“Sebastian, stop the car”. Più della simulazione di qualifica e della simulazione del passo gara, è forse questo breve team radio il momento cruciale della terza ed ultima sessione di prove libere del GP della Malesia. 4 parole, pronunciate da Riccardo Adami nei minuti conclusivi delle FP3, che fanno sorgere dubbi che non ci volevano in capo alla Ferrari, fino a quel momento apparsa dominatrice incontrastata di Sepang anche su un asfalto reso più “green” dalla pioggia caduta nel corso della notte.
Davanti a tutti, infatti, c’è la SF70-H di Kimi Raikkonen con il suo 1’31″880, un tempo praticamente identico a quello fatto segnare ieri ma che, realizzato su una pista meno gommata, fa ben capire come le Rosse si trovino a proprio agio sull’asfalto malese nel corso di questo weekend. E dietro al finlandese, a 162 millesimi di distanza, c’è proprio Vettel, che pur commettendo qualche sbavatura di troppo durante il suo giro veloce è riuscito ad artigliare la 2^ piazza grazie al suo 1’32″042. Poi però, mentre il tedesco iniziava ad inanellare giri per la simulazione di qualifica, quel team radio ha raffreddato all’improvviso gli entusiasmi degli uomini Ferrari. La SF70-H #5 è infatti rientrata ai box molto lentamente, affidandosi ad una sola marcia, ed i meccanici di Maranello si sono visti costretti a sostituire – seppure in via solo precauzionale, visto che la vicinanza delle qualifiche non consente un controllo approfondito – il 3° motore sulla monoposto del tedesco, installando così la 4^ Power Unit stagionale che avrebbe dovuto debuttare nel GP di Suzuka e che, essendo stata omologata dopo il GP di Monza, dovrà sottostare al nuovo limite di 0,9 l/100 km per quel che riguarda il consumo dell’olio.
Rispetto a ieri, tuttavia, vacillano le certezze anche in Casa RedBull. Se infatti nel corso delle FP1 ed FP2 entrambe le RB13 avevano dato l’impressione di poter essere parecchio vicine alle Ferrari, al termine delle FP3 il solo Ricciardo è riuscito ad essere vicino alle Rosse, e per di più solamente nella simulazione di qualifica. L’australiano si è infatti preso il 3° posto grazie al suo 1’32″091, mentre Max Verstappen – coinvolto anche in un piccolo incidente con Jolyon Palmer all’altezza di Curva 15 nei minuti conclusivi della sessione – non è andato oltre la 6^ piazza, chiudendo in 1’32″579 a quasi 7 decimi dal crono di Raikkonen. Tra i due alfieri della casa austriaca, ed in una risalita meno netta di quella che gli stessi uomini di Stoccarda si attendevano, ci sono poi le due W08 Hybrid: Valtteri Bottas ha chiuso in 4^ posizione grazie al suo 1’32″329, mentre Lewis Hamilton, con una Mercedes alla quale sono stati tolti tutti gli aggiornamenti portati ieri – che evidentemente non hanno dato i riscontri sperati -, ha chiuso in 5^ piazza, in 1’32″539. Entrambe le Frecce d’Argento sembrano però piuttosto in difficoltà, con i piloti che si ritrovano alle prese con un’auto bizzosa e non efficace come negli altri appuntamenti di questa stagione.
Al 7° posto, ad 1″3 dalla vetta in virtù del suo 1’33″209 ed in netto miglioramento in condizioni di pista asciutta, c’è Sergio Perez. La VJM10 del messicano è riuscita a mettersi dietro per 31 millesimi la Williams di Felipe Massa e per 81 millesimi la vettura gemella di Esteban Ocon, che ha chiuso 9° le FP3. Buona poi la prestazione di Stoffel Vandoorne, che alla guida di una MCL32 non aggiornata come quella di Fernando Alonso è davanti all’asturiano per 109 millesimi, riuscendo ad artigliare così la Top Ten virtuale.
Appena fuori dai primi dieci c’è proprio il #14, che dopo il 3° ed il 5° posto ottenuti rispettivamente nelle FP1 ed FP2 è costretto ad accontentarsi dell’11^ piazza per via del suo 1’33″530, un crono che è comunque sufficiente al pilota spagnolo per tenersi dietro – per soli 8 millesimi – Lance Stroll. 13°, ed in risalita rispetto a ieri, è Kevin Magnussen con il suo 1’33″787, mentre alle spalle della prima delle VF-17 troviamo Nico Hulkenberg ed il duo delle Toro Rosso, con Sainz che questa volta chiude davanti a Gasly per poco meno di 3 decimi.
17° posto invece per Jolyon Palmer, protagonista di un’incomprensione con Verstappen ed a 6 decimi dal crono messo a segno da Hulkenberg, che riesce a precedere un Romain Grosjean ancora vittima di problemi alla sua monoposto – è finito in testacoda chiedendo addirittura spiegazioni al suo ingegnere di pista – ed il duo Sauber, con Ericsson che stavolta riesce a mettere le proprie ruote davanti a quelle di Wehrlein.
Per quel che riguarda invece le simulazioni del passo gara, anche nel corso di queste FP3 le Ferrari – fino al guasto di Vettel – erano state le più efficaci in pista, riuscendo a replicare i giri in 1’36″5-1’36″alto visti nella giornata di ieri. Rispetto alle FP2 sono invece apparse qualche decimo più lente le RB, con Ricciardo che persino nel suo giro di attacco ha pagato quasi mezzo secondo rispetto ai suoi riferimenti del venerdì, mentre si sono confermate in difficoltà le Mercedes, con entrambi i piloti che non sono riusciti ad andare oltre l’1’37″5-1’37” basso.
Ecco la classifica al termine delle FP3: