La lotta per la vittoria finale rischia di non essere più una questione interna allo squadrone Peugeot, nell’edizione 2018 della Dakar. E’ vero, le 3008 DKR Maxi del Leone transalpino, tra le mani di piloti del calibro di Cyril Després, Carlos Sainz, Sebastien Loeb e Stephane Peterhansel, scenderanno sugli sterrati sudamericani fregiandosi ancora una volta della palma di favorite, ma rispetto alle edizioni del recente passato potrebbero trovarsi di fronte un avversario parecchio più agguerrito.
MINI ed il Team X-Raid infatti, per la 40^ edizione del Rally Raid più famoso del pianeta, hanno deciso di sfidare Peugeot munendosi della loro stessa arma, vale a dire la trazione posteriore. Nel corso delle ultime edizioni solamente le 3008 DKR avevano affrontato gli impervi sterrati sudamericani sfruttando questa soluzione tecnica, ed erano state quindi le sole auto a beneficiare delle deroghe che l’attuale Regolamento Tecnico della Dakar concede alle auto che abbiano solamente due ruote motrici. La possibilità di avere un angolo di attacco e di uscita maggiore, l’avere un’escursione massima delle sospensioni più elevata ed il potersi presentare al via con una macchina più leggera, infatti, ben compensavano l’essere sprovvisti della trazione sull’asse anteriore, con le vetture transalpine che si sono sempre dimostrate imprendibili, sulla lunga distanza, per qualsiasi avversario. Ma quest’anno, con l’arrivo delle nuovissime MINI John Cooper Works Buggy, le cose potrebbero non essere così semplici per auto e piloti dello squadrone francese.
Assieme alle più tradizionali – ed integrali – Mini John Cooper Works Rally, affidate per questo 2018 ad Orlando Terranova, Jakub Przygonski, Joan “Nani” Roma e Boris Garafulic, la Casa britannica in forze al gruppo BMW porterà in Sud America anche dei prototipi a trazione posteriore, con l’obiettivo non solo di rendere tremendamente più difficile la vita alle 3008 DKR Maxi ma anche di puntare con decisione alla vittoria finale. Spinta dallo stesso motore che equipaggia la versione Rally, un diesel 6 cilindri in linea da 3.000 cc in grado di erogare 340 CV di potenza ed 800 NM di coppia e dotato di un nuovo sistema di sovralimentazione basato sulla tecnologia TwinPower Turbo di BMW, la versione Buggy della MINI vanterà anche una trasmissione aggiornata, un nuovo telaio tubolare in acciaio appositamente progettato ed una nuova carrozzeria realizzata in CFRP (plastica rinforzata con fibra di carbonio) e Kevlar. MINI Design si è invece occupata di disegnare il corpo macchina, che presente linee tipicamente “buggy” e che è stato ottimizzato dal punto di vista aerodinamico.
“E’ stato finora il progetto più grande nella storia della nostra azienda e ci siamo impegnati moltissimo nel suo sviluppo”, ha detto il manager del Team X-Raid, Sven Quandt, a margine della presentazione del veicolo. La versione Buggy della MINI ha infatti già portato a termine un programma intensivo di test, con l’arma della Casa britannica che ha già accumulato un discreto kilometraggio su diverse superfici spaziando dal Marocco all’Ungheria e mettendo da subito in mostra una discreta affidabilità. “Durante questa fase” – ha confermato infatti Quandt – “La MINI Buggy non si è mai fermata per un problema tecnico, il che per un’auto all’esordio è davvero un risultato notevole. Siamo parecchio ottimisti, anche perché non dobbiamo dimenticare che semmai dovessero presentarsi delle situazioni in cui le quattro ruote motrici siano avvantaggiate abbiamo sempre le MINI Rally su cui poter contare“. Una Dakar corsa a due punte dunque, ed è per questo che a detta di Sebastian Mackensen, Vice presidente di MINI, la squadra che si appresta a dare battaglia in Sud America rappresenta “la più potente famiglia MINI che abbia mai preso parte al Rally Dakar”, a conferma di quanto in Inghilterra – ed in Germania – si siano impegnati per cercare di detronizzare le Peugeot.
Ora non resta che aspettare il 6 gennaio, quando le ostilità sportive prenderanno definitivamente il via in quel di Lima. A quel punto sarà solamente compito dei piloti ufficiali delle MINI Buggy, vale a dire Mikko Hirvonen, Bryce Menzies e Yazeed Ali-Rajhi, lanciarsi nella polvere sudamericana all’inseguimento delle velocissime 3008 DKR Maxi, per una lotta che si preannuncia più intensa che mai.