Luce verde all’ePrix di Roma. O almeno questo è l’obiettivo della mozione che l’Assemblea capitolina (il Consiglio comunale della Città eterna) ha approvato oggi. Il voto è stato unanime e quindi Virginia Raggi è stata ufficialmente impegnata ad «adottare gli atti opportuni» per dar luce al grande evento.
Il dossier sulla corsa è stato preliminarmente approvato dai consiglieri 5 Stelle nella serata di ieri, con 18 sì e 2 contrari. La questione politica che si era aperta nel Movimento riguardava le proteste dei residenti dell’EUR: proprio questi mal di pancia potevano aprire una ferita ingente nei valori dei pentastellati, da sempre attenti a consultare in primis gli elettori.
Anche per questo i due no sono arrivati da Alisia Mariani e Alessandra Agnello, elette nel Municipio IX – proprio quello interessato dall’evento. Le proteste di chi abita nella zona derivavano da disturbi di vario genere, dalla chiusura delle strade (con problemi alla mobilità) all’eventuale rumore delle automobili (quest’ultimo, però, meno fondato del solito perché le Formula E producono 90dB l’una: 10dB in più di un normale autobus).
«L’unico inconveniente sarà la chiusura delle strade interessate dal circuito per due giorni, ma di contro, per tutto l’anno ci saranno strade nuove». Lo avevamo fatto notare anche noi in uno scorso articolo, e in effetti Angelo Diario, presidente M5S della Commissione Sport del Comune, lo ribadisce nel suo intervento. Guarnendolo di una chicca: «La Federazione si è fatta carico di rifare il manto stradale a tutto il circuito (circa 4km), nonché di una serie di servizi aggiuntivi che saranno dedicati al quartiere, come l’installazione di colonnine per la ricarica elettrica, postazioni per il bike-sharing, punti wi-fi».
Un impegno inaudito quello che è arrivato da Parigi, e che si poggia sulla volontà di Jean Todt e Alejandro Agag di avere Roma a tutti i costi all’interno del calendario della Formula E. La capitale italiana era stata inserita nel calendario della prima stagione della serie, ma poi dovette saltare per problemi logistici.
Con questa mozione si fa un passo in avanti verso un evento che può portare indubbi benefici alla città. Tanto più che il Comune «non ha previsto un finanziamento diretto» ha precisato Diario. «Gli unici costi saranno quelli indiretti, in termini di servizi offerti» e ammonteranno a circa 450mila euro «più che controbilanciati dalle entrate, ovvero l’indotto che deriverà dall’evento».
Questo passo in avanti era ormai inevitabile dopo la sonora bocciatura delle Olimpiadi a Roma per il 2024. La Giunta Raggi aveva messo il ritiro della candidatura dal CIO all’interno del proprio programma elettorale e quando si è trovata a gestire le dinamiche organizzative ha avuto qualche problema. Comprese incomprensioni con Malagò, numero uno del CONI.
Adesso non poteva più tirarsi indietro rispetto a un evento così in linea con le nuove prospettive di progresso tecnologico (tanto care al Movimento high-tech) e al tempo stesso così poco incisivo sulla qualità della vita delle persone interessate. Se le Olimpiadi erano un punto interrogativo che i 5 Stelle hanno preferito risparmiare a Roma, l’ePrix è abbastanza piccolo da essere innocuo: troppo piccolo per essere bocciato.
Staremo a vedere come si svolgerà la vicenda. Da adesso in poi Jean Todt, che tanto desiderava parlare con la Raggi a proposito dell’ePrix, avrà parecchie chances di essere accontentato.