Saranno le vie di fuga multicolore del Paul Ricard a fare da scenario, per il secondo anno consecutivo, al GP di Francia. Approdata già in terra d’oltralpe per il suo ottavo appuntamento stagionale, il Circus della F1 si prepara ad accendere nuovamente i motori desideroso di lasciarsi alle spalle tutti gli strascichi polemici che la penalità comminata a Sebastian Vettel ha portato con sé e di far tornare dunque a parlare solamente la pista.
Un giro di pista dell’impianto situato a Le Castellet, nel sud della Francia, è lungo 5,842 km, ed al termine delle 53 tornate previste i piloti avranno complessivamente percorso 309,626 km. Sono 15 le curve che compongono il Paul Ricard, delle quali 9 a destra e 6 a sinistra, ma questo è un numero che vale solamente per il layout scelto dalla F1: quello di Le Castellet è infatti un circuito che permette un numero praticamente illimitato di combinazioni, e non deve quindi stupire che per altre categorie il numero di curve sia differente.
I piloti trascorreranno ben il 70% del tempo sul giro con il pedale dell’acceleratore completamente pigiato, un dato che porterà ad un consumo medio di 1,98 kg/giro. Il Paul Ricard non sarà poi una pista stressante per il cambio (si prevedono infatti 54 cambiate in media per ogni passaggio) e risulterà scarsamente impegnativa anche per quel che riguarda i freni, stando a quanto dice Brembo. I piloti utilizzeranno i propri impianti frenanti per oltre 15″5 durante ogni giro (vale a dire il 17% del tempo complessivo di gara), il valore di decelerazione medio sarà pari a 3,1 G, il carico esercitato da ciascun pilota sul pedale del freno nell’arco dell’intera gara sarà pari a 33 tonnellate mentre verranno complessivamente dissipati 115 kWh. Tre sono le frenate più impegnative del Paul Ricard, ovvero quelle di Curva 8, Curva 1 e Curva 3. Nella prima si passa infatti da 340 a 137 km/h, frenando per 2″09, percorrendo 123 m e subendo 5,3 G di decelerazione; nella seconda si scala da 331 a 177 km/h in 1″72, esercitando 98 kg di carico sul pedale del freno e registrando una decelerazione di 4,4 G; infine nella terza si passa da 299 a 163 km/h in 1″86 con una valore di 4 G di decelerazione.
Le velocità massime dovrebbero essere nell’ordine dei 340 km/h, con il più alto valore di Forza G in curve che verrà registrato durante la percorrenza di Curva 11, la doppia destra “Du Beausset”, dove i piloti subiranno 3,5 G per 2″. Due saranno le zone DRS, ognuna con il proprio Detection Point: la prima sarà posizionata lungo la prima sezione del rettilineo del Mistral, con il Detection Point piazzato tra Curva 6 e Curva 7, mentre la seconda sarà sul rettifilo di partenza/arrivo con il Detection Point messo invece in percorrenza di Curva 14. Al Paul Ricard, nonostante le ampie vie di fuga, si attesta al50% la probabilità di veder scendere in pista la Safety Car, mentre per 25 volte nel corso della storia a trionfare a Le Castellet è stato il pilota che scattava dalla Pole Position. Il giro più veloce lo ha siglato lo scorso anno Valtteri Bottas, che con la sua W09 Hybrid ha fermato il cronometro sull’1’34″225 nonostante il contatto in Curva 1 con Sebastian Vettel lo avesse sin dall’inizio tenuto lontano dalle posizioni che contano: il #77 ha chiuso infatti la scorsa edizione in 7^ piazza, mentre a vincere è stato Lewis Hamilton, transitato sotto la bandiera a scacchi davanti a Max Verstappen e Kimi Raikkonen.
Pirelli in occasione del GP di Francia ha messo a disposizione di team e piloti – oltre alle sempre presenti Intermedie e FullWet – le Hard C2, le Medium C3 e le Soft C4. Si presume che anche la gara d’oltralpe possa essere caratterizzata da una sola sosta per via del basso degrado offerto dall’asfalto del Paul Ricard, una pista che stando a quanto detto da Pirelli dovrebbe consentire di trovare più facilmente la corretta finestra di utilizzo di questi pneumatici. “Le tre mescole nominate per la gara in Francia rappresentano una scelta leggermente più conservativa rispetto al 2018, quando avevamo portato Soft, SuperSoft e UltraSoft” – ha detto Mario Isola – “Quest’anno non è presente in gamma l’equivalente della SuperSoft e la nomination dovrebbe consentire ai piloti di spingere al massimo da inizio alla fine di ogni stint. Così come per Barcellona e Silverstone, anche al Paul Ricard lo scorso anno erano presenti pneumatici con battistrada ridotto: ciò ci permetterà di fare un paragone diretto rispetto al 2018 sull’evoluzione delle monoposto“. La scelta di tutti i team si è come sempre orientata sui compound più morbidi tra quelli messi a disposizione, con le sole Racing Point e Max Verstappen ad aver optato per 8 treni di Soft. Le pressioni minime imposte alla partenza saranno di 23,0 psi all’anteriore e 20,0 psi al posteriore, mentre il massimo angolo di camber consentito sarà pari a -3,50° per l’asse anteriore e -2,00° per quello posteriore. Stando a quanto sostengono le previsioni meteo – sulla cui affidabilità nutro ormai più di qualche perplessità, dato che per il weekend del Canada andavano ciarlando di possibilità di pioggia al venerdì… -, il fine settimana del Paul Ricard dovrebbe essere tutto all’insegna del bel tempo: è infatti previsto sole per tutti e tre i giorni, con temperature nell’ordine dei 29°.
Il GP di Francia sarà ancora una volta una diretta esclusiva di SkySport F1 (canale 207), mentre TV8 proporrà il weekend in differita. Ecco tutti gli orari, mentre quelli di F2 li trovate qui.
Venerdì 21 giugno
- 11:00 – 12:30 ⇒ FP1 | diretta Sky
- 15:00 – 16:30 ⇒ FP2 | diretta Sky
Sabato 22 giugno
- 12:00 – 13:00 ⇒ FP3 | diretta Sky
- 15:00 ⇒ Qualifiche | diretta Sky / differita su TV8 a partire dalle 18:00
Domenica 23 giugno
- 15:10 ⇒ GP Francia | diretta Sky / differita su TV8 a partire dalle 18:00