Sam Bird ha vinto l’ePrix più teso della stagione. Dopo aver controllato a distanza Felix Rosenqvist, appena lo svedese è uscito di pista ha sudato la vittoria contro tre diversi sfidanti. E nonostante la spietata concorrenza di Evans, Di Grassi e Lotterer, è stato l’inglese a imporsi. Il circuito di Roma è riuscito nell’impresa di rendere adrenalinica la serie elettrica.
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È stata grandissima l’attesa per l’ePrix di Roma, che si è corso sul tracciato che si snodava per le strade dell’Eur. L’evento ha ricevuto un’attenzione trasversale dal giornalismo sportivo (e non), pur subendo la concorrenza degli innumerevoli appuntamenti motoristici del weekend. I riflettori erano puntati su Roma anche per il significato politico della corsa: si tratta del primo successo spendibile in sede internazionale della giunta Raggi. Difatti il M5s ha addirittura inviato Luigi Di Maio sulla griglia, che trasognato dichiara: «Qui cominciamo a sognare l’auto elettrica».
Felix Roseqnvist si schiera sulla prima casella della griglia di partenza. Lo svedese ha chiuso il suo giro cronometrato in 1’36”311 (un ottimo risultato). Lo seguono gli alfieri della DS Virgin (Sam Bird) e della Jaguar Racing (Mitch Evans). Buemi e Di Grassi chiudono 5° e 6°. Solo 8° il leader di classifica Jean-Eric Vergne, mentre i nostri Edoardo Mortara e Luca Filippi partono appaiati in nona fila, 17° e 18°.
In partenza Rosenqvist scatta bene mentre Evans resiste al ritorno di Lotterer, mentre Lynn subisce un contatto. Già al giro 2 Lynn procede lento, subisce sorpassi: ha subito danni all’alettone anteriore. Poco dopo infatti gli viene esposta la bandiera nera con disco arancio ed è costretto a rientrare. Nel frattempo Mortara si tocca e si incastra con Lopez, anche grazie a una manovra stringente di Lopez, ma non ci sono conseguenze. Vengono annunciati i vincitori del FanBoost: tra loro c’è anche l’italiano Luca Filippi. Gli italiani recuperano posizioni a metà classifica.
Dopo 10 giri il duello più caldo è quello tra Lopez e Piquet, ma i confronti latenti non si limitano a quello: anche Vergne deve osservare dagli specchietti il ritorno di Heidfeld. Ma è solo Buemi a finalizzare un sorpasso, al giro 14 ai danni di Oliver Turvey. Se ovviamente tralasciamo Antonio Felix Da Costa, partito ultimo e 11° a metà gara. E il portoghese è il primo, al giro 15, a rientrare in pit-lane. Sam Bird sfiora il muretto e dimostra un grande sorpasso.
They've started a conga train at the #RomeEPrix ???? pic.twitter.com/S4Mmwp70eI
— Eurosport UK (@Eurosport_UK) April 14, 2018
E il dramma parte proprio al giro 15: si incartano in un grande crash Heidfeld, Turvey, Filippi e Mortara. Lopez è entrato troppo aggressivo su Turvey, costringendolo a colpire Heidfeld: Filippi e Mortara si sono accartocciati subito dopo. Comincia intanto la girandola dei sorpassi con Rosenqvist che mantiene la leadership. Ai box tra l’altro Filippi guadagna la posizione sul compagno di squadra, mentre Piquet rimane piantato nella corsia dei box: solo più tardi riesce a resettare la macchina e ripartire.
Buemi ha guadagnato la 3^ piazza virtuale ai danni di Mitch Evans. E poi Alex Lynn sbatte contro il muro: la parte centrale della corsa è rovente al dir poco! E difatti viene attivata la Full Course Yellow nel corso del 18° giro per l’incidente di Lynn (che dura solo un giro). E con la bandiera verde Mitch Evans riconquista la P3 ai danni di Buemi! Poco dopo D’Ambrosio conquista la Top 10 ai danni di Felix Da Costa. E nelle prime posizioni si è acceso un «triello» in cui Lotterer è stretto a sandwich tra le Audi del campione Di Grassi (5°) e Abt (7°).
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Al giro 22 però il colpo di scena: Felix Rosenqvist va a muro e deve fermarsi, facendo sventolare le bandiere gialle. Di Grassi, che aveva marcato il giro più veloce attentando a Buemi, deve abortire il sorpasso perché lo svizzero gli risponde mettendo sul piatto il suo FanBoost! Peccato che al giro dopo il tedesco sorpassi l’elvetico in salita! Buemi entra nel mirino di Lotterer mentre Evans comincia la sua rimonta ingranando il giro più veloce. Ma entra in scena la FCY per recuperare l’automobile di Rosenqvist. Quando si spegne, Evans ha soli 2 secondi di ritardo e 9 giri per azzerarli. Buemi sembra in difficoltà nelle fasi finali, perché viene infilato da Lotterer e inquadrato anche da Daniel Abt. E Lotterer intanto aggredisce (senza strappargli nulla) Di Grassi.
A 7 giri dalla fine Sam Bird guida con 7 decimi di vantaggio su Evans e 1.6 secondi su Di Grassi. Lotterer sembra sciupare le sua chances di giocarsi la vittoria andando lungo in curva. Al giro 29 esplode la sfida in testa: Di Grassi ci prova su Evans ma l’australiano resiste e prova più volte il sorpasso su Bird, che però lo blocca sempre, anche all’interno. E dietro di loro Lotterer inizia a erodere il vantaggio nei confronti del gruppetto di testa e così si ricongiunge agli altri tre! Al giro 30 Di Grassi strappa il secondo posto a Evans: Lotterer prova a emularlo ma Evans gli sbatte la porta in faccia alla chicane. Intanto Lopez va a muro e sventolano bandiere gialle… Proprio in questi frangenti il campione in carica perde contatto con Bird mentre Evans è in crisi con le batterie ma ne ha abbastanza da resistere con coraggio leonino a Lotterer!
Ma al giro 32 l’australiano deve cedere e molla il podio e la medaglia di legno a Lotterer e Daniel Abt. Negli ultimi chilometri Di Grassi si è di nuovo appiccicato a Sam Bird: ma ormai la gara è finita. Bird vince il primo, storico ePrix di Roma davanti al campione in carica Lucas Di Grassi e a un arrembante André Lotterer. Evans è sprofondato fino alla 9^ posizione, mentre Vergne è risalito fino al 5° posto. Vergne consolida il vantaggio in classifica generale a +37 su Rosenqvist, mentre Bird agguanta la 2^ piazza in provvisoria a quota 101.
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