E’ stato necessario attendere sino alla Q3 per trovare l’equipaggio che, domani alle ore 15:00, scatterà davanti a tutti per l’86^ edizione della 24 Ore di Le Mans. Al termine infatti di tre sessioni di qualifiche costellate da Slow Zone, forature, fuoripista ed incidenti – non ultimo quello che ha visto coinvolta la Dallara #47 del Cetilar Villorba Corse -, a fare il vuoto dietro di sé dopo aver sfruttato al meglio il momento propizio per avere un giro pulito è stata la Toyota TS050 Hybrid-Hybrid #8, quella guidata da Kazuki Nakajima, Sebastien Buemi e Fernando Alonso.
E’ stato il giapponese l’autore di quel 3’15″377 che ha permesso alla LMP1 nipponica di staccare di 2″ esatti la vettura gemella, la TS050 #7 di Kamui Kobayashi, Mike Conway e Jose Maria Lopez, che non è riuscita a migliorare il 3’17″377 con cui aveva aperto la prima sessione di qualifiche. A frustrare i sogni di Pole Position della Toyota #7 ci si è messa poi anche la pioggia, che nella fase finale della Q3 – e dopo che Nakajima aveva abbassato così brutalmente il tempo di riferimento – ha iniziato a cadere in maniera piuttosto fastidiosa sull’asfalto de La Sarthe, rendendo impossibile per chiunque migliorare il proprio crono. In 3^ posizione si è piazzata poi la prima delle Rebellion, la #1 di Lotterer-Senna-Jani, che grazie al suo 3’19″449 (un tempo più lento di oltre 4″ rispetto a quello della Toyota #8) si è messa alle spalle la BR Engineering #17 dell’SMP Racing affidata al trio Sarrazin-Isaakyan-Orudzhev e la Rebellion gemella con il #3, quella di Beche-Laurent-Menezes.
L’equipaggio formato da Button-Petrov-Aleshin, al volante della seconda BR Engineering con i colori dell’SMP Racing, occupa invece la 7^ posizione in virtù del suo 3’21″408 che l’ha portata alle spalle di un’altra BR Engineering, la #10 che corre sotto il vessillo della Dragonspeed: la P1 guidata da Hedman-van der Zande-Hanley ha infatti chiuso le qualifiche con un 3’21″110 che le è valso la 6^ posizione in griglia. A completare lo schieramento di partenza delle LMP1 ci pensano poi la #4 di ByKolles con il suo 3’22″505 e la Ginetta-Manor #6 in 3’23″757, un tempo che impressiona negativamente non solo perché più lento di addirittura 8″ rispetto a quello della TS050 di Nakajima, ma anche perché è appena sufficiente alla #6 per precedere in griglia la prima delle LMP2.
In prima posizione di classe si è piazzata la Oreca #48 di Idec Sport, affidata al trio a Duval-Perrodo-Vaxiviere: la prima delle 4 Oreca che hanno monopolizzato le posizioni di testa nella griglia di LMP2 ha chiuso il proprio miglior giro in 3’24″842, staccando di soli 41 millesimi la #31 di Dragonspeed guidata da Loup-Rojas-Lafargue e di poco più di tre decimi la #26 del G-Drive Racing, tra le mani di Vergne-Rusinov-Pizzitola. Solamente 7^ di classe è la Alpine #36 del Signatech Alpine Matmut, che con il trio Lapierre-Thiriet-Negrao non sembra ancora essere riuscita a trovare la quadra in quel de La Sarthe, mentre per arrivare alla prima Oreca del Jackie Chan DC Racing – vera rivelazione dell’edizione del 2017 – bisogna attendere fino alla 10^ piazza, dove la #38 di Tung-Richelmi-Aubrey è approdata con il suo 3’27″120. 12^ posizione infine, nonostante il tremendo incidente che l’ha vista coinvolta nel pomeriggio, è la Dallara #47 del Cetilar Villorba Corse, che prima di finire violentemente contro le barriere aveva fatto segnare un 3’27″993 che le aveva permesso di precedere 8 auto della stessa classe.
In GTE-Pro, com’era prevedibile a seguito di un BOP ancora una volta poco chiaro, a dominare in maniera praticamente incontrastata sono state le Porsche, che hanno chiuso con un 1-2 piuttosto perentorio le qualifiche della 24 Ore di Le Mans 2018. Davanti a tutti si è piazzata la 911 RSR #91 di Bruni-Lietz-Makowiecki, con l’italiano che ha fatto letteralmente il vuoto siglando un impressionante 3’47″504 che gli ha permesso di rifilare oltre 1″5 alla vettura gemella con il #92, quella affidata al trio Christensen-Estre-Vanthoor. Prima degli “altri” è la Ford GT #66 di Mucke-Pla-Johnson, autrice di un 3’49″181, mentre riesce a limitare i danni in Casa AF Corse la prima 488 GTE, quella guidata da Calado-Pier Guidi-Serra che è riuscita a fermare il cronometro sul 3’49″494. Dalla 5^ all’8^ posizione di classe è ancora un alternarsi tra Porsche e Ford, con la prima delle BMW M8 GTE – la #82 di Da Costa-Farfus-Sims – che si prende la 9^ piazza in 3’50″579 precedendo la vettura gemella con il numero 81 e…una GTE-Am: Corvette ed Aston Martin infatti, apparse entrambe in difficoltà in queste sessioni di qualifiche, non sono riusciei ad avere ragione della Porsche 911 RSR #88 del Dempsey Proton Racing, con la C7R #64 che insegue la vettura di Stoccarda staccata di poco meno di due decimi e con le Vantage GTE che devono invece abdicare ad altre vetture della classe AM mettendo in mostra uno stato di forma quantomeno rivedibile.
In GTE-Am, come accennato poco più sopra, è stata la vettura #88 di Cairoli-Al Qubaisi-Roda a fare il bello ed il cattivo tempo, staccando di oltre mezzo secondo la 911 RSR #86 di Wainwright-Barker-Davison e di 1″2 l’altra 911 RSR del Dempsey Proton Racing affidata a Ried-Campbell-Andlauer. A spezzare il dominio del marchio di Stoccarda ci ha pensato la Ferrari 488 GTE #54 dello Spirit Of Race, che con Fisichella-Castellacci-Flohr ha limitato i danni grazie al suo 3’51″596, con la prima delle vecchie Aston Martin Vantage – che si toglie lo sfizio di mettersi alle spalle una nuova Vantage di classe Pro – ad occupare la 5^ posizione di classe in 3’53″070.