Se fosse nata, sarebbe stata più o meno così. Filipe Albuquerque ed Oliver Jarvis, due dei piloti che Audi Sport teneva sotto contratto per il proprio impegno nel FIA WEC, nel corso della notte, rispettivamente su Instagram e Twitter, hanno fatto circolare una foto che ha sciolto ulteriormente il cuore degli appassionati del Mondiale Endurance e della Casa dei Quattro Anelli: quella di un modellino in scala della R18 e-Tron Quattro 2017.
Perché, lo ricordo, la nuova LMP1 di Ingolstadt – secondo le indiscrezioni più vicine ai vertici del colosso tedesco – al momento dell’annuncio del ritiro con effetto immediato dal Mondiale Endurance era praticamente pronta per prendere vita. Alcuni sostenevano che fosse stato bloccata davvero per pochissimo la realizzazione della prima monoscocca in carbonio di quello che sarebbe diventato il primo prototipo per la stagione 2017. Lecito e possibile, quindi, che della R18 dell’anno prossimo girassero già da tempo parecchi modellini, custoditi gelosamente per non far trapelare informazioni sulla nuova LMP1 ibrida ma che adesso, visto il ritiro, possono essere divulgati senza particolari patemi d’animo.
Dalle foto che sono circolate sul web, comunque, si nota quello che si era sempre sospettato. Ovvero che la R18 in versione 2017 sarebbe stata un “semplice” sviluppo del prototipo ibrido che ha dato filo da torcere a Porsche sul fronte della velocità pura salvo poi incappare in diversi problemi di affidabilità, dovuti alla giovane età di un progetto rivoluzionario rispetto al 2015, che hanno impedito alle Audi di lottare concretamente per il titolo. Nonostante sia solamente un modellino, per di più raffigurante un prototipo e non una versione definitiva, è evidente come ad Ingolstadt gli ingegneri, vincolati dagli ingombri, dalle masse e dalle potenze del diesel dal punto di vista motoristico, si fossero ancora una volta concentrati su quello che è stato il punto di forza delle R18 nel corso degli ultimi anni: l’aerodinamica.
Da una visuale frontale, infatti, si nota come l’anteriore sia stato ridisegnato rispetto alle ultime R18 del 2016. Sono scomparsi i profili alari orizzontali che fungevano anche da raccordo tra la parte centrale della scocca ed i passaruota anteriori, mentre sul fondo piatto è apparso una sorta di “scalino”, che con ogni probabilità sarebbe servito per incanalare meglio l’aria colpita frontalmente al di sotto del fondo piatto, aumentando il carico aerodinamico della vettura. Ridisegnati, con un profilo più bombato, sembrano poi essere i passaruota posteriori, forati frontalmente con una presa d’aria più piccola e dalla forma diversa rispetto al 2016.
La novità più interessante, però, è quella che riguarda il profilo dei passaruota anteriori. Se infatti nel 2016 la parte finale di questa componente si raccordava ai lati dell’abitacolo, nel modello del 2017 la stessa parte finale sembra “affogare” ai lati della cellula di sicurezza che conteneva il pilota. Si nota infatti, da una vista frontale, come ci sia una sorta di “vuoto” immediatamente prima dell’abitacolo, e da 3/4 laterali quel vuoto sembra essere motivato dalla creazione, tramite la stessa scocca, di un canale che trova sbocco sulle pance laterali per indirizzare meglio l’aria verso la parte terminale della vettura. Ecco perché, rispetto al 2016, anche la zona davanti ai passaruota posteriori sembra essere ancora più rastremata, con la scocca che nella sola parte superiore rimane “lineare” mentre nella parte inferiore si stringe in maniera evidente, ad imitare proprio la zona della Coca-Cola esasperata dalle F1 attuali.
E questo è quello che traspare semplicemente guardando due foto di una bozza di modellino. Chissà quanti segreti di sé avrebbe svelato la R18 e-Tron Quattro 2017 una volta scesa in pista…