Sam Bird vince con la sua McLaren un entusiasmante E-Prix di San Paolo, quarto appuntamento del mondiale di Formula E 2023/2024. L’inglese ha battuto la Jaguar di Mitch Evans superandolo alla penultima curva dell’ultimo giro, mentre terzo è Oliver Rowland con la Nissan.
Finalmente Sam Bird! Il pilota inglese ottiene in Brasile, a San Paolo, la sua dodicesima vittoria in Formula E, tornando sul gradino più alto del podio dopo 37 gare e quasi quattro anni: era infatti dall’E-Prix di New York del 2021, gara 2, che Bird non chiudeva davanti a tutti. L’inglese ha battuto per pochi decimi Mitch Evans, sorpassandolo per la leadership della gara solo alla penultima curva dell’ultimo giro; il neozelandese può comunque essere contento per il primo podio stagionale, che gli permette di guadagnare punti cruciali sul leader del campionato, il compagno di squadra Nick Cassidy, ritirato dopo un incidente.
McLaren ottiene quindi la sua prima vittoria in Formula E, e gioisce anche il suo costruttore, Nissan, che chiude anche al terzo posto con Oliver Rowland, partito undicesimo. In quattro gare finora hanno vinto quattro piloti con quattro team diversi, mentre sono tre i costruttori ad essere saliti sul gradino più alto del podio: come ogni anno, il campionato si dimostra incredibilmente aperto.
Le qualifiche
In qualifica Pascal Wehrlein ottiene la sua quinta pole in carriera (eguagliando Dennis e Cassidy), nonché la seconda stagionale dopo quella di Città del Messico, battendo in finale Stoffel Vandoorne per appena due millesimi di secondo. Terzo sarebbe Maximilian Gunther, ma il tedesco riceve due penalità di venti posizioni per aver sostituito sia il cambio che l’inverter, scivolando così in ultima posizione: si schierano quindi in seconda fila Vergne e Evans, davanti a Bird, Mortara e Muller (che non ha girato nei duels), i quali sono arrivati nella fase ad eliminazione diretta. Scala in quarta fila Da Costa, mentre qualifica complicata sia per il leader del campionato Nick Cassidy che per il campione in carica Jake Dennis, fuori dai duels e costretti a partire dalla quinta fila.
Cronaca della gara
Al via Wehrlein e Vandoorne mantengono le prime due posizioni, mentre Evans riesce a bruciare Vergne per salire in terza piazza. Dietro di loro Da Costa ha una partenza clamorosa, riuscendo a prendersi tre posizioni. Il portoghese risale la china, arrivando a passare anche Vergne e Evans nel corso del secondo passaggio, per salire in terza posizione. Al terzo giro Wehrlein e Vandoorne decidono di prendere subito il primo Attack Mode, entrambi da due minuti, perdendo qualche posizione; chi però ne guadagna è incredibilmente Sam Bird, che poco dopo supera le due Porsche e si porta al comando con la sua McLaren: l’inglese al giro 5 prende il primo Attack Mode da due minuti, ma resta al comando.
La gara nelle prime fasi è un continuo scambio di posizioni, con le vetture che restano tutte molto ravvicinate. Al settimo giro Bird decide di prendere il secondo Attack Mode da sei minuti, riportando in testa Da Costa e Wehrlein; poco dopo però la sua strategia viene vanificata da una Safety Car causata da una serie di detriti in pista che necessitano di essere rimossi. Alla ripartenza, al giro 9, le due Porsche e Vergne prendono l’Attack Mode, e questo avvantaggia Evans, che con una grande staccata supera Bird e si porta al comando. Il neozelandese allunga, e quando al giro seguente va a prendere il suo primo Attack Mode perde solo una posizione a vantaggio di Bird.
Giro 12, e Evans in fondo al rettilineo dei box si riprende la testa della corsa su Bird. Dietro Dennis, dopo una prima parte di gara in difficoltà, sale in cattedra, e supera con una sola manovra Wehrlein, Vergne e Vandoorne, portandosi quarto. Nel giro seguente passa anche Bird, e quando Evans e Da Costa prendono il secondo Attack Mode sale in testa. Il campione in carica, con pista libera, prova a prendere un margine decisivo, allungando sugli inseguitori, ma non è sufficiente, e quando al giro 15 prendere il suo secondo Attack Mode scivola in quarta posizione.
A metà gara la situazione vede quindi Bird davanti a Evans, Wehrlein, Dennis e Da Costa. Avviene però il colpo di scena, con il leader del mondiale di Formula E Cassidy che si ritira dopo essere finito nel muro a causa del distacco dell’ala anteriore, che finisce sotto le ruote. Il neozelandese perde anche la gomma posteriore destra, ma fortunatamente viene evitata da tutti. L’incidente causa un secondo ingresso della Safety, che neutralizza la strategia di quelli che avevano preso l’Attack Mode, ossia Dennis, le DS-Penske e Rowland.
Si riparte al giro 20, e il gruppo continua ad essere molto compatto. Wehrlein è il più aggressivo, provando più volte a forzare le difese di Evans, ma senza riuscirci. È proprio il neozelandese però il primo a rompere gli equilibri, attaccando Bird e passandolo nel corso della 28esima tornata. Alle loro spalle anche Dennis supera Wehrlein, per la terza posizione. I primi due però vanno in fuga, e negli ultimi giri si ritrovano a lottare da soli per la vittoria: Bird attacca Evans nella penultima curva, e riesce a beffare la Jaguar nei metri finali. Terzo è, incredibilmente, Oliver Rowland, che dopo aver passato Da Costa ha superato al photofinish Wehrlein e Dennis, approfittando di qualche sportellata di troppo dei primi due. Chiudono a punti anche Da Costa, Vergne, Vandoorne, Gunther e Buemi. Il giro veloce viene fatto segnare da De Vries, quattordicesimo, ma il punto extra va a Buemi.
Nella classifica piloti della Formula E Nick Cassidy, nonostante lo zero a San Paolo, mantiene la testa con 57 punti, ma Wehrlein si fa sotto a sole quattro lunghezze, salendo a 53. Evans è terzo a 39, a pari punti con Vergne, poco avanti a Dennis a 38 e a Bird a 37. Tra i team, Jaguar comanda con 91 lunghezze, davanti a Porsche a 61 e DS-Penske a 57. Il prossimo appuntamento con la Formula E sarà tra due settimane, il 30 marzo, sabato di Pasqua, sul nuovo circuito di Tokyo, in Giappone