La prima volta non si scorda mai. Lo avrà sicuramente imparato, nella notte di Jeddah, Sergio Perez: il messicano, dopo oltre 200 GP disputati, al termine delle qualifiche del GP d’Arabia Saudita è infatti riuscito ad agguantare la prima pole position della sua carriera beffando per pochi millesimi le Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz, in grado a loro volta di tenersi dietro uno stranamente spento Max Verstappen. Bene Ocon, Russell e Bottas, mentre nella serata dello spavento causato da Mick Schumacher delude Lewis Hamilton, escluso addirittura nel corso della Q1. Ecco la cronaca completa.
La prima manche delle qualifica vede sventolare una bandiera rossa dopo pochi minuti dal via: a causarla è Nicholas Latifi, che con la sua Williams finisce contro le barriere di Curva 13 costringendo la Direzione Gara a interrompere la sessione e dare così modo ai commissari di rimuovere la vettura del canadese. A chiudere la Q1 davanti a tutti è Carlos Sainz, che sfonda il muro dell’1’28” precedendo Max Verstappen e Charles Leclerc, 3° allo sventolare della bandiera a scacchi di questa prima manche. Mentre Yuki Tsunoda è nuovamente costretto ai box da un problema tecnico – peraltro ancora legato a questioni di carburante -, come in tutte le Q1 infuria la lotta nelle posizioni di rincalzo. A essere escluso, in maniera assolutamente clamorosa e inaspettata nonostante le difficoltà intraviste già nel corso delle FP, è Lewis Hamilton: il #44 chiude 16°, scalzato dalla Q2 da Lance Stroll, e per la prima volta dal GP del Brasile 2017 non riesce a superare la prima manche delle qualifiche. Assieme al sette volte Campione del Mondo, all’incidentato Latifi (19°) e all’azzoppato Tsunoda (20°) sono esclusi anche Alexander Albon e Nico Hulkenberg, rispettivamente 17° e 18°.
Nella seconda manche delle qualifiche si vivono momenti di apprensione per Mick Schumacher. Il #47 della Haas, impegnato nel proprio secondo tentativo cronometrato quando mancavano poco meno di cinque minuti allo sventolare della bandiera a scacchi, è finito infatti violentemente a muro distruggendo la sua VF-22. Dopo una seconda interruzione, nel corso della quale il tedesco – comunque cosciente – è stato portato via in ambulanza, la sessione è ripresa e i piloti sono tornati a lottare in pista per garantirsi un posto tra i primi dieci. Davanti a tutti si piazza nuovamente Carlos Sainz confermando così il suo ottimo stato di forma nella serata di Jeddah, mentre Charles Leclerc si issa in 2^ posizione davanti a Sergio Perez e Max Verstappen. 5° è Alonso, ottimo al volante della sua Alpine, mentre Bottas chiude davanti a Gasly, Magnussen, Ocon e Russell, che con la seconda delle W13 accede al Q3 grazie a un giro veloce messo a segno con un set di Medium. A essere esclusi sono le due McLaren di Lando Norris e Daniel Ricciardo, l’Alfa Romeo di Guanyu Zhou, la Haas del già citato Schumacher e l’Aston Martin di Lance Stroll.
La terza e decisiva manche delle qualifiche si apre con la miglior prestazione di Carlos Sainz. Il #55 si porta davanti a tutti in 1’28”402, andando così a precedere per 44 millesimi Charles Leclerc che a sua volta chiude davanti a Sergio Perez ed Esteban Ocon, con Max Verstappen che termina 8° lamentando un grip non ottimale con il set di gomme Soft montato sulla sua RB18. A pochi minuti dalla bandiera a scacchi, come sempre, tutti di nuovo in pista per un ultimo assalto alla pole: a conquistare la pole position con un ultimo giro velocissimo è Sergio Perez, che con la meno quotata delle Red Bull e un 1’28”200 regola per 25 millesimi la Ferrari di Charles Leclerc e per poco più di due decimi la F1-75 di Carlos Sainz, 3° davanti a un Max Verstappen improvvisamente meno incisivo del compagno di squadra. Ottimo 5° è Esteban Ocon, con George Russell che artiglia con onore la sesta piazza al volante di una W13 a due facce, mentre Fernando Alonso e Valtteri Bottas si prendono la quarta fila dello schieramento conquistando rispettivamente la 7^ e 8^ posizione. 9° è Pierre Gasly, con Kevin Magnussen che provvede a completare la top ten con la Haas superstite.