Autodromo José Carlos Pace di Interlagos, Q3 delle qualifiche del GP del Brasile di Formula 1. Spinte dalla minaccia di una pioggia sempre più incombente sul circuito, le dieci monoposto più veloci della sessione si allineano in pit lane in attesa che il semaforo diventi verde.
L’asfalto, in quel momento, è ancora asciutto: lo scroscio d’acqua si sta avvicinando, ma le condizioni della pista permettono di fare almeno un tentativo con gomme Slick. Delle dieci vetture schierate nella corsia box solamente una non monta le Pirelli Soft: è la Ferrari F1-75 di Charles Leclerc. Che, alle spalle della Haas di Kevin Magnussen, è l’unica auto pronta a entrare in pista con le Intermedie.
La strategia azzardata da Ferrari è stata chiara sin da subito. Il Cavallino Rampante, che sulla monoposto di Sainz aveva invece deciso di montare gomme Slick, ha puntato tutto sulla pioggia arrivata una decina di minuti dopo il cruciale momento. Nel caso in cui l’acquazzone fosse arrivato in fretta, infatti, Leclerc sarebbe stato l’unico pilota ad avere gli pneumatici adatti per affrontare un tracciato le cui condizioni di aderenza sarebbero andate sempre più peggiorando. Il #16, a differenza degli avversarsi chiamati a una sosta in più ai box, avrebbe potuto sfruttare le sue Intermedie quando c’era ancora poca acqua in pista, siglando così un tempo che nessuno poi sarebbe stato in grado di replicare vista la sempre più scarsa aderenza offerta dall’asfalto di Interlagos.
Le cose, tuttavia, non sono andate come previsto. La pioggia non è arrivata tanto in fretta, e Leclerc si è ritrovato con gomme clamorosamente sbagliate su una pista quasi del tutto asciutta. Al danno, oltretutto, si è aggiunta la beffa: il #16 non solo ha completato l’unico giro veloce del suo Q3 usando le Intermedie, ma è stato chiamato ai box dal muretto subito dopo avere oltrepassato l’ingresso della pit lane venendo così costretto a un secondo giro di rientro (al tutto ha fatto seguito un ironico “Nice call” in radio). Il monegasco avrebbe probabilmente potuto capire da sé che la scelta delle gomme non stesse pagando decidendo così di abortire il proprio tentativo e richiedendo a gran voce le Slick, ma resta il fatto che non si capisce né come sia possibile optare per un simile azzardo strategico né come ci si possa lasciare sfuggire la posizione del proprio pilota in pista nonostante si sia muniti di accurati GPS.
La frustrazione di Leclerc era tangibile, tanto nella gestualità nell’abitacolo quanto nei momenti immediatamente successivi alla fine delle qualifiche. Comprensibilmente nervoso anche di fronte alle telecamere, il #16 è stato piuttosto lapidario quando gli è stato chiesto di spiegare quanto successo in pista. “Ci aspettavamo che arrivasse della pioggia, che però non è mai arrivata” – spiega il monegasco – “Parlerò con la squadra e cercherò di capire come e dove possiamo migliorare in situazioni come questa. Però è ovvio, sono estremamente deluso”. “Oggi avevamo davvero una grande possibilità, perché la macchina c’è. Dobbiamo impegnarci per superare quanto successo oggi e provare a fare tutto nel migliore dei modi per tutto il resto del weekend”, ha infine concluso Leclerc. Che probabilmente, visto il potenziale mostrato dalla F1-75 in Brasile, mai si sarebbe aspettato di essere costretto a scattare 10° nella Sprint Race.