Circuit de Catalunya, 41° giro del GP di Spagna. Charlie Whiting e compagni hanno appena deciso di chiamare in causa la VSC per dar modo ai commissari di pista di spostare in sicurezza la VJM11 di Esteban Ocon, rimasta ferma nella via di fuga in uscita di Curva 4. In quel momento, Sebastian Vettel occupa la 2^ posizione, stretto nella morsa delle due Mercedes. Lewis Hamilton, davanti a lui, è in fuga dalla prima curva del primo giro. Valtteri Bottas, alle sua spalle, con le stesse gomme Medium di cui dispone il tedesco sta cercando di ricucire il gap che lo separa dalla SF71-H superstite.
Vettel ha effettuato la sua prima sosta ai box nel corso del 17° giro, passando da gomme Soft a gomme Medium. Una strategia imitata 2 tornate dopo da Bottas ed 8 tornate dopo da Hamilton. Sulle Pirelli bianche la Ferrari #5 ha già inanellato 24 passaggi, con 25 ancora da percorrere, ma le Red Bull hanno dimostrato che con gomme Soft, sul nuovo asfalto di Barcellona, è possibile percorrere più di metà gara: sostituire dunque nuovamente gli pneumatici ricorrendo ad una seconda sosta, dunque, appare inutile.
Eppure, nel corso del suddetto 41° giro, la Ferrari SF71-H di Sebastian Vettel imbocca la via dei box. Ad attenderla, nella piazzola della Pit Lane occupata dalla scuderia di Maranello, i meccanici in rosso muniti di gomme bianche: per il tedesco è un altro pit, decisamente più lento della media con i suoi 5″6, che improvvisamente gli sottrae non solo la seconda posizione a vantaggio di Valtteri Bottas ma anche il podio, per la gioia stavolta di Max Verstappen. A nulla servono delle Medium più fresche sull’asfalto di Barcellona: i 25 giri di pista rimanenti sono un lungo stillicidio fatto di un vano inseguimento della Rossa nei confronti della RB14 del giovane olandese, che transita sotto la bandiera a scacchi ringraziando la Ferrari per quello che, a tutti noi, è sembrato un regalo impacchettato alla perfezione da parte della Scuderia Ferrari.
Dello stesso avviso, tuttavia, non è Sebastian Vettel. Il tedesco, che ora vede Lewis Hamilton allungare in classifica iridata, ci ha tenuto a dare la propria opinione – e anzi, la propria spiegazione – circa la scelta strategica apparentemente incomprensibile messa in atto dal muretto Ferrari. Ed il #5, come spesso gli abbiamo sentito fare nel corso degli ultimi anni nei momenti in cui le responsabilità di un risultato al di sotto delle aspettative si riversavano sulla squadra, non ha esitato un solo momento a difendere l’operato del proprio team. “Oggi le nostre gomme non duravano quanto sulle altre vetture“ – ha infatti dichiarato Vettel a fine gara – “non eravamo in grado di seguire la loro stessa strategia. Ci siamo dovuti fermare una volta in più e ovviamente per questo abbiamo perso due posizioni, contando anche il tempo perso nel corso della sosta. Rimanere in pista, però, sarebbe stato semplicemente impossibile“. Anche perché, per ammissione dello stesso pilota Ferrari, è stata proprio la SF71-H ad uscire più malconcia dall’utilizzo delle nuove gomme Pirelli, che per tutto il weekend hanno creato non pochi problemi agli uomini in rosso. “Abbiamo sofferto nel trovare il giusto bilanciamento della macchina” – ha proseguito il #5 – “ed in particolare abbiamo faticato con gli pneumatici anteriori. Credo che i cambiamenti di questo weekend abbiano avuto un impatto più negativo su di noi rispetto a quello avuto sugli altri, quindi non nascondo di essere contento del fatto che da Monaco torneremo a pneumatici ‘normali’. Oggi non riuscivamo ad avere il giusto passo, la Mercedes era più veloce di noi e non abbiamo mai avuto chances“.
Che la Ferrari non si trovasse particolarmente a proprio agio con le Pirelli dal battistrada assottigliato era stato chiaro a tutti, soprattutto dopo la decisione di qualificarsi con le Soft nel corso della Q3. Quello che però ha lasciato interdetti gli uomini di Maranello è stata l’impotenza avuta dalla SF71-H #5 nei confronti di Max Verstappen anche dopo aver montato gomme fresche, che in linea puramente teorica avrebbero dovuto fornire un surplus di prestazione. “Non riuscivo in nessun modo ad avvicinare Max” – ha proseguito il tedesco – “eppure avevo appena montato un set di gomme nuove. Non eravamo abbastanza veloci in nessuna condizione, se non ce ne accorgessimo vorrebbe dire che siamo ciechi: è per questo che Hamilton è scappato via nel corso del primo stint, semplicemente non ne avevo per stargli dietro“.
“In più, come se non bastasse, è stato un weekend difficile dal punto di vista dell’affidabilità. Kimi ha avuto un problema al motore venerdì, e nonostante l’abbia cambiato si è comunque ritirato: non so cosa sia successo, ma sono degli aspetti su cui dobbiamo lavorare. Siamo una squadra forte ed abbiamo un gran potenziale, ma dobbiamo assicurarci di capire quali siano i problemi che abbiamo per poi risolverli lavorando insieme. La stagione per noi è stata positiva finora: dobbiamo capire invece perché oggi sia stata una giornata negativa. A quel punto potremo preparare con più calma le prossime gare, e non vedo perché non dovremmo essere ottimisti per il resto della stagione”, ha concluso infine il tedesco.
Che, non ho dubbi, è già con la testa nel Principato, dove ritroverà le Pirelli amiche ed un asfalto che l’anno scorso riuscì ad esaltarlo. Basterà questo per iniziare a ricucire quei 17 punti di vantaggio che Hamilton ora ha nei suoi confronti?