16 anni dall’ultimo trionfo Ferrari nel Principato di Monaco, 7 anni dall’ultima doppietta delle creazioni di Maranello. Sono lassi di tempo quasi epocali per un mondo che vive sul filo dei millesimi di secondo, e ci sono voluti Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen per porre fine a due digiuni lunghissimi per il Cavallino Rampante. Il trionfo in terra monegasca è infatti perentorio, non ammette repliche e lancia la Ferrari ed il suo #5 in testa alle rispettive Classifiche, sfruttando il weekend estremamente sottotono delle Mercedes.
Il GP di Monaco, per la Ferrari, si mette bene sin dalle prime fasi: la staccata di Santa Devota passa indenne, e Raikkonen e Vettel iniziano a dettare il passo separati tra di loro da circa 1″. Dietro, Bottas tiene a bada le due RedBull, mentre Hamilton dopo aver superato Vandoorne nei primi metri non riesce a risalire la china, rimanendo imbottigliato nel gruppo. A Monaco, storicamente, superare è quasi impossibile, e quindi il trenino delle F1 scorre via compatto senza particolari colpi di scena salvo il ritiro di Hulkenber per cause tecniche fino al momento delle soste ai box. E’ lì infatti che si decide la gara: Bottas e Verstappen, dei primi 5, sono i primi a rientrare ai box per passare dalle UltraSoft alle SuperSoft, e in Ferrari temendo un possibile undercut – il #77 aveva recuperato terreno sulle Rosse sfruttando le convulse fasi di doppiaggio di Button e Wehrlein – decidono di richiamare per la sosta Raikkonen, in quel momento leader della corsa.
Ma Iceman non ha fatto i conti con Sebastian Vettel, che una volta ritrovatosi con pista libera davanti si scatena, portandosi dietro Ricciardo. I due si strappano vicendevolmente il giro veloce più volte, riuscendo a scavare con gomme usurate un solco importantissimo, che permette al #7 di montare le SuperSoft e riuscire davanti a Raikkonen prendendosi così la testa della corsa, ed al #3 di sopravanzare sia Bottas che Verstappen, rimasti imbottigliati dietro Sainz dopo il loro pit stop. Una volta stabilizzate le posizioni dopo la danza delle soste ai box, il trenino torna a scorrere via compatto, con Vettel che allunga su Raikkonen, a sua volta impegnato a tenere a debita distanza Ricciardo mentre Hamilton, ritardando al massimo il suo primo pit, riesce a risalire sino alla settima posizione.
Poi, all’improvviso, le telecamere inquadrano una vettura adagiata su un fianco contro le barriere della curva del Portier: è la Sauber di Wehrlein, finita lì dopo un contatto con Jenson Button che costa la rottura della sospensione alla MCL32 dell’inglese, che chiama ovviamente in causa la Safety Car. Il gruppo si ricompatta, e alcuni – come Verstappen – ne approfittano addirittura per effettuare un’ulteriore sosta e ritrovarsi con gomme fresche alla ripartenza. Durante il regime di SC c’è però tempo anche per un altro incidente, che vede coinvolta l’altra Sauber: mentre si sdoppiava passando all’esterno della SC, Marcus Ericsson arriva clamorosamente lungo alla Santa Devota, finendo la propria corsa contro le barriere. Qualche giro di permanenza in più in pista per la AMG GT-S di Maylander e poi di nuovo bandiera verde, con Vettel e Raikkonen che fuggono via mentre dietro Bottas, che stava inizialmente cercando di insidiare Daniel Ricciardo – fortunatissimo nel non riportare danni dopo aver toccato il guardrail in uscita della Santa Devota alla ripartenza – deve improvvisamente guardarsi le spalle dal rientro di Max Verstappen, più volte minaccioso nei suoi specchietti retrovisori. La ripartenza è poi sportivamente fatale per Stoffel Vandoorne, che viene infilato all’interno della prima curva da Sergio Perez – vittima di una foratura e co-protagonista dell’incidente che ha messo fuori gioco Kvyat -, finendo largo e andando a centrare inevitabilmente le barriere in uscita, facendo segnare così un altro weekend da dimenticare per la scuderia di Woking.
E’ l’ultimo colpo di scena di un GP di Monaco trionfale per la Ferrari, il cui clima di festa è forse un po’ offuscato dalle nubi che affollano il volto di Raikkonen, probabilmente non convintissimo per una scelta strategica che sicuramente farà discutere. Ottimo 3° è Ricciardo, con Bottas, Verstappen e Sainz davanti a Lewis Hamilton, capace comunque di finire nei punti e di riuscire un minimo a raddrizzare un weekend nato stortissimo. Chiudono poi la top ten Grosjean, Massa e Kevin Magnussen, mentre entrambe le Force India finiscono stavolta fuori dai punti.
Ecco l’ordine di arrivo al termine dei 78 giri del GP di Monaco: