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La Ferrari è costretta a viaggiare più alta da terra per problemi meccanici?





Dopo il Gran Premio della Cina – e prima che entrambe le Ferrari venissero squalificate – il team principal Frederic Vasseur ha confermato tra le righe che la SF-25, così come accaduto a Melbourne, nel corso del fine settimana sia stata alzata. Stavolta, però, il meteo non può essere una scusa.

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© Meg Oliphant/Getty Images

Prima ancora che la doccia gelata della doppia squalifica facesse calare definitivamente il sipario sul fine settimana del GP della Cina, la Scuderia Ferrari aveva concluso la gara di Shanghai non esaltando particolarmente sul fronte del passo. Il distacco accumulato dalle due McLaren non è stato eccessivo, è vero, ma in una stagione in cui la stabilità regolamentare ha fatto sì che il gruppo potesse compattarsi ancora sono sufficienti 23″ in più rispetto al tempo del vincitore per ottenere un’opaca quinta e sesta posizione come risultato finale. Squalifiche post gara escluse.

Il risultato che era emerso allo sventolare della bandiera a scacchi del GP della Cina era da considerarsi deludente anche alla luce di quanto fatto vedere dalla Scuderia Ferrari tra la giornata di venerdì e la prima metà del sabato. La SF-25, con Lewis Hamilton al volante, in un giorno e mezza era infatti riuscita a conquistare la pole nelle Qualifiche Sprint e a centrare la prima vittoria nella Sprint Race, riuscendo così a dare fiducia ed entusiasmo agli uomini di Maranello. A cosa può dunque essere dovuta una simile differenza di performance?

E se il problema della Scuderia Ferrari fosse meccanico?

Secondo indiscrezioni che siamo riusciti a raccogliere nei sette giorni che da Melbourne hanno condotto fino a Shanghai e che sono poi state confermate da quanto accaduto questo weekend, Ferrari sarebbe costretta a viaggiare ad altezze da terra maggiori per via di problemi meccanici.

Sulla monoposto del team di Maranello si renderebbe infatti necessario l’utilizzo di molle posteriori più morbide per evitare forti sollecitazioni che, se eccessive, creerebbero problemi alle componenti in questione. A molle posteriori più morbide corrisponde di conseguenza anche un’altezza da terra maggiore: qualora non si aumentasse l’altezza da terra, infatti, le molle più morbide darebbero origine al fenomeno del bottoming, che di sollecitazioni ne porta con sé parecchie.

Qualcuno di voi, arrivato a questo punto dell’articolo, potrebbe però domandarsi: perché la Scuderia Ferrari è sembrata non patire questi problemi nel corso della Qualifica Sprint e della Sprint Race? La risposta deve essere ricercata nelle norme che regolano a partire dal 2024 il format dei weekend Sprint: dallo scorso anno, infatti, il Parco Chiuso viene aperto anche tra la Sprint Race e le Qualifiche della gara lunga, dando così modo ai team di modificare l’assetto proprio in previsione del GP. Per un Gran Premio da percorrere su una distanza di 56 giri viene infatti imbarcato un carico di benzina maggiore di quello necessario per disputare una Sprint Race da 19 passaggi, ed è con alti carichi di carburante (e dunque con più peso) che si rende necessario sollevarsi maggiormente da terra. La SF-25 si dimostra veloce quando, per via di un carico di carburante limitato, seppure con molle ammorbidite riesce a viaggiare molto bassa rispetto al terreno. Con un assetto pensato per una gara breve, classifiche alla mano, Lewis Hamilton ha conquistato una pole position e una vittoria. Non appena però l’assetto viene calibrato per gestire l’aumento di peso dovuto al carico di carburante, tutto cambia. Con più benzina, molle più morbide e un’altezza da terra contenuta si incapperebbe infatti nel già citato fenomeno del bottoming, che solleciterebbe ulteriormente le componenti meccaniche e che gli uomini di Maranello cercano quindi di evitare aumentando l’altezza da terra.

Si potrebbe obiettare che i conti non tornino del tutto: man mano che la SF-25 si alleggerisce e perde peso, infatti, le sue prestazioni non migliorano. In realtà, una performance in gara non esaltante neppure a serbatoio vuoto conferma quanto detto finora: quando le monoposto si alleggeriscono tendono chiaramente a sollevarsi e questa tendenza, unita a molle ammorbidite per non far toccare la SF-25 con il terreno, permette alla Ferrari di alzarsi ulteriormente e di perdere così ulteriore carico aerodinamico che compensa – in negativo – il peso via via minore dell’auto.

Persino l’ottima velocità mostrata dalla Ferrari nel secondo settore di Shanghai potrebbe trovare spiegazione nell’adozione di molle più morbide. Queste ultime garantiscono notoriamente un’ottima stabilità e tenuta laterale, costringendo invece a pagare dazio nel lento, lì dove viene meno quella reattività che sarebbe invece ottenuta con molle più rigide.

I fatti sopra riportati sembrerebbero trovare conferma persino in un apparentemente insignificante team radio di Lewis Hamilton, pronunciato nel corso del 23° giro del GP d’Australia: “I’ve lost Gear Sync!”, “Ho perso la sincronizzazione delle marce!” aveva infatti detto il britannico prima di rimediare al problema cambiando la mappatura dell’Engine Braking facendo così supporre che il problema si palesasse in frenata. Allo stesso modo, può indurre a supposizioni legate a tutto ciò che abbiamo detto finora anche una breve conversazione radio avvenuta tra Bryan Bozzi e Charles Leclerc nel corso del GP della Cina: al #16, impegnato in quel momento a fuggire da Verstappen, è stato infatti chiesto di evitare i cordoli in uscita di curva. Leclerc infine, sempre durante la gara di Shanghai, ha avuto poi anche qualche problema in frenata. Il monegasco, mentre era all’inseguimento di George Russell, al tornantino di Curva 14 ha visto partire il posteriore della sua SF-25 con un semi-bloccaggio al posteriore abbastanza anomalo in fase di scalata. Da quel momento in avanti, forse per una coincidenza o forse no, il #16 non è più riuscito a mantenere il ritmo che aveva mostrato fino a quel momento.

La squalifica in cui è incappato Lewis Hamilton, escludo dalla classifica del GP della Cina per via di un consumo anomalo del plank, è un ulteriore indizio circa la fondatezza delle voci che siamo riusciti a raccogliere. In questo momento infatti la Scuderia Ferrari si muove tra due estremi: da un lato ha necessità di non alzare troppo la vettura per evitare di perdere eccessivamente performance, dall’altro per via delle molle più morbide deve porgere il fianco a un possibile rischio di sfregamento del plank con l’asfalto. E, seppure non si abbiano conferme in questo senso, induce a qualche supposizione anche il fatto che la Haas VF-25 abbia costretto Oliver Bearman a saltare le qualifiche del GP d’Australia per vi di un problema al cambio.

In attesa di maggiori certezze, quel che finora è sicuro è che Loic Serra questo weekend sia rimasto a Maranello per dare una spinta alla squadra e risolvere un problema che, finora, sta limitando non poco la Scuderia nell’espressione della propria performance.





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Christian Falavena

The author Christian Falavena

Classe '99, appassionato di tutto ciò che va forte e fa rumore, introdotto alla passione per le 4 ruote dal padre. Seguo il mondiale di Formula Uno dal 2007, leggo e scrivo di tecnica dal 2017. Musicista a tempo perso e già perito meccatronico industriale, ora aspirante ingegnere meccanico presso l'Università degli Studi di Ferrara, in cui sono Team Leader nel programma Formula Student.