La F1 torna al Montmelò. Dopo le due sessioni di test pre-stagionali è infatti tempo, per il Circuit de Catalunya, di accogliere nuovamente le monoposto del Circus, che da Baku hanno fatto rotta verso Barcellona per il quinto appuntamento stagionale di questo Mondiale 2019 finora a senso unico.
Le ostilità torneranno ad aprirsi su un circuito che ospita la Formula 1 sin dall’ormai lontano 1991, quando il Montmelò sostituì definitivamente Jerez de la Frontera. Il tracciato catalano è lungo 4,665 km, ed al termine dei 66 giri previsti i piloti avranno percorso complessivamente 307,104 km. Sono 16 le curve, delle quali 9 a destra e 7 a sinistra: un dato che è differente rispetto a quello del layout originario, visto che tra Curva 13 e Curva 16 a partire dal 2007 è stata inserita una chicane molto lenta. Si viaggia con l’acceleratore completamente pigiato per il 66% del tempo sul giro, ma nonostante questo dato il Montmelò non è una pista che mette apprensione ai team sul fronte dei consumi, visto che nel 2018 il valore medio registrato è stato di 1,67 kg/giro. La pista catalana non è particolarmente stressante né per il cambio (48 le cambiate in media registrate nel corso della passata edizione) né per i freni, con Brembo che classifica come mediamente impegnativo il tracciato del Montmelò, una pista con un indice di difficoltà 3 su una scala da 1 a 5.
I piloti trascorreranno in media 14″ con il pedale del freno completamente pigiato – l’equivalente del 19% del tempo di gara -, dissipando nell’arco dei 66 giri di gara 217 kWh (pari a quasi 4 volte il consumo orario dell’Ushuaia di Ibiza) ed esercitando una spinta complessiva di 52 tonnellate. Le frenate impegnative del Circuit de Catalunya sono solamente due, quella di Curva 10 e quella di Curva 1: nella prima i piloti passano da 319 a 79 km/h, percorrendo 129 m in 2″9 e subendo una decelerazione pari a 5,2 G, mentre nella seconda si registra una inferiore decelerazione (5,0 G) nonostante si scali da 325 km/h e si percorrano 119 m in 2″01. La più alta forza G in fase di percorrenza i piloti la subiscono in Curva 9, dove per 1″ si toccano i 4,3 G, ed è per via della presenza di parecchi curvoni veloci che le squadre si presentano con pacchetti aerodinamici a carico piuttosto elevato.
Ciononostante, nel corso del weekend si raggiungeranno velocità massime attorno ai 325 km/h grazie anche alla presenza di due zone DRS, una posizionata sul lunghissimo rettifilo di partenza / arrivo e l’altra piazzata invece nell’allungo che da Curva 9 porta a Curva 10. Due saranno conseguentemente anche i Detection Point, con il primo sito in uscita di Curva 15 e con il secondo messo invece poco prima dell’ingresso di Curva 9. Nonostante la doppia area di utilizzo dell’ala mobile, il Montmelò rimane comunque un circuito piuttosto ostico per chi vuole superare: nel corso dell’edizione 2017, infatti, sono stati messi a segno appena 11 sorpassi.
Per 27 volte nel corso della sua storia il Montmelò ha visto trionfare il pilota che partiva dalla Pole, mentre data l’ampiezza delle vie di fuga è piuttosto bassa la possibilità di veder scendere in pista la Safety Car (la percentuale si attesta infatti al 27%). Per completare un Pit Stop ideale occorrono invece 21″351, comprensivi del tempo necessario per percorrere i 368 m di Pit Lane. Il record del circuito di Barcellona appartiene a Daniel Ricciardo, che nel corso dell’edizione 2018 ha fermato il cronometro sull‘1’18″441, con il GP della passata stagione che ha visto trionfare Lewis Hamilton davanti a Valtteri Bottas e Max Verstappen.
Per il GP di Spagna Pirelli ha messo a disposizione di team e piloti Hard C1, Medium C2 e Soft C3, facendo quindi ricadere la propria scelta sui compound più duri tra i 5 disponibili quest’anno nonché su quelli mediamente meno utilizzati dalle varie scuderie nel corso dei test pre-season andati in scena proprio su questo stesso asfalto. “Barcellona è un circuito ben conosciuto dai team, dato che quest’anno i test invernali si sono svolti condizioni meteo più rappresentative per la stagione” – ha detto Mario Isola – “Per questa gara, alcuni Team porteranno delle novità sulle monoposto, quindi sarà molto interessante vedere quali effetti avranno sul comportamento dei pneumatici. A ciò bisogna aggiungere la continua evoluzione del tracciato, completamente riasfaltato lo scorso anno. Durante i test collettivi abbiamo visto prestazioni significative delle monoposto, quindi ci possiamo forse aspettare un nuovo record del circuito, come già accadde nel 2018”. Le pressioni minime alla partenza per le gomme Slick saranno pari a 22,0 psi all’anteriore e 20,5 psi al posteriore, mentre il massimo angolo di camber concesso sarà di -3,25° all’avantreno e -1,75° al retrotreno. Potranno infine rimanere nelle termocoperte le Intermedie e le FullWet, con il meteo catalano che prevede sole per tutto il weekend con temperature medie nell’ordine dei 22°.
Il GP di Spagna sarà una diretta esclusiva di SkySport F1 (canale 207), mentre TV8 farà vedere il weekend in differita. Ecco tutti gli orari del weekend, mentre per quelli di F2 e GP3 potete cliccare qui.
Venerdì 10 maggio
- 11:00 – 12:30 -> FP1 | diretta Sky
- 15:00 – 16:30 -> FP2 | diretta Sky
Sabato 11 maggio
- 12:00 – 13:00 -> FP3 | diretta Sky
- 15:00 -> Qualifiche | diretta Sky, differita su TV8 a partire dalle 18:00
Domenica 12 maggio
- 15:10 -> GP Spagna | diretta Sky, differita su TV8 a partire dalle 18:00