L’immagine di Lewis Hamilton che scende dolorante dalla propria W13, congiuntamente alle parole di molti piloti, hanno creato ancor più attenzione sulla questione porpoising, spostando il tema sotto la luce della sicurezza
La Federazione Internazionale dopo Baku ha deciso di intervenire. Non propriamente dal Canada in realtà – weekend che è stato usato come una sorta di “banco prova” per la nuova direttiva – ma sicuramente da Silverstone.
Lo strumento costruito dalla FIA per limitare il porpoising è una nuova direttiva tecnica, creata ad hoc per questo problema e subentrante nel bel mezzo della stagione.
Cosa dice la direttiva?
La FIA ha iniziato a tener sott’occhio i team già da Montreal, nonostante non fossero previste sanzioni per chi non fosse stato trovato conforme ai nuovi parametri imposti.
Gli skid blocks ed i plank, i primi costituiti da titanio (blocchi posti all’inizio del fondo, proprio quelli che causano scintille) ed i secondi in una speciale resina fenolica chiamata Permaglass (quelle lunghe barre sotto la macchina che non troppo tempo fa erano in Jabroc, un composito ricavato dal legno di faggio) vengono controllati dopo ogni sessione, mentre prima venivano scrutinati solo al termine della gara.
Entrambi, essendo il primo – e si spera unico – elemento a toccare terra sul fondo della monoposto, devono avere uno spessore di 10 mm ed essere consumati massimo di 1 mm
I sensori utilizzati dai team per registrare i dati della monoposto forniranno utili informazioni alla federazione sul pompaggio delle monoposto, in particolare l’accelerometro.
Quando in grafica vedete i valori delle forze G apparire durante gli onboard, state leggendo dei valori ricavati proprio dall’accelerometro, che allo stesso tempo ricava anche quelli verticali. Così facendo, la FIA ha non solo i valori massimi delle accelerazioni, ma riesce a ricavarne anche la frequenza ed il punto del tracciato in cui il fenomeno è più accentuato.
Inoltre, i team saranno chiamati a compiere 3 giri consecutivi senza mai aprire il DRS proprio per monitorare questi dati anche in tali circostanze.
Prima del regime di parco chiuso (quindi durante le libere) saranno scrutinati i valori di tutti i team, che dovranno rispettare i valori determinati dalla FIA.
Ovviamente, questo intervento da parte della Federazione non è stato esente da polemiche: chi ha una macchina meno soggetta a questo fenomeno (pochi, esempio Red Bull) vedono sminuire il proprio buon lavoro, mentre chi ne soffre di più (Alpine) vede questa direttiva come una manna dal cielo.
Altra squadra delusa può considerarsi Mercedes: il team di Brackley avrebbe voluto una soluzione diversa, tipo la reintroduzione dell’inerter, anche se dopo il Canada sembra aver trovato una soluzione tramite il doppio tirante (concesso dalla FIA in extremis, con qualche polemica) ed il taglio del fondo.
Situazione ancora peggiore per Ferrari, che nonostante grossi problemi di porpoising ha la vettura migliore del lotto sul giro secco, e rischia di dover sottostare ad una direttiva che non è mai stata bene a Mattia Binotto (si è parlato di un diverbio parecchio acceso con Toto Wolff durante il vertice) penalizzando la performance della F1-75.
Vedremo quindi a Silverstone come cambieranno i valori in campo, e se qualcuno farà sentire ancor di più la propria voce in caso dovesse vedersi sfavorito.