La Formula 1 sta per assistere ad un momento storico. Mai infatti, nel corso della sua decennale storia, si era corso per due volte su uno stesso circuito all’interno di una singola stagione. Il 2020 è tuttavia un anno molto particolare, e dunque ciò che alla F1 di 15 anni sarebbe parso un evento eccezionale è destinato a diventare, durante i prossimi mesi, mera abitudine.
A meno di 7 giorni dallo sventolare della bandiera a scacchi del GP d’Austria il Circus si prepara a scendere nuovamente in pista tra i cordoli del Red Bull Ring, il nastro d’asfalto annidato tra le montagne della Stiria. Sarà proprio il Land austriaco a dare il nome al secondo appuntamento del calendario della Formula 1, e se cambiando il nome la sostanza del circuito non cambierà qualcosa – tra il GP d’Austria ed il GP di Stiria – potrebbe invece cambiare in Casa Ferrari. La scuderia di Maranello, reduce dal 2° posto conquistato da Charles Leclerc, sa bene di non potersi adagiare sugli allori: il risultato centrato dal monegasco è stato indubbiamente favorito da una serie di circostanze favorevoli al Cavallino Rampante, e tutti in Ferrari sono consapevoli del fatto che la SF1000 debba migliorare parecchio – e piuttosto in fretta – per potersela giocare alla pari con quelle monoposto che si sono dimostrate essere le prime della classe.
E’ proprio alla luce di queste considerazioni che, a Maranello, si lavora alacremente per cercare di introdurre già a partire dal GP di Stiria alcuni di quegli aggiornamenti che alla vigilia della stagione erano stati annunciati da Mattia Binotto in vista della gara dell’Hungaroring. Troppo è stato il gap prestazionale che ha separato la SF1000 dalle auto che la circondavano, e dunque in Ferrari si sta cercando di correre ai ripari il più in fretta possibile. “Nemmeno il tempo di tirare il fiato dopo un weekend di gara davvero intenso e siamo di nuovo in pista, su quello stesso tracciato dove abbiamo corso domenica scorsa” – ha esordito Mattia Binotto nel suo consueto commento pre-GP – “È una delle novità di questa strana stagione 2020, iniziata a luglio e con una conclusione prevista poco prima di Natale. Innanzitutto vorrei fare i complimenti alla FIA, Formula 1 e al promoter del circuito di Spielberg per lo sforzo profuso nell’organizzazione dell’evento. La Formula 1 è stato il primo sport globale a riprendere il suo percorso dopo lo scoppio della pandemia e va dato il giusto merito a chi ha fatto tutto il possibile per arrivare a questo risultato, tutt’altro che scontato”.
“Mentre la squadra gara è rimasta a Spielberg fra un appuntamento e l’altro, a Maranello ferve il lavoro per cercare di reagire alle indicazioni emerse nel primo Gran Premio” – prosegue Binotto – “Sapevamo che sarebbe stato un inizio di stagione in salita, ma lo è stato più di quanto ci aspettassimo ed è per questo che stiamo spingendo sull’acceleratore per cercare di anticipare già in questo fine settimana almeno alcuni degli aggiornamenti che avevamo previsto di portare in Ungheria. È una corsa contro il tempo ma ce la stiamo mettendo tutta. Proprio perché si correrà sullo stesso tracciato sarebbe importante avere le nuove componenti in modo da poterne confermare l’efficacia e capire se la nuova direzione di sviluppo intrapresa è quella giusta. L’obiettivo del Gran Premio di Stiria è molto chiaro: tirare fuori il massimo dal pacchetto che avremo a disposizione e sfruttare ogni opportunità per raccogliere quanti più punti possibile“. Cosa che, ad onor del vero, nel GP d’apertura è riuscita benissimo alla Scuderia Ferrari.