Ci siamo, l’attesa sta per terminare. Trascorse infatti le due settimane di pausa estiva, il Circus della F1 è pronto a riaccendere di nuovo i motori per il 12° appuntamento di questa stagione 2017. Scenario della riapertura delle ostilità tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, i due principali attori del Mondiale, sarà la splendida cornice del circuito di SPA-Francorchamps, lo splendido ed iconico nastro d’asfalto incastonato tra le Ardenne.
Una pista che, dal momento della sua nascita negli ormai lontanissimi anni ’20, ha subito numerose modifiche nel suo layout, iniziando ad avere un disegno simile a quello che conosciamo noi oggi solamente a partire dagli anni ’70, quando 7 km dell’originario tracciato vennero eliminati trasformando la pista da semi-permanente a permanente. Sono ben 19 le curve di questo circuito che, nei giorni dei Tilkodromi, sembra appartenere ad un’altra epoca: 11 sono a destra, 8 a sinistra, per una lunghezza complessiva di ben 7,004 km. SPA è il circuito più lungo dell’intero calendario, ed è per questo che per percorrere i canonici 300 km e poco più (308,052 per la precisione) ai piloti del Circus basterà percorrere solamente 44 giri.
SPA, con i suoi lunghissimi rettilinei ed i curvoni ad alta percorrenza, è notoriamente un circuito che richiede uno sforzo importante ai propulsori. Si viaggia con l’acceleratore completamente pigiato per il 67% del tempo sul giro, un valore che comporta un consumo medio di carburante pari a 2,39 kg/giro. Tra i valori di carico aerodinamico massimi dell’Ungheria e quelli minimi di Monza, il circuito belga è da questo punto di vista una sorta di compromesso: le squadre infatti lavorano per arrivare a SPA con un pacchetto che non penalizzi troppo la velocità massima in punti come il Kemmel o Blanchimont consentendo però, allo stesso tempo, di avere una buona percorrenza in curvoni come Pouhon, Fagnes o sull’Eau Rouge-Raidillon. Le velocità di punta saranno nell’ordine dei 330 km/h, mentre ad essere poco stressati saranno i freni, vista la presenza di lunghi rettilinei per raffreddare gli impianti e l’assenza di staccate violente in rapida successione: solamente il 13% del tempo sul giro viene trascorso dai piloti con il pedale del freno premuto, e la Brembo – che classifica “Light” questa pista – parla di una decelerazione media di 4,1 G con picchi di 5,6 G raggiunti nella staccata di Les Combes, alla fine del rettilineo del Kemmel. In curva invece il valore più alto di accelerazione laterale lo si ha nella lunga e veloce piega a sinistra di Pouhon, dove per 2″ i piloti subiscono una forza di 4 G. Piuttosto stressato è poi il cambio, con l’edizione 2016 che ha fatto registrare in media 65 cambiate in ogni giro.
Saranno 2 le zone DRS, con rispettivi distinti Detection Point. La prima, posizionata sul rettifilo del Kemmel, avrà il proprio Detection Point lungo la discesa che da La Source porta all’Eau Rouge, mentre la seconda – piazzata lungo il rettilineo di partenza/arrivo – avrà il Detection Point poco prima dell’ingresso dell’ultima chicane. Durante l’edizione 2016, grazie a questa doppia area di utilizzo dell’ala mobile, sono stati portati a termine 36 sorpassi.
Per 23 volte nel corso della sua storia il GP del Belgio ha visto trionfare il pilota che partiva dalla Pole Position, mentre chi è riuscito a vincere a SPA classificandosi più indietro nello schieramento aveva occupato addirittura la 16^ casella dello schieramento. Piuttosto elevata invece (59%), nonostante la presenza di ampie vie di fuga in molte zone del tracciato, è la possibilità di veder scendere in pista la Safety Car. Per quanto riguarda i record, il giro più veloce in prova appartiene a Jarno Trulli, che nel 2009 con la sua Toyota TF109 chiuse il giro in 1’44″503, mentre quello più veloce in gara è firmato Sebastian Vettel, che nello stesso anno a bordo della sua RedBull RB5 fermò il cronometro sull’1’47″263. A Kimi Raikkonen, infine, appartiene il record sulla distanza: il finlandese, nel 2007, a bordo della Ferrari F2007 completò la gara in 1 H 20’39″066.
L’edizione del 2016 ha visto trionfare Nico Rosberg, che vinse davanti a Daniel Ricciardo ed a Lewis Hamilton, autore di una splendida rimonta che dalla 21^ casella dello schieramento lo portò sul podio.
Per la prima volta a SPA faranno il loro esordio le Pirelli UltraSoft, proposte dal fornitore milanese assieme alle SuperSoft ed alle Soft. L’asfalto del tracciato belga non è particolarmente abrasivo, ma le gomme saranno comunque parecchio stressate per via delle enormi forze laterali a cui verranno sottoposte. Forse è per questo che, rispetto ai passati appuntamenti, la scelta dei vari piloti sui set da portare non è stata così unilateralmente orientata verso il compound più morbido. SPA è poi un circuito noto per l’imprevedibilità del suo meteo, e non è escluso quindi che possano entrare in scena nel corso del weekend anche le Intermedie e le FullWet della gamma Pirelli. Secondo le previsioni meteo infatti le possibilità di pioggia si attestano al 50% al venerdì e al sabato, con lo stesso dato che scende al 20% per la domenica. Per quanto riguarda pressioni minime alla partenza ed angoli di camber massimi, Pirelli ha previsto rispettivamente 23,5 psi all’anteriore e 21,5 psi al posteriore con –2,75° all’anteriore e -1,50° al posteriore.
Il GP del Belgio tornerà ad essere una diretta esclusiva di SkySport F1 (canale 207), mentre la Rai offrirà il weekend di gara in differita. Ecco tutti gli orari:
Venerdì 25 agosto
- 10:00 – 11:30 -> FP1 | diretta Sky / differita a partire dalle 15:30 su RaiSport
- 14:00 – 15:30 -> FP2 | diretta Sky / differita a partire dalle 18:30 su RaiSport
Sabato 26 agosto
- 11:00 – 12:00 -> FP3 | diretta Sky / differita a partire dalle 15:00 su Rai 2
- 14:00 -> Qualifiche | diretta Sky / differita a partire dalle 18:00 su Rai 2
Domenica 27 agosto
- 14:00 -> GP del Belgio | diretta Sky / differita a partire dalle 21:00 su Rai 2
Ecco invece la Classifica Piloti aggiornata al GP d’Ungheria: