Dopo la vittoria sfumata ieri, Oliver Rowland conquista la sua rivincita a Jeddah, consolidando la leadership della undicesima edizione del campionato di Formula E , mentre Barnard e Hughes completano il podio.
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Barnard diventa il più giovane pole man della Formula E a Jeddah
Taylor Barnard ha conquistato la sua prima pole position in Formula E con NEOM McLaren, diventando il più giovane poleman nella storia del campionato a soli 20 anni. Il britannico ha vissuto un weekend eccezionale a Jeddah, con un secondo podio stagionale seguito dalla pole per la gara di oggi. In finale, ha battuto il suo ex mentore Oliver Rowland con un margine di oltre quattro decimi.
La sessione di qualifiche ha riservato diverse sorprese, con Jaguar TCS Racing che non è riuscita a portare nessuna vettura ai Duels e solo Antonio Felix da Costa tra le motorizzate Porsche in grado di accedere alla fase finale. Nissan ha brillato, assicurandosi la prima fila con il team ufficiale e il cliente McLaren, mentre il team monegasco Maserati MSG Racing ha mostrato grande competitività piazzando entrambi i piloti in seconda fila. Tuttavia, Stoffel Vandoorne è stato squalificato dalla sessione di qualifiche e partirà dall’ultima posizione in griglia a causa di un’irregolarità: il suo estintore non era attivato durante la sessione.
Gli sviluppi della Gara 2 del Jeddah E-Prix
La seconda gara del weekend di Formula E a Jeddah si apre con una partenza caotica che stravolge subito la griglia di partenza. Taylor Barnard, partito dalla pole, scatta perfettamente e mantiene la posizione al comando. Alle sue spalle, Jake Hughes, sorprendentemente, supera le Nissan e conquista la seconda posizione. Tuttavia, il primo giro non è dei più fortunati per Antonio Félix Da Costa, che, coinvolto in un contatto con Maximilian Günther, finisce in testacoda e precipita in fondo al gruppo. Günther, anch’esso coinvolto nell’incidente, scivola nelle retrovie e, a causa di un guasto alla sospensione, è costretto a rientrare ai box, dove entrambi i piloti si ritirano. Da Costa è il primo ritirato della giornata insieme al pilota Maserati.
La gara prosegue con un ritmo più tattico rispetto a Gara 1, con continui sorpassi e l’uso strategico dell’Attack Mode che influisce fortemente sugli equilibri in pista. A metà gara, Oliver Rowland, in testa, prova ad allungare, ma Hughes, penalizzato dal primo utilizzo dell’Attack Mode, perde terreno, permettendo a Jean-Éric Vergne di avvicinarsi. Barnard, approfittando della situazione, riesce a ridurre il distacco da Rowland e lo supera, portandosi al comando.
Nel frattempo, Dan Ticktum, quinto, ha già esaurito tutte le attivazioni e si trova sotto la pressione di Nick Cassidy, alla ricerca di punti importanti per la Jaguar, reduce da due gare difficili. Il gruppo di testa si compatta, con i primi sei piloti racchiusi in pochi decimi. La gara si trasforma in una vera e propria battaglia di gestione energetica, con ogni pilota che cerca di ottimizzare le risorse per affrontare al meglio i giri finali.
Al 26° giro, Rowland torna al comando e tenta di fuggire, sfruttando la sua potenza residua. Tuttavia, Barnard, Vergne e Dennis regalano spettacolo con duelli mozzafiato: il pilota NEOM McLaren, con una manovra incredibile, esegue un doppio sorpasso e si porta in seconda posizione, realizzando la mossa più spettacolare della gara. Vergne cerca di reagire, ma Hughes lo sorprende e gli soffia la posizione.
Poco prima della fine, Mitch Evans è costretto al ritiro per problemi tecnici, concludendo un weekend disastroso per la Jaguar, che lascia Jeddah con un doppio ritiro. Davanti, Rowland riesce a completare la sua rivincita dopo la delusione di Gara 1, tagliando il traguardo con un vantaggio di cinque secondi su Barnard, che resiste e chiude in seconda posizione. Hughes, infine, conquista il terzo posto, portando la Maserati sul podio.
La classifica completa della Gara 2 Jeddah E-Prix
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