“La macchina da corsa perfetta è quella che si ferma un attimo dopo il traguardo” diceva il grande Enzo Ferrari. “Sicuramente non quella che ti abbandona dopo trecento metri” avrà pensato Raffaele Marciello, pilota Mercedes impegnato nelle corse Gt, e nella 9 Ore di Kyalami in particolare.
La corsa sudafricana, che ha riavuto la sua endurance dopo 37 anni, è infatti andata in scena nel weekend e valevole come ultimo appuntamento dell’Intercontinental Gt Challenge by Sro. Sulla bella pista di Kyalami, Marciello giungeva in piena lotta per il titolo assoluto, insieme ai suoi compagni di squadra Maxi Buhk e Maro Engel in un “pacchetto” agguerrito di sette piloti ancora potenzialmente in lizza. Le cose non si sono messe bene sin dall’inizio, con un incidente nelle pre qualifiche che ha costretto gli uomini del team GruppeM agli straordinari per rimettere in sesto la Amg Gt3 numero 999. L’equipe italo-tedesca si è poi ripresa alla grande nella sessione di qualifica, con un ottimo terzo tempo che ha permesso ad Engel di prendere il via dalla terza casella della griglia. Un bel pretesto, apparentemente, per giocarsi tutte le carte in ottica campionato.
Già, perché le attese sulla 9 Ore di Kyalami di Marciello&co. non hanno fatto in tempo nemmeno a concretizzarsi che già erano svanite nel nulla dopo curva 1. Tutto riconducibile ad un guaio al motore V8, che ha fatto piantare in uscita la Amg “Yellow Mamba” in modo anche piuttosto pericoloso (con tutto il gruppo che sopraggiungeva), per poi fermarsi pochi metri più avanti.
Le successive nove ore sono state sostanzialmente una sorta di agonia, sperando in qualche episodio che condizionasse la gara dei diretti rivali per il titolo in modo da rimanere in lizza per il campionato. Peccato che, invece, abbia sortito l’effetto opposto. Dopo una gara molto movimentata, condizionata da un violento acquazzone nelle ultime due ore, è stata infatti la Porsche di Olsen-Tandy-Jaminet a spuntarla nel finale. E con il pilota norvegese laureato campione dell’Intercontinental Gt Challenge e Porsche vincitrice tra i costruttori.
Una vera beffa dunque per Marciello, che in seguito al successo in quel di Macau, puntava molto su un finale di stagione da incorniciare dopo una stagione non all’altezza delle aspettative. E, soprattutto, sarebbe stato un altro titolo a confermare il buon stato di salute del movimento italiano nelle corse Gt dopo le conquiste di Caldarelli e Mapelli nel Blancpain Endurance ed assoluto.
Per “Lello” ora ci sarà l’occasione di sbollire la delusione al prossimo Monza Rally Show, nel quale parteciperà per la prima volta in un finale di stagione “alternativo”.