Terremoto sì, terremoto no. A prescindere che lo si voglia considerare un’uscita di scena improvvisa o – come sembrerebbe da riscontri ufficiosi – una scelta ampiamente ponderata e prevista, il saluto di David Sanchez alla Scuderia Ferrari è uno di quelli destinati a fare parecchio rumore.
L’Head of Vehicle Concept del Cavallino Rampante, finito sotto le luci della ribalta soprattutto dopo essere stato inquadrato dalle telecamere delle TV internazionali durante un fitto colloquio al muretto con Charles Leclerc nella sessione di test pre-stagionali, ha rassegnato le dimissioni dopo avere trascorso oltre un decennio tra le fila della scuderia di Maranello. Il francese, approdato alla corte della Ferrari nel 2012 dopo un periodo trascorso in McLaren (dando peraltro vita all’F-Duct), per la Rossa ha prima guidato il dipartimento aerodinamico e poi – a partire dalla stagione 2021 – è stato Chief Engineer, supervisionando dunque progettazione e sviluppo della F1-75 e della SF-23.
Considerata una delle figure più importanti dell’ormai conclusa era Binotto, Sanchez lascerà ora un vuoto piuttosto ingombrante nell’organico della Scuderia Ferrari. A causa dei periodi di gardening imposti a praticamente tutti gli ingegneri che lasciano un team di Formula 1, infatti, sul mercato non sembrano esserci sostituti disponibili nell’immediato: l’ipotesi più quotata, dunque, è che possa essere qualcuno già immerso nelle dinamiche della Gestione Sportiva a ricoprire il ruolo di Sanchez, irretito – a quanto sembra – da sirene inglesi. Secondo quanto riportato da Motorsport.com, infatti, ad attendere l’ingegnere francese una volta scaduto il suo periodo di gardening sarà uno dei tanti team che si trovano dall’altra parte della Manica.
Sarebbe proprio l’esistenza di questo accordo a far presumere che la decisione di Sanchez nulla abbia a che fare con il debutto piuttosto deludente di cui si è resa protagonista la Ferrari SF-23 nel weekend del GP del Bahrain: a una decisione improvvisa, solitamente, non fa seguito la fuga di notizie circa un accordo già in essere con un’altra entità. Parrebbe quindi più facile ipotizzare che, vista l’importanza che Sanchez aveva all’interno dell’organigramma disegnato per la GES da Mattia Binotto, il francese abbia deciso di rassegnare le sue dimissioni proprio a seguito dell’addio dell’ingegnere italiano. Sempre che, a dispetto delle voci circolanti e delle rassicurazioni che qualcuno si è già affrettato a dare, non sia stato in realtà accompagnato alla porta.