La Formula 2 e la Formula 3 tornano questo fine settimana al Red Bull Ring, a contorno del Gran Premio d’Austria. A tre settimane dal round di Barcellona, le serie propedeutiche alla F1 riaccendono i motori per, rispettivamente, il settimo e il quinto appuntamento stagionale: se in Formula 2 la lotta tra Vesti, Pourchaire, Iwasa e Bearman è accesissima, in Formula 3 Bortoleto è solo in fuga, con Marti, Beganovic e Minì che non hanno più possibilità di sbagliare. Scopriamo insieme cosa ci aspetta per il round di Spielberg, giro di boa della stagione.
Il circuito
Il circuito del Red Bull Ring ha una storia molto lunga. Inaugurato nel 1969, inizialmente si chiamava Osterreichring, e fu costruito per ospitare il GP d’Austria al posto del tracciato ricavato nell’aeroporto di Zeltweg. Dopo aver ospitato diversi GP dal 1970 al 1987, la F1 lo abbandonò fino al 1997, quando tornò con un nuovo nome, A1 Ring, e con un nuovo disegno a firma di Hermann Tilke, simile a quello precedente, caratterizzato dai saliscendi naturali delle colline austriache, ma più corto. Il nuovo tracciato è rimasto nel calendario iridato fino al 2003, per poi uscire nuovamente; infine, dopo essere stato acquistato da Red Bull nel 2004, è tornato in pianta stabile nella massima categoria automobilistica nel 2014, anno in cui ha ospitato anche le allora GP2 e GP3.
Nella sua configurazione attuale, il Red Bull Ring è lungo 4318 metri, ruota in senso orario e presenta 10 curve (7 a destra e 3 a sinistra). È considerato un circuito “semplice” da affrontare, ma i lunghi rettilinei permettono ai piloti di rimanere in scia, e pertanto è molto difficile riuscire a mantenere la posizione. L’insidia principale è caratterizzata dai track limits: spesso, infatti, specie in Formula 3, è capitato che diversi piloti venissero penalizzati nel post gara, stravolgendo la classifica. Dovranno quindi stare attenti nei duelli, che saranno molto frequenti, viste anche le tre zone di DRS consecutive, sul rettilineo principale, in quello tra le curve 1 e 3 (con la “finta” curva 2 in mezzo) nel backstraight tra curva 3 e curva 4.
È anche il circuito con il tempo sul giro più basso del calendario. Il record ufficiale per la Formula 2 appartiene a Nobuharu Matsushita, che nel 2017 girò (con la vecchia generazione di F2) in 1:15.854; il record assoluto è detenuto invece da Charles Leclerc, che stampò la pole nella stessa edizione in 1:13.396. Le attuali vetture sono circa un paio di secondi più lente. I piloti di Formula 2 dovranno affrontare due gare lunghe 28 giri (120.904 km), per quanto riguarda la Sprint Race del sabato, e 40 giri (172.720 km) nella Feature Race di domenica. Feature Race in cui, come sempre, sarà obbligatorio il cambio gomme, e a tal proposito è d’uopo ricordare che la Pirelli porterà gomme Soft a banda rossa e Supersoft a banda viola, non essendo questo un circuito particolarmente probante per le coperture. Gomme che potrebbero essere utilizzate solo in parte, poiché per le giornate di venerdì e di sabato ci sono discrete probabilità di pioggia. Anche lo scorso anno la gara della domenica fu condizionata dal meteo instabile, e chi ne approfittò fu Logan Sargeant, che vinse. Nella Sprint, invece, il primo classificato fu Marcus Armstrong.
In Formula 3, invece, il record ufficiale appartiene ad Oscar Piastri, che nel GP di Stiria del 2020 (anno in cui per quella brutta faccenda della pandemia si corse due volte in Austria) stampò un 1:20.968, mentre in qualifica il giro record appartiene alla meteora Sebastian Fernandez, che a sorpresa ottenne la pole in 1:19.429. Per quanto riguarda le due gare, queste saranno lunghe rispettivamente 21 (90.678 km) e 25 giri (107.95 km). La Pirelli, inoltre, porterà gomme Soft a banda rossa. Infine, nel 2022 a vincere furono due piloti “di casa”, ossia i due Red Bull Junior Team Jak Crawford e Isack Hadjar.
I campionati
In Formula 2 è lotta aperta, con quattro piloti racchiusi in 40 lunghezze. Al comando c’è Frederik Vesti, grazie anche alla vittoria nella Sprint di Barcellona, con 110 punti; a quota 99 troviamo Theo Pourchaire, mentre seguono a ruota Ayumu Iwasa a 82 e Oliver Bearman a 70. L’inglese è staccato, ma da Baku ha cambiato marcia, conquistando tre vittorie su sei e due pole su due: ha quindi tutte le carte in regola per ricucire il distacco, anche se non sarà facile.
In Formula 3, invece, Gabriel Bortoleto ha sfruttato il weekend amaro di Minì in Spagna per aumentare la sua leadership, che ora lo vede a 92 punti. Al giro di boa l’italiano è staccato di 36 lunghezze a quota 56, e in mezzo ai due ci sono anche Jose Marti a 68, mattatore in casa, e Dino Beganovic a 61, forse meno sfavillante di quanto ci si sarebbe aspettati, ma comunque sempre costante. Un eventuale successo di Bortoleto nella Feature potrebbe già indirizzare in maniera quasi definitiva il campionato, ma il brasiliano potrebbe anche accontentarsi di gestire senza prendersi rischi inutili.
Gli orari
Tutte le sessioni, sia della Formula 2 che della Formula 3, saranno visibili su Sky Sport F1, al canale 207 di Sky o su Now TV.
Venerdì 30 giugno
- 09.55 – 10.40 -> Prove Libere F3
- 11.05 – 11.50 -> Prove Libere F2
- 15.00 – 15.30 -> Qualifiche F3
- 15.55 – 16.25 -> Qualifiche F2
Sabato 1 luglio
- 10.00 – 10.40 -> Sprint Race F3 (21 giri o 40 minuti + 1 giro)
- 13.45 – 14.30 -> Sprint Race F2 (28 giri o 45 minuti + 1 giro)
Domenica 2 luglio
- 08.25 – 09.10 -> Feature Race F3 (25 giri o 45 minuti + 1 giro)
- 09.55 – 10.55 -> Feature Race F2 (40 giri o 60 minuti + 1 giro)