Di nuovo lui. Di nuovo Lewis Hamilton. Ha ceduto agli altri la vetta della classifica nelle FP3, nella Q1 e nella Q2. Poi, quando contava davvero, nella Q3 che decretava il poleman del GP di Cina, il #44 della Mercedes ha assestato la sua zampata vincente. E’ suo infatti l’1’31″678 che frantuma ogni record esistente sulla pista di Shanghai e che gli consegna per la 63esima volta la partenza dalla prima casella dello schieramento. Ed è suo il merito di tenere davanti a tutti la Mercedes, visto che come in Australia la W08 Hybrid è braccata da vicino da quella macchina rossa con il Cavallino Rampante ed il #5 stampato sopra. Sebastian Vettel si ferma a soli 186 millesimi di secondo dall’impresa, ma si prende – per un solo millesimo! – la prima fila nei confronti di Valtteri Bottas, 3° a comporre una fila tutta finlandese con Kimi Raikkonen. Poi, dietro Mercedes e Ferrari, il vuoto: la prima delle RB, quella di Ricciardo, è sì quinta, ma ad oltre 1″3; la Williams di Massa è sesta ad 1″8; la Renault di Hulkenberg – ottimo 7° – è ad 1″9; la fine della top ten, addirittura, è a 2″5. Ecco la cronaca completa delle qualifiche, condite purtroppo dall’incidente in Q1 di Antonio Giovinazzi.
Nella Q1 sono solamente le due Ferrari di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen a scendere in pista con le gomme Soft, ma la SF70-H sembra particolarmente in palla in questo sabato cinese. La Rossa #5 si prende infatti la prima posizione, nonostante la mescola più dura montata, grazie al suo 1’33″078, che permette al tedesco di rifilare poco più di due decimi alla W08 Hybrid di Lewis Hamilton, stretta nella morsa delle due auto di Maranello vista anche la terza posizione di Kimi Raikkonen. Si piazza 4° Bottas, che si tiene dietro un ottimo Stroll, Ricciardo ed un Massa in splendida forma, 6° in questa Q1. E’ una prima manche che riserva poi qualche colpo di scena: il primo è il testacoda di Romain Grosjean, che si esibisce in un fortunoso 360° all’ultima curva del suo giro veloce riuscendo però ad evitare l’impatto con le barriere; il secondo è il problema al motore di Max Verstappen, che non riesce a passare la tagliola della Q1; ed il terzo, purtroppo, è l’incidente che vede coinvolto Antonio Giovinazzi all’ultima curva del tracciato: il pilota italiano, che al momento del testacoda occupava l’ultimo posto disponibile per il passaggio in Q2, stava migliorando la propria prestazione, ma un’accelerazione sull’erba sintetica della via di fuga di Curva 16 lo ha spedito senza appello contro le barriere. L’incidente di Giovinazzi, tra l’altro, causa l’esposizione della doppia bandiera gialla, impedendo a tutti i piloti che seguivano la Sauber dell’italiano di migliorarsi: gli esclusi sono quindi Stoffel Vandoorne (che accusa mezzo secondo di distacco da Fernando Alonso, buon 10°), Romain Grosjean, Jolyon Palmer – a 9 decimi dal crono di Hulkenberg -, Max Verstappen alle prese con i suoi problemi al motore ed Esteban Ocon, anche lui a 9 decimi dal compagno di team.
Ecco la lista dei tempi al termine della Q1:
In Q2, ovviamente, nessuno tenta l’azzardo delle Soft. La seconda manche scorre via senza intoppi, e davanti a tutti c’è di nuovo una Ferrari: stavolta è Kimi Raikkonen, con il suo secondo tentativo ed il suo 1’32″181, a mettersi dietro Sebastian Vettel, che invece nel suo secondo giro veloce ha – come a Melbourne – vistosamente rallentato negli ultimi metri per non svelare subito tutto il proprio potenziale. Dietro le SF70-H si piazzano poi Hamilton e Bottas, che tengono a quasi 1″ di distacco Ricciardo ed un ottimo Hulkenberg. E’ buona anche la prestazione di Kvyat, Perez e Stroll, mentre delude un po’ Sainz, primo degli esclusi assieme a Magnussen, Alonso, Ericsson e Giovinazzi, che ovviamente non ha potuto prender parte alle qualifiche dopo l’incidente che lo ha visto coinvolto al termine della Q1.
Ecco la lista dei tempi completa al termine della Q2:
In Q3 ancora una volta tutti in pista con le SuperSoft. E, quando conta davvero, mette fuori la testa Lewis Hamilton: l’inglese abbatte infatti il muro dell’1’32” con il suo primo tentativo, chiudendo il giro veloce in 1’31″902, un tempo che gli permette di tenere a poco più di un decimo di distanza un ottimo Sebastian Vettel, che si conferma comunque in forma smagliante con la sua Ferrari. Alle spalle del #44 e del #5 troviamo poi i rispettivi compagni di squadra, con Bottas ancora una volta a precedere Raikkonen. Dietro di loro c’è Ricciardo, seguito a ruota dalle ottime prestazioni di Massa ed Hulkenberg, 6° e 7° al termine del loro giro veloce. Gli ultimi tre posti della top ten, dopo un primo tentativo che per chi non guida Ferrari o Mercedes è anche l’ultimo vista l’assenza di gomme SuperSoft nuove, se li spartiscono Perez, Kvyat e Sainz. Poi, a poco più di due minuti dalla bandiera a scacchi, i primi quattro rientrano di nuovo in pista per cercare di migliorare le loro prestazioni: ci riescono tutti, ma la sostanza non cambia. E’ infatti ancora Lewis Hamilton il più veloce grazie ad un impressionante 1’31″678 che gli consegna la 63esima Pole in carriera, ma altrettanto impressionante è l’1’31″864 con cui Vettel si porta a soli 186 millesimi di ritardo dal #44 ed appena un millesimo davanti a Valtteri Bottas, 3° davanti a Kimi Raikkonen, unico tra i quattro piloti di testa a non esser riuscito ad abbattere il muro dell’1″32.
Ecco la griglia di partenza del GP di Cina: