È stata una pausa invernale brevissima per i ragazzi del WRC: come al solito, il Mondiale Rally è il primo tra i massimi campionati FIA (se si esclude la Formula E, che ha la stagione distribuita su due anni solari) a prendere il via. E dove potrebbe essere tale via, se non su alcune delle strade più iconiche della storia dell’automobilismo? Appassionati di Motorsport, è giunto il momento dell’86esimo Rally di Montecarlo!
Si tratta di una gara che non ha bisogno di grandi presentazioni: nata nel lontano 1911 per promuovere il turismo nel principato monegasco, è una delle competizioni motoristiche più antiche e prestigiose del Mondo, ed ancora prima che nascesse un vero e proprio campionato a racchiudere le gare più importanti, i migliori piloti su strada già si dividevano i trionfi. Dalla prima edizione del Mondiale, risalente al 1973 è sempre stata la corsa di apertura, fatta eccezione per quattro edizioni: 1974 (gara cancellata) e 2009-2011, periodo in cui fu declassata nel circuito IRC.
Più lungo nel chilometraggio di qualsiasi altro round del campionato, il “Monte” presenta insidie uniche nel suo genere. La prima tra queste è sicuramente data dalle condizioni estremamente variabili, motivo per cui, sebbene il fondo stradale sia asfaltato, è piuttosto comune trovare tratti ghiacciati o innevati più o meno marcatamente. Per questi, naturalmente, non è possibile utilizzare gomme chiodate come quelle portate in Svezia: i piloti si potranno bensì avvalere di coperture studiate apposta per la gara monegasca, disponibili in versione semichiodata e senza chiodi. La scelta sarà più che mai cruciale, in quanto un errore potrebbe comportare un ritardo misurabile anche in minuti.
Punterà a non fare la scelta sbagliata Sebastien Ogier, vincitore delle ultime 4 edizioni, che punta alla conquista del sesto alloro sulle strade francesi (anche se il primo fu ottenuto nel 2009, quando la gara era nel circuito IRC). Tale risultato gli consentirebbe di avvicinarsi a Sebastien Loeb, saldamente in testa alla classifica all time con 7 vittorie (2003-04-05-07-08-12-13). Il 5 volte Campione del Mondo francese, che in mancanza di alternative migliori ha optato per il rinnovo con M-Sport, sarà affiancato da Elfyn Evans e Brian Bouffier, anch’essi su Ford Fiesta WRC; quest’ultimo probabilmente correrà solo in quest’occasione, poiché a partire dalla Svezia la sua vettura sarà assegnata a Teemu Suninen.
Hyundai riparte alla carica con un modulo a due punte: sia Thierry Neuville che Andreas Mikkelsen, reduci da 2017 diametralmente opposti, hanno infatti dichiarato di volere il titolo. Il belga farebbe meglio a non ripetere gli eventi della passata stagione, quando gettò la leadership alle ortiche in un incidente contro un paletto, mentre il norvegese proverà a fare tesoro della vittoria di classe ottenuta con la Skoda nonché dei podi raggiunti nel 2015 e nel 2016. Completa la line up Dani Sordo, mentre Hayden Paddon resta in panchina in attesa di sostituire lo spagnolo in Svezia. Entrambi i contratti sono in scadenza: che gli Hunger Games per la riconferma abbiano inizio.
In casa Toyota, l’unico team che schiera i piloti che faranno tutta la stagione, il talento non manca: Jari-Matti Latvala, Ott Tanak ed Esapekka Lappi messi insieme formano uno squadrone tra i più veloci che si siano visti negli ultimi anni. Detto questo, una domanda sorge spontanea: riuscirà il terzetto sulla Yaris, composto da tre piloti piuttosto fallosi, a concretizzare le loro prestazioni? E, soprattutto, la vettura sarà migliorata a sufficienza per consentire almeno ai primi due di giocarsi il titolo? Se le risposte le darà solo la strada, rimane chiaro che i giapponesi sono coloro che più hanno modificato la loro creazione negli ultimi mesi, motivo per cui ci sono tutte le ragioni del caso per essere ambiziosi.
Citroen proverà ad uscire dal relativo buio dello scorso anno, nonostante la scelta di portare solo due piloti: retrocesso Lefebvre tra le R5, saranno Kris Meeke e Craig Breen ad inaugurare la stagione, con l’irlandese pronto a cedere il sedile a Sebastien Loeb in Messico, Corsica e Catalogna. Sarà imperativo un miglioramento, anche minimo, per levarsi la nomea di fanalino di coda che poco si addice alla storia del vincente team francese, così come sarà necessario che Meeke (ma anche Breen, che ha fatto anch’egli qualche pasticcio di troppo nella seconda metà del 2017) trovi un minimo di costanza che gli permetta di ottenere più piazzamenti a punti rispetto all’annata ormai andata.
Passiamo ora all’analisi del percorso di gara: lo Shakedown è programmato per oggi alle 16:00 su un percorso di 3,35 km vicino al Parco Assistenza, mentre la partenza vera e propria sarà giovedì alle 17:50 a Montecarlo, Piazza del Casinò. Il giorno stesso andranno in scena due speciali: la PS 1 “Thoard-Sisteron” (36,69 km) e la PS 2 “Bayons-Breziers 1” (25,49 km). Entrambe saranno corse in notturna, con l’ausilio di fari supplementari per cercare di illuminare il tortuoso percorso.
Venerdì sono in programma 6 prove, divise in due loop da 3 ripetuti due volte. Si inizierà con la PS 3-6 “Vitrolles-Oze” (26,72 km) per poi proseguire con la PS 4-7 “Roussieux-Eygalayes” (30,54 km), che presenta un percorso ben più tortuoso della precedente. Chiuderà le ostilità la PS 5-8 “Vaumeilh-Claret” (15,18 km), la più filante della giornata. In ogni caso, la situazione meteo mette diversi punti interrogativi sull’innevamento di queste strade, visto che gli esperti paiono concordi nel prevedere nevicate proprio durante lo svolgimento delle speciali.
Sabato le quote saliranno leggermente, sforando a tratti i 1500 m slm. Si comincerà con la PS 9-11 “Agnieres en Devoluy-Corps” (29,16 km), tra le prove più lente della corsa, per poi proseguire con la PS 10-12 “Saint Leger Les Melezes-La Batie Neuve” (16,87 km). Chiuderà la giornata un nuovo passaggio su una delle prove del giovedì, la PS 13 “Bayons-Breziers 2”. Le prove di questo Day 3 sono già innevate per qualche km, e le previsioni di cui sopra suggeriscono che i tratti scivolosi potrebbero ulteriormente aumentare.
Domenica si disputeranno le ultime 4 speciali, che concluderanno la corsa. La prima è quella in cui è situato il leggendario Col de Turini: si tratta della PS 14-16 “La Bollene Vesubie-Peira Cava” (18,41 km), mentre la Power Stage sarà la PS 15-17 “La Cabanette-Col de Braus” (13,58 km), che sarà anche la prova più breve della corsa.
Per quanto riguarda la copertura televisiva, purtroppo ci ritroviamo a commentare una situazione non degna di questo evento. Fox Sports infatti trasmetterà soltanto la PS 15 e la PS 17/Power Stage, entrambe domenica e rispettivamente alle ore 9:08 e 12:18. Red Bull TV ci verrà parzialmente in soccorso, proponendo la PS 12 sabato alle 13:08 (con servizi a partire dalle 12:45) al presente link.
Tuttavia, come avrete già letto, esiste un modo per vedere tutte le speciali accedendo al portale WRC+ e, se lo desiderate, utilizzando la settimana di prova gratuita a vostra disposizione. Sfruttarla per il “Monte” potrebbe non essere affatto una cattiva idea.