Max Verstappen manda in archivio la prima giornata di test sull’asfalto catalano. Oggi e domani la F1 saggerà un’ultima volta la pista di Barcellona prima di inoltrarsi verso il Gran Premio di Monaco. E questa volta è stato l’olandese a imporre il suo marchio in graduatoria. Anche se a percorrere più chilometri di tutti è sempre lui: Lewis Hamilton.
La maggioranza delle squadre si è dedicata a long run (tra i quali si deve segnalare quello della Ferrari, che è stato prestazionale nonostante le gomme Soft). Ma qualcuno ha voluto ugualmente provare il colpaccio sul giro secco, montando le mescole più tenere. Diverse le sperimentazioni tecniche in pista, di tipo squisitamente aerodinamico. Parte adesso la parte più delicata della stagione e i team hanno approfittato della sessione di collaudi per mettere a fuoco i dettagli delle proprie monoposto. Nulla deve essere lasciato al caso nel lavoro di ricerca e sviluppo.
Davanti a tutti si è imposta la Red Bull di Max Verstappen. L’olandesino, a podio domenica, ha infatti impostato un tempo cronometrato di 1’17”528, il più rapido in pista, con gomme rosa HyperSoft. Milton Keynes ha dedicato parte della giornata a verifiche aerodinamiche. Il #33 chiude con 145 giri in saccoccia. Dietro di lui c’è stata la Renault di Carlos Sainz jr, con un tempo di 1’17”562 ottenuto sempre calzando gomme HyperSoft. Per lui, 116 tornate.
La Ferrari ha concluso al terzo posto, ma montando gli pneumatici Soft. Sebastian Vettel ha fermato le lancette del cronometro sul tempo di 1’17”659, un buon crono per la giornata di oggi. Vettel ha girato per 131 tornate sull’asfalto catalano. La Ferrari ha fatto sapere di aver utilizzato sia le gomme Pirelli “standard” sia le mescole a battistrada ridotto di 0.4 millimetri che verranno usate anche in Francia. La squadra di Maranello ha effettuato una serie di verifiche aerodinamiche, incentrate sulle turbolenze generate dalla gomma anteriore. Non ha ancora smantellato gli specchietti retrovisori che verranno vietati da Monaco in poi.
Quarti e quinti Romain Grosjean su Haas (1’18”449) e Nicolas Latifi su Force India (1’18”530), rispettivamente con 129 e 104 giri a verbale. Solo sesta la Mercedes di Lewis Hamilton, vincitore la scorsa domenica, che ha sperimentato una soluzione McLaren. Fa notare Motorsport.com che i tre flap montati sulle fiancate ricordano molto le appendici progettate e sperimentate dal team di Woking. Il Campione in carica mette a referto un giro in 1’18”543, su 151 tornate messe in saccoccia oggi. L’inglese è il maratoneta di giornata. In definitiva pochi sono stati i problemi di affidabilità registrati oggi: buona notizia per tutti, vista il giro di vite sulle componenti delle PU.
Segue Stoffel Vandoorne (1’18”981 per 82 tornate odierne) e finalmente Antonio Giovinazzi. L’italiano ha chiuso con ben 135 tornate a bordo della sua Sauber e il suo tempo cronometrato è 1’19”693. Buono il lavoro del pilota tricolore, che tra l’altro si classifica quarto nella graduatoria “maratoneti”. Dietro di lui Oliver Rowland per la Williams inscatola 118 giri e un crono di 1’20”939. Chiudono la graduatoria di giornata Lando Norris su McLaren (1’20”997 in 76 giri), George Russell su Force India (1’21”478 in 123 giri), Sean Gelael su Toro Rosso (1’21”935 in 45 giri), e infine Oliver Turvey sempre su McLaren (1’23”070 in 58 giri).
La Toro Rosso ha portato a casa pochi dati perché è stata impegnata per la maggior parte del pomeriggio a sostituire la propria Power Unit in via precauzionale. Ricordiamo che quest’anno la squadra di Faenza è equipaggiata dei motori Honda… Tra l’altro Gelael è stato messo in pista anche nell’ottica di maturare i requisiti per la SuperLicenza F1 per l’anno prossimo – ma dovrà fare i conti col sistema di punteggio che ne regola il rilascio.