorito e sa di esserlo: questo sarà l’anno della verità, perché se vorrà ancora sperare di arrivare in F1 dovrà per forza vincere.
In F3 tutt’altra situazione, invece, con molti piloti che potrebbero puntare alla vittoria. Minì, abbiamo detto, è stato azzoppato da problemi al motore, e la vittoria è così andata a Gabriel Bortoleto, che ha chiuso davanti a Goethe e a Beganovic. Dominio italiano tra team e piloti quindi, ma le grandi battaglie rendono difficile capire chi possa essere il favorito. Molto bene gli esordienti, soprattutto i tre già citati, Aron, Browning e Tsolov, mentre da rivedere Fornaroli, molto bravo in qualifica, ma in affanno in gara, soprattutto con la gestione delle gomme.
Le classifiche
In F2 in testa alla classifica è salito Theo Pourchaire, che si è portato a 32 punti, davanti a Boschung a 28. Più staccati gli altri: Maloney, terzo, è a 15, davanti a Maini con 14 e Verschoor con 11. Tra i team c’è invece in testa, a sorpresa, la Campos, con 42 lunghezze, davanti alla ART a 38, mentre solo terza è la Carlin, ferma a 18.
In F3 la graduatoria è molto più compatta. Con la vittoria nella Feature Race, Bortoleto si è portato in testa con 26 punti, davanti a Goethe a 23, a Beganovic a 22, a Marti a 19 e a Saucy a 16. Nella classifica a squadre primeggia la Trident con 52 punti, davanti alla Prema, staccatissima a 28, e alla ART a 22. Il prossimo appuntamento con la Formula 2 sarà a Jeddah, in Arabia Saudita, nel weekend tra il 17 e il 19 marzo; la Formula 3 tornerà invece a Melbourne, prima assoluta per entrambi i campionati, tra poco meno di un mese, nel finesettimana tra il 31 marzo e il 2 aprile.