Alex Palou ha vinto la $1 Million Challenge, l’evento fuori campionato della Indycar al Thermal Club. Lo spagnolo di Ganassi ha dominato la giornata, vincendo con ampio margine sia la sua semifinale che le due tranche della finale.
Non verrà probabilmente ricordato come il miglior evento della storia della Indycar quello al Thermal Club. Il format astruso, che prevedeva due semifinali e una finale troncata in due stint da 10 giri, ha reso il tutto estremamente incomprensibile e noioso. Lo spettacolo in pista ha scarseggiato, e gli unici eventi rilevanti sono stati un incidente all’avvio della prima batteria che ha coinvolto Dixon, Grosjean, VeeKay e Lundgaard e una grattuggiata al formaggio. No, non è una battuta.
In ogni caso, chi non può lamentarsi è Alex Palou: il campione in carica ha prima dominato la sua batteria, e poi in finale ha distrutto la concorrenza sia nella prima che nella seconda fase. La finale è stata infatti divisa in due manche con un break, in cui era vietato cambiare le gomme: questo ha generato un vero e proprio circo, con i piloti che nei primi 10 giri andavano a spasso per risparmiare le gomme in vista della seconda fase (Fittipaldi e Herta, ad esempio, giravano più di quindici secondi al giro peggio di Palou). Alla fine non è servito a niente, almeno per la vittoria, con lo spagnolo di Ganassi che ha spinto dall’inizio alla fine senza accusare problemi di gomme. Per lui un sostanzioso premio da mezzo milione di dollari, che sarà però diviso con il team.
Chiudono sul podio Scott McLaughlin e Felix Rosenqvist (quest’ultimo vincitore della prima batteria), mentre quarto è Colton Herta, che con la sua bizzarra strategia di andare lentissimo nei primi dieci giri della finale, nella seconda parte aveva gomme nettamente migliori degli altri, effettuando così qualche sorpasso. Decisamente l’unica parte di interesse di una gara estremamente noiosa. Chiudono la finale, per la cronaca, anche Marcus Armstrong, Linus Lundqvist, Alexander Rossi, il vincitore di ST Petersburg Josef Newgarden, Christian Lundgaard e Agustin Canapino. Ritirato Graham Rahal per problemi tecnici, mentre squalificato Pietro Fittipaldi per non aver messo abbastanza carburante nella prima manche della finale.
Questo evento non può che essere bocciato. La pista è anche bella in realtà, ma non molto incline ai sorpassi, e senza cambi gomme e rifornimenti si perde un importante punto di interesse. La pecca più grande è stato l’halftime break nella finale, che ha di fatto reso una pagliacciata inutile i primi dieci giri. Si spera che, se la Indycar tornerà al Thermal Club, deciderà di rivedere il format, a prescindere che sia o meno una gara valevole per la classifica. Dopo questo “bellissimo” spettacolo, la Indycar tornerà il 21 aprile, per il Gran Premio di Long Beach.