Tanto non tuonò che alla fine piovve. Se il meteo delle Ardenne era stato oltremodo clemente durante le FP1 mattutine, il repentino arrivo delle nubi ha un po’ scombussolato i programmi delle scuderie di F1. La pioggia che ha iniziato a cadere sul circuito di SPA-Francorchamps quando mancavano poco più di 20 minuti al termine della seconda sessione di prove libere del GP del Belgio ha infatti ridotto drasticamente il tempo a disposizione dei vari team per provare a fondo le simulazioni di gara.
E’ invece riuscita a tutti, senza alcun problema climatico di sorta, la simulazione di qualifica. Al termine della quale, con un vantaggio sulla concorrenza forse minore rispetto a quello che il tempo monstre mattutino poteva lasciar presagire, davanti a tutti si è piazzato Lewis Hamilton. Il #44 della Mercedes ha chiuso in 1’44″753, calzando questa volta le Pirelli UltraSoft, staccando di 262 millesimi la prima delle due Ferrari, la #7 di Kimi Raikkonen. A chiudere il podio virtuale ci ha pensato poi Valtteri Bottas, che con il suo 1’45″180 ha accusato oltre 4 decimi di ritardo rispetto al crono del compagno di squadra.
In 4^ posizione, con un ottimo 1’45″225, c’è Max Verstappen, con Sebastian Vettel che in queste FP2 non è andato oltre la 5^ piazza con il suo 1’45″235 e che si ritrova quindi stretto nella morsa delle due RedBull, visto il 6° posto di Ricciardo. L’australiano ha accusato qualche problema di troppo al retrotreno nella prima parte della sessione, e solo nella seconda metà della prima ha potuto tentare il giro veloce: la sua RB13, a sorpresa, è risultata la più veloce nel primo e nel terzo settore del circuito, lì dove serve velocità di punta, accusando però addirittura 1″5 di ritardo nella parte centrale della pista – quella guidata – rispetto al crono della vettura gemella. Segno questo che in RedBull stiano ancora cercando di trovare la quadra per capire quale sia il giusto compromesso aerodinamico da utilizzare tra i saliscendi delle Ardenne.
7° è poi Nico Hulkenberg, ad 1″6 dalla vetta della classifica, che si tiene dietro Esteban Ocon – di nuovo davanti a Perez -, Carlos Sainz ed un buon Jolyon Palmer, che agguanta la top ten provvisoria con il suo 1’46″670 che lo porta a meno di 3 decimi dal crono del compagno di squadra. Appena fuori dai primi 10 troviamo invece Fernando Alonso, in risalita rispetto alle FP1, che chiude in 1’46″743 davanti a Sergio Perez e Romain Grosjean, staccati tra di loro di 301 millesimi.
14^ posizione per Vandoorne, che si tiene dietro Kvyat – alle prese con qualche problema alla sua PU Renault nella parte iniziale della sessione – e Magnussen. 18° posto invece per Lance Stroll, ad oltre 3″ dalla vetta, che riesce a tenersi dietro solamente la coppia delle Sauber, con Ericsson di nuovo davanti a Wehrlein. Ultima posizione, come nelle FP1, per Felipe Massa: i meccanici Williams non sono infatti riusciti a sostituire in tempo il telaio della sua FW40, rimasto danneggiato dopo l’incidente della mattina a Malmedy, ed il brasiliano è stato quindi costretto ad assistere alla sessione dai box, in attesa di poter inanellare qualche giro cronometrato nella giornata di domani.
Per quanto riguarda le brevi simulazioni di passo gara, a svettare è stata la Ferrari di Sebastian Vettel. La SF70-H del tedesco, equipaggiata con le Pirelli UltraSoft, ha saputo girare in 1’49″6-1’49″alto, imponendo un ritmo che a parità di mescola nessuno è riuscito ad imitare. Le Mercedes, in particolare, non sono andate oltre l’1’50″5-1’50″6 – toccando anche l’1’51″basso – con le UltraSoft, e neppure quando Bottas ha calzato le SuperSoft la situazione è migliorata in maniera evidente. Vi basti infatti pensare che sul loro stesso passo – che è forse a questo punto da prendere con le pinze – hanno girato entrambe le RedBull, mentre Raikkonen non ha avuto a replicare i loro tempi utilizzando però gomme Soft.
Ecco la classifica completa al termine delle FP2: