Si conclude così, con poche scarne righe di comunicato, l’avventura di Maurizio Arrivabene tra le fila della Scuderia Ferrari. La notizia, rimbalzata incessantemente in ogni dove sul web sin da questa mattina, ha finalmente trovato i crismi dell’ufficialità solamente pochi minuti fa, quando una nota diffusa dal team di Maranello ha definitivamente sancito la separazione – chissà quanto consensuale – tra il Cavallino Rampante ed il suo ormai ex Team Principal.
“Dopo quattro anni di impegno e di instancabile dedizione” – si legge nel comunicato diffuso da Ferrari – “Maurizio Arrivabene lascia la Scuderia. La decisione è stata presa di comune accordo con i vertici dell’azienda dopo una profonda riflessione in relazione alle esigenze personali di Maurizio e a quelle della Scuderia”.
Già in molti, all’indomani della morte di Sergio Marchionne, avevano sottolineato i rischi connessi all’improvviso e prematuro venir meno di una figura così importante, ed il vuoto di potere lasciato dal fu AD di FCA sembrerebbe aver generato una spaccatura sempre più insanabile all’interno della Scuderia Ferrari. Una spaccatura che, con il senno di poi, ben potrebbe spiegare quel nervosismo latente che è sembrato si respirasse dalle parti di Maranello sin dalla vigilia del GP d’Italia.
“A Maurizio vanno i ringraziamenti da parte di tutta la Ferrari per il lavoro svolto e per aver contribuito a riportare la squadra a livelli estremamente competitivi” – prosegue la nota della Ferrari – “A lui vanno i migliori auguri per il suo futuro e le prossime sfide professionali”. “A far data da oggi Mattia Binotto assume il ruolo di Team Principal della Scuderia Ferrari. A Mattia continueranno a rispondere tutte le funzioni tecniche”, conclude infine il comunicato.
Che così, in maniera ormai definitiva, ridisegna completamente la Scuderia di Maranello quando manca poco più di un mese alla prima sessione di test pre stagionali in quel di Barcellona.