Accartocciato. Demolito. Disintegrato. Decidete voi che fine abbia fatto il precedente record sul giro in prova del GP d’Australia una volta paragonato al tempo che Lewis Hamilton ha messo a segno per prendersi la prima Pole Position stagionale. L’1’21″164 che scaturisce dalla W09 Hybrid del #44 è qualcosa di pazzesco, qualcosa che relega ad oltre 7 decimi di ritardo due Ferrari – con Raikkonen davanti a Vettel – che pure erano sembrate piuttosto veloci sull’asfalto australiano. Buona prestazione per le Haas e le Renault, qualche rimpianto per Alonso mentre disastro per Toro Rosso, Sirotkin e, soprattutto, Valtteri Bottas. Ecco la cronaca completa.
La Q1 scorre via senza intoppi, con Lewis Hamilton che sigla la miglior prestazione in 1’22″824. Alle sue spalle, staccate rispettivamente di 3 e 5 decimi, ci sono le Ferrari di Raikkonen e Vettel, mentre 4^ e 5^ sono le due RedBull di Verstappen e Ricciardo. Bene Sainz, 6°, ed Alonso, 7°, e pur passando la tagliola del Q1 un po’ in difficoltà sono apparse le Force India, con Perez ed Ocon che non vanno oltre la 13^ e 15^ posizione. Gli esclusi sono Brendon Hartley – a bordo di una Toro Rosso Honda che finora ha un po’ deluso, dopo quello che aveva fatto vedere nei test -, le due C37 di Ericsson e Leclerc (con il monegasco che paga soli 80 millesimi dal più esperto pilota svedese), la Williams di un Sirotkin staccato di oltre mezzo secondo dal crono di Stroll e l’altra STR13 di Pierre Gasly.
Ecco la classifica completa al termine della Q1:
Anche la Q2 scorre via senza impedimenti, ed a mettersi davanti a tutti nella seconda manche è Sebastian Vettel. Il tedesco chiude con il nuovo record del circuito – 1’21″944 – tenendosi stretti gli oltre 100 millesimi di vantaggio sul crono apparentemente inavvicinabile di Hamilton, con Bottas e Verstappen ad inseguire. Proprio l’olandese è protagonista di una scelta strategica differente, con la sua RB14 che accedendo al Q3 grazie ad un treno di SuperSoft partirà per il GP con una mescola differente da quella degli altri, con uno stint iniziale che si preannuncia quindi più lungo per il #33. Bene entrambe le Renault e le Haas, mentre escluse sono le due McLaren di Alonso e Vandoorne – staccati tra di loro di circa tre decimi -, la Force India di Perez, la Williams di Stroll e l’altra VJM11 di Ocon.
Ecco la classifica completa al termine del Q2:
Il Q3 si apre invece subito con un colpo di scena: Valtteri Bottas, alla prima curva del proprio tentativo cronometrato, tocca l’erba ancora umida all’esterno del cordolo, perde il controllo della sua W09 Hybrid e finisce violentemente a muro, probabilmente riportando anche dei danni meccanici sulla sua vettura e causando l’interruzione della sessione.
Allo scattare del semaforo verde torna davanti a tutti Lewis Hamilton, che replica al millesimo il crono messo a segno in Q2 in 1’22″051. Alle sue spalle, a soli 34 millesimi di ritardo, si piazza Vettel, con Verstappen che arriva all’arrembaggio accusando 64 millesimi dalla vetta della classifica. A 3′ dalla bandiera a scacchi, come sempre, tutti di nuovo in pista con le UltraSoft per l’ultimo tentativo della prima qualifica dell’anno. A dettar legge è, in maniera incontrovertibile, Lewis Hamilton: il #44 stampa un clamoroso 1’21″164 al termine di un giro perfetto, riuscendo così a rifilare 7 decimi alle due Ferrari di Raikkonen e Vettel, con il #7 davanti al #5 per 10 millesimi. 4^ e 5^ sono le due RB14 di Verstappen e Ricciardo, con l’australiano che dovrà scontare tre posizioni di penalità in griglia, e buona è la prestazione di Magnussen, 6° con la Haas. Completano la Top Ten Grosjean, Hulkenberg, Sainz e, ovviamente, Bottas, rimasto senza crono dopo l’incidente.
Ecco la griglia di partenza del GP d’Australia (al netto delle tre posizioni di penalità date a Daniel Ricciardo):