167 giorni. Tanto ha dovuto attendere, Romain Grosjean, per vedere allontanarsi i fantasmi del 29 novembre 2020 e di quel Gran Premio del Bahrain. Negli oltre 5 mesi trascorsi tra l’infernale rogo di Sakhir e il suo primo podio nella IndyCar Series, il nuovo capitolo a stelle e strisce della sua carriera, il francese di pensieri nebulosi deve averne avuti parecchi. Tutti – o quasi – spazzati via da una pole e da un secondo posto conquistati al termine di un weekend decisamente convincente.
Il pilota di Dale Coyne Racing, acclamato sul web e non da una moltitudine di fan che nei mesi hanno imparato ad apprezzarne forza di volontà e capacità di reagire, dopo essere scattato dalla prima posizione dello schieramento ha a lungo mantenuto la testa della corsa salvo poi perdere il comando per via delle bandiere blu. Che però, a differenza di quanto accaduto nei suoi ultimi anni in Formula 1, stavano sventolando non per lui ma per i suoi avversari.
“La gente si sta comportando davvero bene con me” – ha dichiarato un raggiante Grosjean – “Sono davvero grato per tutto il supporto che sia io che la mia famiglia stiamo ricevendo”. “La parte migliore della mia carriera in IndyCar, fino a questo momento, sono stati i 44 giri trascorsi in testa alla corsa“ – ha proseguito il francese – “Adoro guidare quest’auto. Questa mattina, durante il warm-up, la squadra mi ha chiesto se volessi rientrare ai box per modificare alcuni settaggi e io ho risposto che no, non mi sarei fermato. Ero semplicemente troppo felice di essere in pista per spingere al limite la mia macchina e imparare a conoscerne i segreti“. “Mi sto davvero divertendo. L’atmosfera che si respira tra i piloti è eccellente“ – ha aggiunto l’ex pilota di F1 – “C’è anche spazio per battute e scherzi, si ride assieme. In pista ovviamente tutto diventa estremamente competitivo, ma non appena ci togliamo il casco sembra che tra i piloti ci sia una buona amicizia. Un qualcosa che, sinceramente, non avevo ancora trovato in nessun’altra categoria. Adoro questo aspetto!”.
So cool to lead the pack and fight for the win. Forgot how much I loved that. Thank you @IndyCar & @DaleCoyneRacing for reminding me. Now I want more ????. Blue flags cost us a win but our day will come ????.#r8g #us2021 #ThePhoenix @IMS @RickWareRacing pic.twitter.com/8iB1FNWIMK
— Romain Grosjean (@RGrosjean) May 16, 2021
Come anticipato poco più sopra, il duello per la vittoria tra Grosjean e l’olandese Rinus VeeKay si è deciso in favore di quest’ultimo – a detta del francese – per via del tempo perso dall’alfiere di Dale Coyne Racing alle spalle di un doppiato. “L’unica cosa che non ho apprezzato della gara di domenica sono state le bandiere blu“ ha infatti dichiarato il #51, rimasto negli scarichi del doppiato Sebastien Bourdais quel tanto che è bastato a VeeKay per scavare un solco rassicurante tra sé e Romain Grosjean.
Il francese questo weekend ha avuto modo di saggiare con le proprie mani l’asfalto di Indianapolis, seppure stavolta nel solo layout GP utilizzato anche dalla Formula 1. Al #51, che non più tardi di qualche mese fa aveva dichiarato di non volere correre negli ovali per rispetto nei confronti di una famiglia già drammaticamente spaventata dall’incredibile incidente del Bahrain, è stato chiesto se questo esordio stellare abbia o meno fatto cambiare idea in vista dell’ormai prossima 500 Miglia di Indianapolis. “Mai dire mai. Stiamo affrontando le cose passo dopo passo. Mettendomi nei panni della mia famiglia e ricordando che mi hanno enormemente supportato nel mio ritorno alle corse, non credo che per loro sia stato così semplice vedermi di nuovo tornare in macchina anche se penso che possano vedere quanto ciò mi renda felice. Ora come ora, per quanto riguarda la 500 Miglia di Indianapolis, non posso dire se sarà un sì o sarà un no“, conclude infine Romain Grosjean.