Il Circus della Formula 1, dopo un weekend di pausa, è finalmente pronto per riaccendere nuovamente i motori. A fare da scenario all’11° appuntamento stagionale di questo 2019 sempre più a tinte argentee sarà l’asfalto di Hockenheim, impianto che come lo scorso anno ospiterà il GP di Germania della F1.
Un giro di pista con l’attuale layout della storica pista teutonica è lungo 4,574 km ed i piloti, al termine dei 67 giri previsti, avranno percorso complessivamente 306,458 km. Sono 17 le curve che compongono il tracciato tedesco, delle quali 11 a destra e 6 a sinistra, ma nonostante una tortuosità piuttosto pronunciata – soprattutto nell’ultima sezione, lo storico Motodrom – i piloti trascorreranno comunque il 65% del tempo sul giro con il pedale dell’acceleratore completamente pigiato, raggiungendo velocità massime vicine ai 340 km/h. Parecchio stressato è anche l’impianto frenante, con Brembo che classifica il circuito come “altamente impegnativo” e che mette in guardia team e piloti dai rettilinei del tracciato tedesco, utili per raffreddare l’impianto frenante in caso di gara asciutta ma capaci di non far raggiungere la temperatura ottimale di esercizio nell’eventualità di una corsa bagnata.
I piloti in media utilizzeranno gli impianti del fornitore italiano per poco più di 11″5 durante ciascun giro, vale a dire per il 16% del tempo di gara. La decelerazione media si attesta sui 4,6 G,mentre al termine del GP ciascun pilota avrà dissipato 237 kWh esercitando un carico complessivo sul pedale del freno pari a 49 tonnellate. Tre sono le frenate più impegnative ad Hockenheim: la prima è quella di Curva 6, in cui le monoposto passano da 329 km/h a 65 km/h in 2″9, subendo una decelerazione di 5,7 G e percorrendo 129 m; la seconda è quella di Curva 2, nella quale si frena da 320 a 103 km/h in 2″66 registrando un picco di decelerazione di 5,2 G; la terza ed ultima è infine quella di Curva 8, in cui i piloti passano da 303 a 109 km/h percorrendo 110 m in 2″22. Mediamente stressata è poi la trasmissione, con 55 cambi marcia registrati nell’arco di ciascun passaggio, mentre la più alta forza G in percorrenza di curva i piloti la subiscono in Curva 12, dove per 0″8 sono sottoposti a 3,5 G.
Come a Silverstone, anche ad Hockenheim torneranno ad essere solamente due – a dispetto anche della mappa ufficiale piazzata in apertura di articolo – le zone DRS: la prima sarà posizionata sul rettilineo che da Curva 1 porta a Curva 2 (con il il Detection Point piazzato tra Curva 16 e Curva 17), mentre la seconda area d’utilizzo dell’ala mobile sarà sulla lunga piega che da Curva 4 porta a Curva 6, con il Detection Point posizionato stavolta in uscita di Curva 4. La Safety Car ha il 21% di possibilità di essere chiamata in causa mentre, dati i 302 m di Pit Lane, un Pit Stop ottimale lo si completa in 18″475. Per 32 volte nel corso della sua storia, infine, a trionfare è stato il pilota che scattava dalla Pole Position.
Il record sul giro con l’attuale conformazione appartiene a Kimi Raikkonen, che nell’ormai piuttosto lontano 2004 è riuscito a fermare il cronometro sull’1’13″780 a bordo della sua McLaren MP4-19B, mentre l’edizione 2018 del GP di Germania è stata vinta da Lewis Hamilton, che chiuse il GP davanti al compagno di squadra Valtteri Bottas ed alla Ferrari superstite di Kimi Raikkonen.
Per quanto riguarda le gomme, Pirelli metterà a disposizione di team e piloti le Hard C2, le Medium C3 e le Soft C4, con la scelta dei team che è stata ovviamente più orientata verso la mescola rossa. Secondo il fornitore milanese il tracciato non avrà una particolare evoluzione nel corso del weekend, con l’asfalto di Hockenheim che presenta valori di abrasività nella norma e che non dovrebbe rendere troppo difficoltoso trovare la giusta finestra di esercizio dei pneumatici. “Hockenheim è un circuito non troppo familiare per team e piloti, visto che per diversi anni si è alternato con il Nurburgring per ospitare il Gran Premio di Germania” – ha detto Mario Isola – “Tuttavia, si tratta di un tracciato senza troppe sorprese, con carichi piuttosto bilanciati sui pneumatici. Unica eccezione è il settore del Motodrom, più ‘stop-and-go’ rispetto a tutto il resto del tracciato. Un altro aspetto da considerare è la diversa inclinazione di Curva 12 e Curva 13, ma generalmente i livelli di usura e degrado sono bassi ed in passato ci sono stati anche stint piuttosto lunghi sulle diverse mescole. Come abbiamo visto lo scorso anno, il meteo qui è piuttosto variabile e può essere quindi un elemento chiave che può determinare la strategia“. Saranno infatti ovviamente disponibili anche le Intermedie e le FullWet, che stando alle previsioni meteo potrebbero peraltro fare la loro entrata in scena: se infatti per la giornata di venerdì si parla di un clima soleggiato, al sabato e alla domenica sembra che sarà nuovamente la pioggia la protagonista sopra il cielo di Hockenheim.
Il GP di Germania tonerà ad essere una diretta esclusiva di SkySport F1 (canale 207), mentre TV8 proporrà qualifiche e gara in differita. Ecco qui tutti gli orari:
Venerdì 26 luglio
- 11:00 – 12:30 ⇒ FP1 | diretta su Sky
- 15:00 – 16:30 ⇒ FP2 | diretta su Sky
Sabato 27 luglio
- 12:00 – 13:00 ⇒ FP3 | diretta su Sky
- 15:00 ⇒ Qualifiche | diretta su Sky / differita su TV8 a partire dalle 18:00
Domenica 28 luglio
- 15:10 ⇒ GP Germania | diretta su Sky / differita su TV8 a partire dalle 18:00