“Mi sentivo in imbarazzo mentre guidavo, era così difficile mantenere il controllo. Da dentro la macchina mi rendevo conto che eravamo davvero lenti in alcuni punti, ma non siamo riusciti a fare di più”. Che la Williams FW41 non fosse una delle monoposto più veloci del Circus in questo 2018 lo avevamo capito tutti da tempo, inutile negarlo. Ma le parole di Robert Kubica, salito al volante della vettura di Grove nel corso delle FP1 del GP di Spagna al posto di Sergey Sirotkin, pesano come macigni sull’operato di Paddy Lowe e compagni.
“E’ stata una sessione difficile per noi” – ha infatti dichiarato il polacco, che ha chiuso in 19^ posizione in 1’21″510 – “Abbiamo sofferto soprattutto dal punto di vista del bilanciamento. Ci aspettavamo qualcosa di simile, ma non pensavamo che i problemi fossero così gravi. E’ stato quasi shockante per me”. Il feedback del polacco, pilota sicuramente più esperto del duo Stroll-Sirotkin, era atteso da più parti, ed il giudizio lapidario pronunciato da Kubica in questo venerdì pomeriggio sembra confermare il fatto che sia proprio la Williams, nonostante il motore Mercedes, la vera grande delusione di questa stagione.
In particolare, il polacco ha sottolineato più volte come la FW41 faccia sentire chi è a bordo non un pilota ma un…passeggero. “Per come siamo messi ora non facciamo altro che guidare la monoposto nello stato in cui è” – ha infatti dichiarato il #40, autore di un testacoda in uscita di Curva 13 nel corso della mattinata – “Non si riesce mai a prevedere quello che potrà accadere fino al momento in cui accade qualcosa, solamente a quel punto puoi reagire ma spesso è troppo tardi. E’ davvero dura essere a 4″ dai migliori, e la cosa più grave è che potremmo migliorare solamente di 1 o 2 decimi, non di più”.
“Molto spesso, purtroppo, ci ritroviamo in delle condizioni che ci permettono solamente di girare lungo la pista. Non facciamo altro, non stiamo pilotando. E’ davvero dura così, non è bello guidare in queste condizioni. L’unica cosa che potremo cercare di fare è migliorare il bilanciamento, non le performance: in F1 i miracoli purtroppo non accadono“, ha infine concluso laconico il polacco prima di lasciare che dense nubi nere si addensassero sui cieli di Grove.