Le Castellet, circuito del Paul Ricard. Tra i lunghissimi rettilinei e gli ampi curvoni del tracciato francese, di proprietà della Renault e prossimo a fare il proprio ingresso nel calendario della F1 a partire dal 2018, sfreccia una macchia gialla. E’ la Renault E20, la monoposto che ha affrontato il mondiale di Formula 1 del 2012 sotto i colori della Lotus, che da ormai diversi mesi condivide la livrea della R.S. 17 di Hulkenberg e Palmer. Al volante, come a Valencia poco più di un mese fa, c’è ancora lui: Robert Kubica.
Che dopo aver trascorso 6 lunghissimi anni lontano dalle F1 ora sta risalendo nell’abitacolo più spesso di quanto probabilmente lui stesso osasse sperare. Anche stavolta, come accaduto sull’asfalto del Ricardo Tormo, si è trattato di un test privato a porte pressoché chiuse, con pochissimi video che hanno documentato brevemente l’accaduto. Ma anche stavolta, come già successo in precedenza, le indiscrezioni sono trapelate sin dal momento in cui il motore della E20 si è spento nei box del Le Castellet. Per i riferimenti cronometrici dovremo aspettare: neppure in occasione del primo test infatti si seppe da subito quanto forte fosse andato Kubica, che solo pochi giorni dopo si rivelò essere stato più rapido di tre decimi di Sirotkin, terzo pilota Renault che con la E20, su quel circuito, ci aveva girato il giorno prima. Per i riferimenti kilometrici, invece, qualcosa di interessante lo sappiamo fin da ora. Robert Kubica, al termine del primo test di Valencia, ha percorso 115 giri per un totale di 460 km. Robert Kubica, dopo aver ulteriormente intensificato l’allenamento fisico per reggere lo sforzo imposto da una F1, al Paul Ricard pare abbia completato poco meno di 90 giri. Che però, vista la maggiore lunghezza del Paul Ricard rispetto al Ricardo Tormo, equivalgono ad oltre 500 km percorsi. Il tutto, a quanto pare, senza dare il minimo segno di affaticamento fisico.
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— Powrót Roberta (@powrotroberta) July 12, 2017
Sempre stando alle prime indiscrezioni, il polacco avrebbe affrontato questa seconda giornata di test in maniera graduale. Nel corso della mattinata sembra siano stati infatti effettuati dei brevi run, e man mano che la confidenza di Kubica con auto e tracciato andava aumentando gli stint sarebbero stati resi sempre più lunghi ed intensi, fino ad arrivare a delle vere e proprie simulazioni di gara. Simulazioni che devono aver raccontato dati molto interessanti se gli uomini Renault hanno addirittura deciso di andare oltre il kilometraggio consigliato per il V8 della E20 pur di saggiare fino in fondo le capacità del pilota polacco. Che se Alan Permane, capo degli ingegneri di pista della Renault, non aveva esitato a definire “pronto per tornare in F1” già al termine del test di Valencia, probabilmente dopo questa seconda giornata di prove ha ulteriormente dimostrato come non sia bastato il tremendo incidente del 2011 a fargli perdere il talento che tutti gli riconoscevano.
E ora iniziano a rincorrersi voci, soprattutto dopo che è stata ampiamente confermata l’indiscrezione che voleva Kubica al lavoro sul simulatore dell’attuale R.S. 17 ad Enstone. Cyril Abiteboul, qualche settimana fa, si diceva poco soddisfatto del rendimento di Jolyon Palmer, il cui sedile secondo molti sarebbe già traballante. Avvicendamento già dalla tappa successiva a Silverstone? Questa eventualità pare poco credibile, visto che comunque c’è bisogno di ulteriori conferme concrete circa la tenuta fisica di Kubica agli sforzi delle nuove F1. Ma dopo i test in-season che si terranno all’Hungaroring dopo il GP d’Ungheria, e dove il polacco pare che possa salire nell’abitacolo della R.S. 17 durante almeno uno dei due giorni di test, chissà…