Si è conclusa con il primo tentativo di fuga marchiato Sebastien Ogier la terza e penultima giornata di gara del Rallye Monte-Carlo, esordio stagionale per il World Rally Championship. Il francese della Toyota, sfruttando una posizione di partenza migliore rispetto a quella che gli era toccata al venerdì, ha provveduto prima a ricucire lo strappo che lo separava da Sebastien Loeb e poi, non contento, ha pensato bene di allungare in classifica proprio all’ultima occasione utile.
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Al termine di una giornata in cui la scelta dei giusti pneumatici si è rivelata cruciale, Ogier si ritrova ora con 21”1 di margine sull’ostico connazionale. Gran parte di questo vantaggio è maturata nella PS13, quella che ha chiuso questo sabato di gara: lungo i 20,79 km della Saint-Geniez/Thoard 2 il francese della Toyota ha infatti rifilato ben 16”1 a Sebastien Loeb, che sin dal mattino per questioni di gomme non è parso inarrestabile come al venerdì. Il 9 volte Campione del Mondo, pur mantenendo un passo irraggiungibile per chiunque all’anagrafe non risponda al nome di Sebastien, ha subìto nella terza leg gli affondi di un Ogier pronto a tutto, anche a copiarne le scelte. Loeb, per la PS13 vinta da un Kalle Rovanpera che due chiodate le ha messe, aveva infatti scelto gomme chiodate salvo poi, a pochi minuti dal via, optare per quattro slick. Il fenomeno di Gap, notato all’ultimo momento il cambio effettuato dal più esperto collega transalpino, ha imitato la sua scelta preferendo giocarsi la Stage ad armi completamente pari. Tra i due, a sole quattro Prove Speciali dal traguardo, iniziano a comparire anche delle minuzie strategiche a dimostrazione del fatto che nessuno di loro abbia intenzione di finire alle spalle dell’altro.
Il primo degli esseri umani, Craig Breen, si trova a distanza siderale dai Sebastien. L’irlandese, sempre in top five nelle PS di oggi, grazie a un’ottima costanza di rendimento occupa al momento il terzo gradino del podio accusando 1’26” di ritardo da Ogier ma conservando oltre 30” di margine su un ritrovato Kalle Rovanpera. La versione monegasca del finlandese vista nei primi due giorni di gara era stata troppo brutta per essere vera, e ha provveduto lo stesso #69 a dimostrarci di che pasta sia davvero fatto: Kalle non è mai sceso dal podio di giornata, conquistando addirittura due vittorie di PS (nella 12 e nella 13) e risultando in alcuni tratti imprendibile anche per il fenomenale due Ogier – Loeb. Roba, quest’ultima, da prendere e da inserire di volata all’interno del proprio curriculum.
Qualche colpo di sfortuna di troppo ha invece complicato non poco la giornata di Gus Greensmith, sorprendente al venerdì e costretto a limitare i danni al sabato. Una foratura prima, un problema meccanico poi e infine una penalità di 3’ inflittagli per essere arrivato in ritardo al controllo orario hanno afflitto il #44 di Ford, oggi letteralmente impossibilitato a mettere in mostra lo stesso ritmo avuto per tutto il secondo giorno di gara. Sono 6’33” i minuti di ritardo dalla vetta che accusa ora Greensmith: tanti, certamente, ma comunque meno dei 7’44” di distacco che si ritrova sul groppone Thierry Neuville con la prima delle Hyundai. Il belga aveva iniziato il sabato in maniera decisamente migliore rispetto al venerdì, ma un problema all’ammortizzatore anteriore destro accusato sin dalle primissime PS gli ha giocato un bruttissimo scherzo nel corso della dodicesima Prova Speciale. È lì infatti che la componente della sua i20 Rally1 ha ceduto all’improvviso, rovinando a Neuville tanto la Stage 12 quanto la successiva Stage 13: la riparazione di fortuna effettuata dal belga e da Wydaeghe ha alzato bandiera bianca quando mancavano 3 km al traguardo della Prova Speciale, costringendo il #11 a perdere ulteriori preziosissimi secondi.
Peggio, in una giornata fosca per il team di Alzenau, è andata poi alle altre due Hyundai. Ott Tänak è stato costretto al ritiro a seguito di un incidente avuto nella PS11, mentre Oliver Solberg ha accumulato oltre 37’ di ritardo dalla vetta dopo essere finito fuori strada prima e tra gli alberi poi durante la PS10: ora lo svedese è addirittura 48° in classifica, e corre con il solo intento di accumulare km ed esperienza al volante di una vettura che non sembra ancora avere compreso del tutto. Destino simile a quello dei due alfieri Hyundai lo hanno poi vissuto anche Elfyn Evans e Takamoto Katsuta. Per il gallese c’è grande rammarico: il #33 si era infatti dimostrato l’unico in grado di reggere il confronto con Ogier e Loeb, ed era ampiamente in lizza per uno dei tre gradini del podio prima che l’errore nella PS11 non lo spedisse fuori strada lasciandogli in eredità ben 10’ di penalità. Qualche rammarico, infine, lo ha anche Katsuta: il giapponese quest’oggi non aveva sfigurato in termini di scratch, e l’essere finito fuori strada proprio all’ultima PS di giornata di certo un po’ di amaro in bocca lo lascia.