Ancora la #8 davanti a tutti. E’ questo il verdetto sancito dalla seconda sessione di prove libere del FIA WEC, attualmente impegnato sul tracciato di Silverstone per l’esordio stagionale del Mondiale Endurance.
La Toyota TS050 di Nakajima-Davidson-Buemi, come nelle FP1, è stata la più rapida della classe LMP1. E’ suo infatti il velocissimo 1’38″210 con cui il prototipo nipponico – che ha girato oltre 2″ più veloce rispetto ai suoi stessi crono del 2016 – si è preso la vetta della classifica, riuscendo a staccare per poco più di due decimi la vettura gemella, la TS050 #7 di Kobayashi-Conway-Lopez che si è fermata sull’1’38″444. E le Porsche? Beh, le Porsche se si dovesse fare concreto affidamento a questa classifica sembrerebbero in netta difficoltà. La prima delle LMP1 di Stoccarda, la #2 di Bernhard-Hartley-Bamber, è infatti staccata di oltre 2″ dal crono della migliore delle Toyota, non essendo riuscita a fare meglio di un 1’40″500. Peggio della #2 ha fatto però la 919 H #1 di Lotterer-Jani-Tandy, ferma addirittura sull’1’41″201. Eppure, da Silverstone, dicono che non c’è nulla di cui preoccuparsi: le due Porsche, infatti, pare si stiano concentrando solamente sulla messa a punto in ottica gara, non andando quindi a cercare un assetto estremo “da qualifica”. Parrebbe questa una spiegazione plausibile, visto che il pacchetto aerodinamico a basso carico con cui le 919 H si sono presentate a Silverstone non può giustificare distacchi così ampi, soprattutto alla luce di quanto si era visto in occasione del Prologo.
In classe LMP2 si riprende invece la vetta l’Oreca #26 di Rusinov-Lynn-Thiriet, capace di fermare il cronometro sull’1’44″874, un tempo che le ha permesso di staccare di poco più di due decimi l’Alpine #36 di Lapierre-Menezes-Rao. Le LMP2 in questo primo appuntamento hanno dato mostra di saper essere molto veloci: vi basti pensare che ByKolles, l’unica LMP1 privata e non ibrida – orfana da poco di Robert Kubica -, ha chiuso in 1’45″512, a quasi 1″ di distacco da un’auto di una categoria sulla carta inferiore. Chiude poi il podio virtuale di classe l’Oreca #13 di Piquet Jr.-Beche-Heinemeier Hansson, con il suo 1’45″622.
In GTE-Pro, a differenza delle FP1, nella seconda sessione di prove libere è stata la nuova Porsche 911 RSR #92, quella guidata da Christensen-Estre, a fare la voce grossa: è suo infatti l’1’57″765 che vale la prima posizione di categoria. Si confermano però in ottima forma le Aston Martin, con la Casa di Gaydon che piazza le sue Vantage in seconda e terza posizione: la #97 di Turner-Adam-Serra, staccata dalla Porsche per meno di due decimi, rifila soli 23 millesimi alla vettura gemella #95 di Sorensen-Thiim-Stanaway. Seguono poi le due Ford GT, con la #67 a precedere la #66, mentre le due Ferrari 488 di AF Corse continuano a non esporsi. Da Silverstone però non arriva nessun sentore di preoccupazione: probabile dunque che anche le due GT di Maranello stiano svolgendo un lavoro più focalizzato sulla gara che non sulla ricerca del giro secco.
In GTE-Am, infine, davanti a tutti al termine delle FP2 c’era la Porsche 911 RSR #86 di Wainwright-Foster-Barker grazie al suo 1’59″991, un crono che gli ha permesso di staccare di quasi 4 decimi la Ferrari 488 #54 di Castellacci-Molina-Flohr e di oltre mezzo secondo l’altra 911 RSR, la #77 di Ried-Cairoli-Dienst, che chiude il podio virtuale di classe.