La guerra ormai è finita. Rimangono ancora due battaglie da combattere, ma l’esito dello scontro è scritto, immutabile, cristallizzato. La guerra, sportivamente parlando, l’ha vinta durante lo scorso GP Lewis Hamilton: il #44, con due gare d’anticipo, si è infatti laureato campione del mondo di F1 per la 5^ volta, mettendo fine alle disperate speranze di rimonta di Sebastian Vettel e della sua Ferrari.
Ferrari che tuttavia, in quel di Interlagos, scenderà in pista per cercare di conquistare quantomeno il Titolo Costruttori, con la Scuderia di Maranello che insegue le Frecce d’Argento a 55 punti di distanza. Teatro del 20° appuntamento stagionale di questo 2018 che volge ormai alla conclusione sarà quindi l’Autodromo José Carlos Pace con i suoi 4,309 km, che i piloti di F1 percorreranno 71 volte in modo da coprire complessivamente una distanza di 305,909 km. 15 sono le curve del tortuoso tracciato brasiliano – delle quali 10 a sinistra e 5 a destra -, ma nonostante questo layout si viaggerà con il pedale dell’acceleratore completamente pigiato per 61% del tempo sul giro, facendo registrare un consumo medio pari ad 1,48 kg/giro.
Mediamente stressato, secondo i dati di Brembo, è invece l’impianto frenante. La presenza di lunghi curvoni veloci permette infatti ai piloti del Circus di non ricorrere troppo spesso e con troppa violenza a pinze e dischi, che infatti vengono chiamati in causa solamente in 6 curve. Si trascorrono 12″5 – ovvero il 19% del tempo complessivo di gara – con il pedale del freno completamente pigiato, ed il valore medio di decelerazione è pari a 3,9 G. Nell’arco dei 71 giri, percorrendo i quali ciascuna monoposto dissiperà 187 kWh di energia, i piloti eserciteranno 40 tonnellate di carico sul pedale del freno, mentre solamente due sono le frenate che Brembo classifica come impegnative: alla “S do Senna” si passerà da 330 a 104 km/h, percorrendo 135 m in 2″82 e subendo una decelerazione pari a 4,5 G, ed invece in Curva 4 si registreranno 4,6 G di decelerazione nel corso della frenata che da 330 porterà le monoposto a 160 km/h, facendole percorrere loro 98 m in 1″94. Mediamente stressato è poi il cambio, con 46 cambi marcia registrati nel corso di ogni giro durante la passata edizione, mentre la forza G più elevata in percorrenza la si registra in Curva 11, nella quale per 0″8 si toccano picchi di 4,29 G.
Due saranno le zone DRS, con annessi Detection Point. La prima area d’utilizzo dell’ala mobile sarà sulla “Reta Oposta” – ovvero il rettilineo che collega Curva 3 a Curva 4 – con il DP piazzato nella percorrenza della “S do Senna”, mentre la seconda zona DRS troverà posto sul rettifilo di partenza / arrivo con il Detection Point piazzato invece all’uscita di Curva 13. Le velocità massime dovrebbero essere nell’ordine dei 335 km/h, e si spera che la doppia area d’utilizzo dell’ala mobile possa quantomeno permettere di eguagliare il numero di sorpassi (37) andati a segno nel corso della passata edizione. La possibilità di veder scendere in pista la Safety Car si attesta poi al 44%, mentre con una Pit Lane lunga 388 m si prevede che un Pit Stop ottimale possa costare attorno ai 17″7.
Per 15 volte nel corso della storia del GP del Brasile a trionfare è stato il pilota che partiva dalla Pole, mentre non sono tutti dell’era ibrida i record del tracciato carioca. Se infatti a Valtteri Bottas e Max Verstappen appartengono rispettivamente i primati in prova ed in gara (1’08″332 per la Mercedes W08 Hybrid del #77 ed 1’11″044 per la Red Bull RB13 del #33), è di Juan Pablo Montoya e della sua Williams FW26 il record sulla distanza: il pilota colombiano, nel 2004, ha infatti completato il GP in 1 H 28’01″451. L’edizione 2017 del GP ha visto trionfare Sebastian Vettel, con la Ferrari del tedesco a precedere sul traguardo la Mercedes di Valtteri Bottas e la vettura gemella di Kimi Raikkonen.
Pirelli, per questo GP, ha deciso di mettere a disposizione di team e piloti le mescole Medium, Soft e SuperSoft, oltre ovviamente alle sempre presenti Intermedie e FullWet. Ad Interlagos le coperture del fornitore milanese dovranno vedersela con elevati carichi laterali e longitudinali, che tra tutte le gomme metteranno particolarmente alla frusta la posteriore destra. Le scelte delle varie scuderie, come sempre, sono ricadute sui compound più morbidi messi a disposizione da Pirelli: pochissimi sono stati i set di Medium portati in Brasile, con un numero appena più ragionevole di Soft ed un tripudio invece di SuperSoft. Stando alle previsioni meteo, infine, potranno essere tolte le termocoperte anche alle gomme da bagnato: è infatti prevista pioggia nel corso di tutti e tre i giorni di gara, con temperature che dovrebbero aggirarsi invece attorno ai 21°.
Il GP del Brasile sarà trasmesso in diretta sia da SkySport F1 HD (canale 207) sia da TV8, che come al solito proporrà solamente qualifiche e gara. Ecco tutti gli orari:
Venerdì 9 novembre
- 14:00 – 15:30 -> FP1 | diretta Sky
- 18:00 – 19:30 -> FP2 | diretta Sky
Sabato 10 novembre
- 15:00 – 16:00 -> FP3 | diretta Sky
- 18:00 -> Qualifiche | diretta Sky / TV8
Domenica 11 novembre
- 18:10 -> GP del Brasile | diretta Sky / TV8