Non è stato Lewis Hamilton l’avversario più ostico per le Ferrari, in quel di Abu Dhabi. Non lo è stato neppure Valtteri Bottas, pur vincitore del GP degli Emirati Arabi Uniti. E non lo è stato persino l’ormai famigerato Verstappen, nonostante nel corso degli ultimi giri l’olandese sia comunque riuscito ad impensierire Kimi Raikkonen. A Yas Marina infatti le due Rosse se la sono dovuta vedere con un nemico molto più subdolo, alla cui presenza probabilmente non erano più abituate da parecchi GP: il fuel saving.
Non è un mistero che la SF70-H sia una delle monoposto più riuscite di questo campionato, con risultati che ne hanno messo in luce l’estrema competitività praticamente in tutte le situazioni. Le Mercedes sono state spesso braccate – o addirittura lasciate alle spalle – dalle creazioni di Maranello nel corso dell’anno, ed è stato quindi piuttosto strano vedere Vettel e Raikkonen tagliare il traguardo accusando rispettivamente 19″330 e 45″386 dalla vetta della classifica, per di più a sole due settimane di distanza dalla vittoria della vettura #5 nel GP del Brasile. Ma tutto ha una spiegazione, e la prestazione sottotono delle due Ferrari non fa eccezione, almeno stando a quanto riporta Motorsport.com.
Secondo il noto portale, infatti, al muretto Box della Scuderia di Maranello sarebbe scattato sin dalle prime fasi della gara, verrebbe da dire inspiegabilmente, un allarme sui consumi di carburante. All’improvviso le due SF70-H, su una pista non particolarmente severa per i consumi visto che il dato medio è sì elevato ma non proibitivo (parliamo di circa 1,90 kg/giro), si sarebbero ritrovate a fagocitare benzina come nessuno si sarebbe aspettato, costringendo piloti e team a correre subito ai ripari per non correre il rischio di essere squalificati a fine gara o, peggio ancora, di rimanere a secco a GP in corso. “L’intera gara è stata impostata sul fuel-saving” – ha infatti dichiarato Kimi Raikkonen a fine GP – “Abbiamo guidato pensando solamente a come fare per avere il quantitativo di carburante sufficiente per superare le verifiche finali”. “Avevamo una buona vettura” – ha continuato poi il finlandese – “Ma non siamo riusciti a sfruttarla come avremmo voluto perché abbiamo dovuto girare a velocità di crociera, ed anche così siamo arrivati al limite”.
A fare eco alle parole del #7 è stato poi Sebastian Vettel, che oltre a confermare quanto detto dal finnico ha dichiarato di aver potuto spingere a fondo solamente in brevissime fasi della gara, come ad esempio quella in cui è riuscito a mettere a segno quell’1’40″770 che si è fermato a soli 120 millesimi dalla miglior prestazione in gara fatta registrare da Valtteri Bottas. A quel punto, tuttavia, le Mercedes erano già un punticino lontano sull’infinito rettilineo di Yas Marina, e la necessità di continuare a risparmiare carburante non ha di certo fatto bene alle speranze di gloria del tedesco. “Ho spinto nella prima parte per provare a mantenere il contatto con le Mercedes e per aprire il gap su Kimi” – ha confermato il #5, che infatti nei primi 10 giri ha retto bene il confronto con le W08 – “Ma dopo il primo pit ho cercato semplicemente di arrivare al traguardo risparmiando più carburante possibile“. Un risparmio che è stato ottenuto a discapito però delle prestazioni velocistiche, visto che i piloti delle SF70-H in fondo ai rettilinei erano costretti ad alzare il piede dal pedale dell’acceleratore con qualche frazione di secondo d’anticipo rispetto ai diretti avversari e in uscita dalle curve non potevano dare immediatamente gas.
Un peccato sicuramente, visto che a conclusione di una stagione comunque combattuta sarebbe stato bello assistere ad un duello anche in occasione di una gara che, con tutta sincerità, ha avuto davvero poco da dire. In Ferrari comunque si sono già ripromessi di analizzare tutti i dati raccolti per trovare una soluzione a questo inaspettato problema, al quale dopo i primi anni di vita delle Power Unit ibride avevamo smesso di dare peso. Anche perché, come ha detto lo stesso Raikkonen, “questo modo di guidare non ha nulla a che vedere con le competizioni”, e soprattutto non è di certo così che la Ferrari vuole andare all’assalto della Mercedes nella stagione 2018…