Con oltre 7.700 km complessivi da percorrere e più di 5.100 km cronometrati da affrontare, il percorso della Dakar 2025 promette di mettere a durissima prova uomini e mezzi che decideranno di sfidarlo: andiamo alla scoperta, tappa dopo tappa, di ciò che dovranno affrontare i protagonisti di questa edizione del rally raid più famoso del mondo.
La storia si ripete. Per la 46ª volta, a voler essere del tutto precisi. Anche quest’anno infatti, come è accaduto quasi senza soluzione di continuità dal 1979 in avanti, la stagione motoristica mondiale si accenderà con i motori dei veicoli iscritti al Rally Dakar. Il più celebre dei rally raid, che per la 6ª volta consecutiva si prepara a essere interamente ospitato dall’Arabia Saudita, scatterà venerdì 3 gennaio a Bisha e si concluderà due settimane dopo, venerdì 17 gennaio, a Shubaytah. In mezzo ai due estremi del percorso i 439 mezzi e gli 809 concorrenti iscritti troveranno 12 Stage complesse ed estenuanti, 7.759 km da percorrere e un solo giorno per tirare il fiato, con il tradizionale Rest Day in programma venerdì 10 gennaio ad Hail.
“Nella stesura del percorso della Dakar 2025 siamo andati alla ricerca di terreni e format di gara che permettessero di rievocare l’esperienza vissuta dai pionieri della categoria negli anni ’80” – ha dichiarato David Castera, Direttore della Dakar – “Crediamo di essere riusciti a sfruttare appieno il potenziale offerto dall’Arabia Saudita, caratterizzata com’è da sabbie, sentieri veloci, sezioni tecniche ed enormi dune, per porre l’accento sulle prestazioni”.
Queste ultime, come la natura stessa del rally raid impone, saranno necessarie ma non sufficienti per centrare la vittoria. Tra immense distese di sabbia, letti di fiume rocciosi, canyon intricati e le enormi dune dell’Empty Quarter, infatti, anche l’affidabilità e la resistenza dei mezzi saranno messe a dura prova nei 5.115 km cronometrati che compongono le 12 Prove Speciali per la Dakar. Secondo Castera il percorso di questa edizione 2025 “è stato progettato come un’intricata opera d’arte”. Secondo la modesta opinione di chi vi scrive, invece, il tragitto di questo Rally Dakar è frutto di una mente perversa: nella prima settimana di gara uomini e mezzi dovranno infatti vedersela tanto con la mastodontica tappa 48 H Crono quanto con la ormai famigerata Tappa Marathon, mentre nella seconda trascorreranno la maggior parte delle proprie giornate nell’infinito labirinto di dune dell’Empty Quarter, il deserto sabbioso più grande del mondo.
Mentre ci interroghiamo dunque per cercare di scoprire a quale terrificante opera d’arte stesse pensando Castera mentre disegnava il percorso della Dakar 2025, andiamo a vedere più nel dettaglio cosa dovrà affrontare la carovana della 46ª edizione del famosissimo rally raid.
Il percorso del Rally Dakar 2025
PROLOGO (3 gennaio) | Bisha – Bisha (79 km totali, 29 km cronometrati)
In questa sorta di primissima sgambata i piloti dovranno vedersela con terreni perlopiù sterrati, pronti a esaltare la tecnica di guida. Dato il ridotto numero di km cronometrati non ci si aspettano distacchi mostruosi, mentre è atteso un discreto impegno da parte di tutti i protagonisti: i primi dieci classificati di Auto e Moto, infatti, potranno scegliere in quale posizione partire il giorno successivo per la Stage 1, la prima vera prova speciale della Dakar 2025.
STAGE 1 (4 gennaio) | Bisha – Bisha (500 km totali, 412 km cronometrati)
Gli organizzatori sostengono che, in questa Stage, la parola chiave sarà “adattamento”. I piloti affronteranno infatti tutte le tipologie di terreno, fatta eccezione per la sabbia, venendo quindi chiamati a modulare la velocità e a cambiare lo stile di guida a seconda della superficie incontrata. Inizieranno inoltre le prime insidie sul fronte della navigazione, con la parte centrale della Stage che si preannuncia intricata per i co-piloti.
STAGE 2 – 48 H CRONO (5 gennaio – 6 gennaio) | Bisha – Bisha (1.057 km totali e 965 km cronometrati per le Auto, 997 km totali e 951 km cronometrati per le Moto)
Introdotta nel corso dell’edizione 2024, la 48 H Crono è pronta per mettere in seria difficoltà tutti coloro che avranno il coraggio di affrontarla. Una volta entrati nel percorso della Speciale, uomini e mezzi avranno a disposizione fino alle ore 17:00 per macinare quanti più km possibili. Una volta scattata l’ora X, tutti loro dovranno obbligatoriamente puntare verso il più vicino bivacco tra i sei che saranno disseminati lungo il percorso cronometrato e prepararsi per la notte. Privi di qualsiasi contatto con il mondo esterno (e quindi anche eventualmente inconsapevoli del posizionamento dei propri avversari), tutti potranno fare affidamento sul minimo indispensabile per riparare i propri mezzi, prima di salire nuovamente a bordo dei loro veicoli alle 07:00 del mattino successivo e rimettersi in marcia in direzione di Bisha. Ad aggiungere un’ulteriore variabile a questa Stage provvederà il percorso differenziato per Auto e Moto: le prime, infatti, non potranno fare affidamento sulle tracce lasciate dalle seconde per orientarsi tra rocce e dune.
STAGE 3 (7 gennaio) | Bisha – Al Henakiyah (845 km totali, 496 km cronometrati)
A questo punto della corsa i sopravvissuti alla 48 H Crono potranno lasciarsi alle spalle il bivacco di Bisha e puntare dritti in direzione di quello di Al Henakiyah. Per raggiungerlo dovranno muoversi in direzione nord, lungo un percorso che non presenterà particolari difficoltà ma che si prevede possa essere caratterizzato da elevate velocità medie.
STAGE 4 (8 gennaio) | Al Henakiyah – Alula (588 km totali, 415 km cronometrati)
La prima parte della Tappa Marathon, la prova speciale al termine della quale saranno solamente i piloti e gli equipaggi a poter effettuare le riparazioni sui propri mezzi, condurrà i protagonisti della Dakar nei canyon che caratterizzano la regione di AlUla. Il terreno vulcanico sarà verosimilmente foriero di diverse forature, e dunque sarà fondamentale tanto non perdere minuti preziosi quanto non danneggiare eccessivamente il proprio mezzo.
STAGE 5 (9 gennaio) | Alula – Hail (491 km totali, 428 km cronometrati)
Questa prova speciale, seconda parte della Tappa Marathon, potrà essere idealmente divisa in due distinti settori: il primo, roccioso, sarà nuovamente caratterizzato da elevate velocità medie; il secondo, sabbioso, metterà invece alla prove l’abilità dei navigatori e la capacità di districarsi tra le dune. Una volta terminata la Stage uomini e mezzi potranno finalmente tirare il fiato grazie al Rest Day che li attende il giorno dopo.
REST DAY (10 gennaio) | Hail
STAGE 6 (11 gennaio) | Hail – Al Duwadimi (829 km totali, 606 km cronometrati)
La seconda settimana della Dakar 2025 si aprirà con una sezione di gara più lunga rispetto a quelle che hanno caratterizzato i primi sette giorni della corsa. Il leitmotiv di questa Stage sarà molto simile a quello della prova speciale precedente, con una veloce sezione iniziale che cederà presto il passo a una seconda metà caratterizzata da sabbia e dune.
STAGE 7 (12 gennaio) | Al Duwadimi – Al Duwadimi (745 km totali e 481 km cronometrati per le Auto, 724 km totali e 460 km cronometrati per le Moto)
David Castera ha dichiarato che i percorsi di Auto e Moto in questa Dakar 2025 saranno diversi “per il 45%” e, a dimostrazione di ciò, dopo quanto accaduto nella Stage 2 anche nel corso della Stage 7 i mezzi a quattro ruote affronteranno una strada differente da quella dei mezzi a due. Secondo gli organizzatori della gara questa tappa ad anello potrebbe rivelarsi cruciale nell’economia complessiva della corsa, con i piloti e gli equipaggi che dovranno vedersela sia con un mix di terreni lenti e veloci sia con un po’ di sentieri rocciosi. La sensazione è che anche in questa Stage le forature possano nascondersi dietro ogni angolo.
STAGE 8 (13 gennaio) | Al Duwadimi – Riyadh (733 km totali e 487 km cronometrati per le Auto, 730 km totali e 484 km cronometrati per le Moto)
Questa prova speciale, per certi versi, potrebbe essere definita interlocutoria. Per quanto possa essere possibile in una gara come la Dakar, infatti, gli organizzatori non segnalano particolari criticità nascoste tra i quasi 500 km cronometrati che condurranno la carovana della corsa fino alla capitale saudita. Ci sarà da fidarsi? Chissà.
STAGE 9 (14 gennaio) | Riyadh – Haradh (589 km totali, 357 km cronometrati)
I rallysti più puri in questa prova speciale avranno a disposizione l’ultima vera cartuccia per fare la differenza. La Stage 9 sarà infatti caratterizzata da velocità medie molto elevate, con i più coraggiosi della classe che potranno imporre un ritmo forsennato al resto del gruppo costringendolo a correre maggiori rischi nel tentativo di contenere il ritardo dalla vetta della corsa.
STAGE 10 (15 gennaio) | Haradh – Shubaytah (638 km totali, 119 km cronometrati)
Non lasciatevi ingannare dal numero di km cronometrati: nel bel mezzo delle infernali dune sabbiose dell’Empty Quarter anche 50 km possono trasformarsi in un ostacolo insormontabile. La Stage 10 sarà un vero e proprio antipasto di ciò che attenderà uomini e mezzi nei due giorni successivi, con le insidie nascoste dietro ogni singola duna che saranno pronte a riscrivere la classifica con i più classici dei colpi di scena.
STAGE 11 (16 gennaio) | Shubaytah – Shubaytah (516 km totali e 284 km cronometrati per le Auto, 553 km totali e 321 km cronometrati per le Moto)
Quando all’agognato traguardo di Shubaytah mancherà solamente un giorno il deserto dell’Empty Quarter inghiottirà definitivamente la carovana della Dakar 2025. Chi avrà maggiore dimestichezza con sabbia e dune potrà tentare di ricucire il gap con la vetta della classifica o provare a dare lo strappo decisivo per conquistare la vittoria, mentre i meno esperti dovranno cercare di limitare il più possibile i danni e di non incappare in errori che potrebbero vanificare oltre 10 giorni di gara.
STAGE 12 (17 gennaio) | Shubaytah – Shubaytah (132 km totali, 62 km cronometrati)
L’ultima prova speciale della Dakar 2025 si aprirà in modo clamorosamente scenografico: la Stage 12 inizierà infatti con una vera e propria partenza di massa, che promette di regalare foto e video a dir poco epici mentre la carovana della gara punta con decisione verso la linea del traguardo. Gli ultimi km cronometrati sulla carta non dovrebbero presentare particolari difficoltà, ma alla Dakar non è davvero mai detta l’ultima parola: chissà che l’esito della corsa non possa essere deciso nelle ultime decine di kilometri di gara.