No, i long run simulati dalla Scuderia Ferrari nel corso delle FP2 del GP di Spagna non sono andati come previsto. Sì, nonostante questo è forse troppo presto per gridare al disastro e dissotterrare il fatidico “Pensiamo all’anno prossimo”. Il pessimismo cosmico leopardiano ferrarista avrà a disposizione ancora mesi per emergere in superficie.
Certo è che, su un asfalto risultato spesso indigesto a moltissime delle creazioni di Maranello, per la prima volta in questo 2022 entrambe le F1-75 sono parse in difficoltà sul fronte della simulazione gara. Se sul giro secco infatti Charles Leclerc ha dimostrato come la Rossa sia rimasta quell’arma pressoché letale che abbiamo imparato a conoscere finora, nei long run tanto il monegasco quanto lo spagnolo sono andati rapidamente in difficoltà per via di un degrado eccessivo – e poco lineare – degli pneumatici. Un problema che, salvo sporadici episodi di graining comparsi qua e là in alcune fasi di certi GP, finora non sembrava riguardare la monoposto di Maranello.
Il fatto che una simile difficoltà sia insorta proprio nel weekend in cui la Scuderia ha introdotto il tanto atteso pacchetto di aggiornamenti ha fatto ovviamente alzare più di un sopracciglio. Il Cavallino Rampante, che con gli upgrade portati nel corso della stagione non ha avuto un rapporto idilliaco nella propria storia recente, ha generato nei suoi tifosi il sospetto che non tutte le presunte migliorie apportate alle F1-75 abbiano funzionato a dovere: Red Bull sembra essere migliorata parecchio così come Mercedes, si dice nei bar di tutta Italia, mentre Ferrari ha già compiuto il fatidico passo indietro. Converrete con me che giustiziare un intero pacchetto di aggiornamenti dopo due sole sessioni di prove libere possa essere affrettato, soprattutto nel momento in cui quello stesso pacchetto di aggiornamenti debba essere concretamente ancora compreso. D’altronde, non si tratta sempre e solo di capire?
“Credo che ci sia del potenziale inespresso. Abbiamo notato alcuni cambiamenti nel comportamento della macchina, il che è positivo nel momento in cui porti degli aggiornamenti dato che vuoi percepire come e in che modo facciano effetto” – ha commentato Carlos Sainz, sulla cui monoposto stamattina è stato sostituito il telaio – “Sono felice quindi che funzionino e che abbiano svelato dell’ulteriore potenziale, ma allo stesso tempo credo che nel corso delle FP2 non ci siamo mossi nella giusta direzione, ritrovandoci così a essere leggermente più lenti. Ora però sappiamo come muoverci, dobbiamo puntare a ritrovare le sensazioni avute nelle FP1 perché erano migliori”.
“Nel corso della notte c’è stato molto da fare” – ha aggiunto Charles Leclerc – “Sul giro secco siamo sembrati da subito forti, mentre i long run svolti con il pieno di carburante sono stati più difficili per noi. Dovremo lavorare duramente per trovare un ritmo migliore in vista di domenica: non credo ci sia bisogno di essere spaventati, ma certamente la nostra priorità è quella di lavorare sul passo gara e renderlo più competitivo. Al momento, infatti, su quel fronte non siamo sufficientemente forti”. “In qualifica non credo avremo problemi, ma per qualche motivo invece negli stint lunghi soffriamo di un degrado piuttosto elevato. Personalmente non sono ancora riuscito a dare una spiegazione, ma non c’è dubbio che dobbiamo provare a cercare la causa di tutto ciò per poi risolverla”, conclude infine Leclerc mentre delle FP3 particolarmente importanti si profilano all’orizzonte.