Silverstone: è questo lo scenario che accoglierà, questa domenica, le vetture del Mondiale Endurance, il primo del dopo Audi Sport. Il semaforo verde di qualche ora fa ha dato infatti il via alla prima sessione di prove libere del WEC, una categoria che l’Italia ha avuto modo di vedere più da vicino in occasione del Prologo, il test collettivo tenutosi presso l’Autodromo Nazionale di Monza nel corso del primo weekend di aprile.
Una sessione di prove, quella del Prologo, che aveva fatto intuire quali potessero essere i vari valori di forza nelle diverse categorie. Lungo il nastro d’asfalto brianzolo, infatti, nella LMP1 ridotta a sole 4 auto – le 2 Porsche 919 Hybrid e le due Toyota TS050 Hybrid – si era avuta l’impressione che i due prototipi, quello tedesco e quello giapponese, fossero piuttosto vicine in termini di prestazioni e di affidabilità. E questo è infatti il primo verdetto emesso dalle FP1 di Silverstone, che hanno visto arrivare davanti a tutti la TS050 Hybrid #8 di Buemi-Davidson-Nakajima grazie al crono di 1’40″104, sufficiente per rifilare 781 millesimi alla prima delle 919 Hybrid, la #2 di Bernhard-Bamber-Hartley. I tempi di questa prima sessione, tuttavia, devono essere presi con le pinze: come per tutto il resto del weekend, infatti, le condizioni meteo non sono state ottimali, con una pioggerella leggera che ha lambito il circuito inglese durante le prime fasi della sessione. Al terzo posto c’è poi l’altra TS050, la #7 di Kobayashi-Conway-Lopez con il suo 1’40″960, che precede ovviamente la quarta LMP1, la 919 H #1 di Lotterer-Jani-Tandy, capace di chiudere il proprio miglior giro in 1’41″335 nonostante la scelta di Porsche di presentarsi a Silverstone con il pacchetto aerodinamico a basso carico. Dati molto simili, per i prototipi della classe regina del WEC, per quel che riguarda poi i giri percorsi: si va dai 39 della #1, passando per i 36 della #8 ed i 35 della #2 e finendo con i 33 della #7.
In LMP2 invece, per quella che sembra essere la classe più combattuta del WEC, davanti a tutti al termine delle FP1 troviamo l’Oreca-Rebellion #13 di Beche-Piquet Jr.-Heinemeier Hansson, capaci di chiudere a 4″2 di ritardo dall’ultima LMP1 grazie al loro 1’45″913. Sono 5 le vetture racchiuse in appena 1″, e dietro l’equipaggio della #13 troviamo l’altra Oreca #28 di Perrodo-Collard-Vaxiviere, interessante rookie di categoria. A chiudere il podio virtuale ci pensa poi l’Oreca #37 di Cheng-Gommendy-Brundle, che ha chiuso le FP1 con il crono di 1’46″505.
Nella classi GTE è invece dominio Aston Martin. Forti infatti degli pneumatici Dunlop, particolarmente a proprio agio con temperature di aria ed asfalto basse, le Vantage della casa di Gaydon hanno letteralmente monopolizzato le categorie. In GTE-Pro davanti a tutti si è infatti piazzata l’Aston Martin #95 di Sorensen-Thiim-Stanaway, capace di fermare il cronometro sul tempo di 1’59″110. Per darvi però l’idea del dominio della casa inglese in queste prime FP, vi basti pensare che al secondo posto, davanti a tutte le altre GTE della classe Pro, c’è la Vantage #98 della GTE-Am di Lauda-Dalla Lana-Lamy con il suo 1’59″342. La seconda delle Pro, comunque, è la Ford GT #66 di Mucke, staccata di 382 millesimi dalla prima delle Aston e a sua volta davanti per soli 8 millesimi alla vettura gemella #67, a precedere per meno di due decimi le Porsche 911 RSR #91 e #92. Non benissimo invece le 488 di AF Corse, che né con la vettura di Pier Guidi-Calado né con quella di Rigon-Bird hanno dato l’impressione di riuscire a tenere il ritmo delle prime della classe, chiudendo entrambe a più di 1″ di ritardo.
In GTE-Am, infine, il podio virtuale – dopo la sovracitata Aston #98 – è completato dalle due Porsche 911 RSR #86 e #77, entrambe con riferimenti cronometrici superiori ai 2’00.
Foto di ASPhotography per FuoriTraiettoria.com