Dopo lo spaventoso botto di Ott Tanak (ne abbiamo parlato qui), occorso lungo lo svolgimento della PS 4 e conclusosi fortunatamente senza ferite per gli occupanti dell’abitacolo, il Rally di Montecarlo ha iniziato a tornare alla normalità: il tempo, che è sembrato fermarsi negli attimi di terrore susseguitisi al violentissimo impatto della vettura #8, ha infatti ricominciato a scorrere regolarmente, e così, mentre Tanak e Jarveoja venivano portati al Centro medico per precauzione, gli altri hanno iniziato a sfidarsi sulle stradine della Francia Meridionale.
Tuttavia, se il ritiro dell’estone Campione del Mondo in carica ha eliminato dalla corsa uno dei più autorevoli candidati per la vittoria, questo non significa che il risultato sia divenuto scontato. Nell’arco di poco più di 6 secondi, infatti, sono racchiuse tutte le posizioni a podio, in un equilibrio straordinario che ci auguriamo possa durare ancora a lungo.
Al comando troviamo infatti Sebastien Ogier, vincitore di tutte le edizioni della corsa a partire dal 2014, partito cauto questa mattina anche a causa della ghiaia segnalata in diversi punti dai suoi uomini di fiducia. Il francese non si è però perso d’animo, e nelle 3 PS pomeridiane ha colmato il gap un 10 secondi andando così ad issarsi in testa alla graduatoria, all’esordio nel rinnovato team Toyota. Ricordiamo, comunque, che il francese non è nuovo a questo genere di imprese. Il pilota di Gap ha infatti vinto la gara di casa all’esordio su una nuova WRC già nel 2017 (Ford) e nel 2019 (Citroen)!
Segue, vicinissima, la vera sorpresa della giornata, incarnata da uno strepitoso Elfyn Evans (+1.2), apparso straordinariamente a suo agio nella prima uscita ufficiale su Toyota. La competitività del velocissimo gallese, in testa fino alla penultima speciale odierna, non è assolutamente una novità, tuttavia vederlo lottare tra i primi fin dalle prime battute della prima gara su un’auto che fino a non molto tempo fa gli era sconosciuta, è indice di uno spirito di adattabilità fuori dal comune.
In terza piazza troviamo poi Thierry Neuville (+6.4), vicinissimo ai primi 2 e sicuramente uno dei piloti con cui si dovranno fare i conti per quanto riguarda la vittoria finale. Il belga, che aveva demolito la concorrenza nella PS 2 di ieri sera, ha particolarmente patito le prove della mattinata, disputate su strada molto sporca, in cui ha avuto problemi di grip che gli hanno fatto perdere diverse decine di secondi. La riscossa pomeridiana, culminata nella vittoria della PS 8, gli consente però di rimanere in corsa e di non vanificare l’ottimo lavoro fatto giovedì.
Dopo i primi 3, il nulla. Sebastien Loeb (+48.4) si classifica quarto con un distacco già abissale dalla vetta. Il Cannibale, iscritto al Mondiale all’interno di un programma part time come è ormai consuetudine, si è detto soddisfatto della propria guida, ma impossibilitato a spingere oltre. Si è dunque complimentato con i primi 3, e, a meno di stravolgimenti nelle ultime 2 giornate, andrà a ricoprire l’insolito ruolo di primo degli altri.
Finalmente, ecco la prima Ford! Esapekka Lappi (+1:29.9) prova a salvare la baracca di casa M-Sport, presentatasi in gara sorprendentemente impreparata. Tra il problema ai radiatori di venerdì, una macchina che perde regolarmente più di 10 secondi a prova, Suninen e Greensmith già fuori, un fortunoso quinto posto è il meglio a cui il team di Wilson possa ambire. Il bilancio, tuttavia, è molto negativo: serve un inversione di rotta decisa per la prossima gara, o magari, se sarà possibile, già a partire da domattina.
L’esordiente Kalle Rovanpera (+2:19.2), procede migliorando le proprie prestazioni prova dopo prova. Se nella PS 2 il finlandese ha pagato 1:14 dal miglior tempo, la PS 7 lo ha visto chiudere a meno di 7 secondi da Ogier, addirittura davanti a Sebastien Loeb. L’obbiettivo non era chiaramente il podio, ma se progredisce così rapidamente, molto presto potremmo iniziare a vederlo più in alto.
Takamoto Katsuta (+4:59.4) chiude la graduatoria delle WRC. Il giapponese si è detto soddisfatto di essere sopravvissuto fino a fine giornata e ha detto che domani cercherà di spingere di più, tuttavia, dal momento che negli ultimi anni ha fatto molti meno km di Rovanpera, è probabile che la sua curva di apprendimento sarà un po’ meno verticale rispetto a quella del #69.
Oltre ad Ott Tanak, di cui abbiamo parlato più diffusamente in un articolo a parte che potete trovare sopra, sono state costrette al ritiro anche 2 Ford. Si tratta di Teemu Suninen, fermatosi ieri sera per un problema alla trasmissione, e di Gus Greensmith, finito fuori stamane in maniera quasi comica, andando a finire in un fosso mentre cercava di rimettersi dritto dopo un testacoda.