Tantissime sorprese hanno caratterizzato questo Rally di Finlandia: 2 corridori hanno ottenuto il loro primo podio Mondiale e uno ha addirittura conquistato la prima vittoria in carriera. Molti protagonisti ai vertici della classifica hanno invece deluso, venendo costretti al ritiro o a raccogliere molti punti in meno del previsto. Vediamo quindi i voti ai protagonisti del 1000 Laghi.
ESAPEKKA LAPPI – (1)10 e Lode. Come molti di voi sapranno, il Rally è tra le discipline del Motorsport che richiedono più esperienza: non è un caso, ad esempio, che la categoria Junior dell’ERC si estenda fino ai 28 anni. Dunque il fatto che un 26enne alla quarta gara nel WRC porti a casa il famigerato Finlandia, gara storicamente tra le più difficili del calendario, è qualcosa di unico che può essere considerato come un indice di predestinazione. Dopo il ritiro di Latvala, che stava oggettivamente andando più forte, il finnico non ha dovuto fare altro che conservare il suo impressionante vantaggio per portare a casa la coppa. Predestinato.
ELFYN EVANS – 9.5. Come al solito l’Elfo più famoso del WRC mostra come, quando le gomme DMACK rispondono, lui non si tira mai indietro. In Finlandia fa una gara in crescendo e, dopo aver concluso il venerdì al settimo posto a 45 secondi dalla vetta, finisce secondo con +36 su Lappi. Probabilmente ha usato la prima giornata per verificare lo stato di gomme e macchina ma, ingranata la marcia, è stato inarrestabile dando la paga anche a 2 di quei finlandesi che sembravano imbattibili. L’elfo più veloce del Galles.
JUHO HANNINEN – 9. Perde solo all’ultima speciale il duello con Evans, ma questa corsa ci dimostra che forse Juho può avere ancora qualcosa da dare. È sul pezzo per tutta la gara e non sbaglia un colpo, venendo premiato con il primo podio nel WRC all’età di 36 anni. Sarà perché era a casa sua, tra le sue strade, ma se potessimo vedere ancora qualche gara così da adesso a fine stagione la riconferma potrebbe non essere poi una chimera. Finalmente!
TEEMU SUNINEN – 9-. Se l’è giocata per il secondo posto fino alla PS 24 quando, forzando troppo, è andato a sbattere contro un albero finendo la gara senza paraurti. Ciò nonostante il risultato rimane impressionante, anche perché Suninen è addirittura 2 anni più giovane di Lappi ed ha corso solo una stagione completa nel WRC-2, concludendo con 3 vittorie ed il secondo posto in classifica: al primo c’era proprio Lappi. Questi 2 talenti appena sfornati vogliono significare solo una cosa: la Finlandia è stufa di non vincere Mondiali dal 2002. Predestinato-2.
CRAIG BREEN – 7.5. Ancora una volta il migliore su una C3, risultato importantissimo che sembra metterlo in salvo da quella giungla di ingaggi che è diventata Citroen. Si mostra molto abile sulle veloci ed insidiose strade finlandesi che l’avevano visto conquistare il primo podio la scorsa stagione, ma in quel caso si trattava di un mezzo molto migliore in rapporto alla concorrenza. Piccola curiosità sull’irlandese: quest’anno, ogni volta che Breen ha concluso in zona punti, la posizione di arrivo è sempre stata la quinta. Che sia arrivato il nuovo Dani Sordo? Gimme five!
THIERRY NEUVILLE – 6. Una gara piuttosto anonima in mezzo al gruppo: può andare bene se ti chiami Craig e stai orbitando intorno alla settima posizione nel Mondiale, se il tuo nome è Thierry e la tua ambizione è il titolo allora c’è chiaramente qualcosa che non va. Gli diamo comunque il merito di essere l’unico in grado di fare una gara decente a bordo di una i20, fatto che probabilmente dimostra che il mezzo, questo weekend, probabilmente non c’era. Ad ogni modo punti della Power Stage gli consentono di agganciare Ogier nella classifica iridata. TantI(20) problemi.
OTT TANAK – 6. Butta via la gara già venerdì mattina, quando un incidente gli fa perdere oltre un minuto dai primi. Nelle giornate di sabato e domenica gira all’incirca con il ritmo dei migliori, perdendo solo 2 secondi in 2 giorni da Lappi. Questo fatto non fa che aumentare le recriminazioni su ciò che sarebbe potuto accadere, ma consente anche all’estone di portare a casa l’ennesima gara condotta con il passo dei top driver. Se Tanak riuscisse a limitare il più possibile questi scivoloni, chissà che non possa diventare anche lui un candidato al titolo 2018. Veloce, ma…
KRIS MEEKE – 5. Di incoraggiamento. Lo stop forzato potrebbe aver peggiorato la situazione, con il nordirlandese che si è reso conto di non essere più al sicuro. Parte molto piano con l’obbiettivo di portare la macchina a casa (commettendo comunque un paio di errori), ma così facendo snatura il suo stile di guida sempre all’attacco finendo con oltre 3 minuti di ritardo. Un piccolo, modestissimo, consiglio a Citroen: per farlo correre così tanto vale non iscriverlo. Non sarà mai un pilota da Mondiale e distruggerà parecchie macchine, ma se volete un Meeke competitivo è compito vostro metterlo in condizione di tirare a tutta. Demoralizzato.
DANI SORDO – 4. Una delle peggiori performance di cui abbia memoria da parte di Sordo. Inizia malissimo perdendo 40 secondi solo tra PS 2 e PS 6, per poi concludere in maniera disastrosa con un ritardo medio di quasi 1 sec/km. Chiaro, per lo spagnolo si tratta della gara più difficile della stagione, ma una performance simile era difficile anche solo da ipotizzare. Speriamo si riprenda in Finlandia, dove ritornerà il suo tanto amato asfalto. Lento.
MADS OSTBERG – 5. Una buona gara fino alla PS 16, quando la famigerata Ouninpohja lo coglie impreparato: Mads va a sbattere e perde oltre 3 minuti dalla vetta, precipitando ai margini dalla zona punti. Poco altro da dire su di lui. Peccato.
KHALID AL-QASIMI – 0. 15 minuti di ritardo senza inconvenienti particolari, classificato dietro a 5 R5. Non ritengo necessario infierire oltre, se non per far notare che ha corso togliendo un posto da ufficiale a Lefebvre o Mikkelsen. Inadeguato.
JARI-MATTI LATVALA – 10. Come sarebbe possibile dargli di meno? Dopo un buon venerdì, stava conducendo un sabato mostruoso: nessuno riusciva a stargli dietro e collezionava speciali vinte con una facilità disarmante. Purtroppo ancora una volta si ritrova KO a causa di un problema al motore, che ancora una volta lo esclude dai giochi togliendogli quasi ogni possibilità di vincere il Titolo. Siamo sicuri che tornerà ancora più forte, d’altronde lui fu predestinato ben prima di Lappi o Suninen vincendo la sua prima gara a 22 anni (record imbattuto e mai neanche avvicinato). <3.
HAYDEN PADDON – 0. Tutte le belle aspettative che avevano seguito il Rally di Polonia sono state infrante da una terribile gara di Hayden. Ritirato prestissimo per incidente sia sabato che domenica, il neozelandese non è riuscito neanche a lottare per i punti della Power Stage, conclusa al 12esimo posto. Ultima posizione in classifica per lui e tanti interrogativi da risolvere al più presto. Disastro.
SEBASTIEN OGIER – S.V. L’errore commesso lungo la PS 4 è molto grave, ma il francese ha fatto vedere troppo poco per meritare una valutazione, anche negativa. Tutto ciò che possiamo fare è augurare una buona guarigione a Julien Ingrassia, la cui schiena ha risentito del violento impatto della Ford, affinché l’equipaggio si possa presentare in Germania nella miglior condizione possibile. Waiting for Julien.